Si fa risalire l'inizio della diffusione della visione cabbalistica alla pubblicazione del libro Zohar (splendore), pubblicato intorno al XIII secolo ma, secondo la tradizione ebraica, scritto da Rabbi Shimon bar Yohai nel II secolo, o al precedente Sépher Yetziràh (Libro della formazione) attribuito ad Abramo che però è, secondo alcuni, un'opera più esegetica che filosofica; la più importante diffusione del pensiero della Cabala anche tra la gente sorge con il Chassidismo inizialmente grazie al Besht.
Nell'era messianica essa è facilmente a disposizione di tutto il popolo d'Israele, pervaso dallo spirito profetico come previsto anche nei testi Neviim del canone ebraico della Torah. La Cabala deve essere considerata rivelazione divina della verità più profonda della Torah tramite spirito profetico o attraverso la saggezza con la concessione del Ruach ha Qodesh; non si tratta quindi di sola deduzione logica, passibile di errore, è infatti verità eterna come parola divina della Torah: fuoco nero su fuoco bianco. Si ritiene infatti che ogni aspetto della Torah sia stato rivelato anche a Mosè sul monte Sinai. Ancora confermata la sua sapienza nell'esperienza mistica profetica consapevole; la parte dello Zohar sulle porte sante degli Heikhalot rappresenta il raggiungimento delle porte d'intelligenza anche per lo Zaddiq Rabbi Shimon bar Yohai. Dunque la Cabala fa' parte della Torah orale e scritta ed è definita appunto anche Nistar. Sebbene il Talmud affermi che le donne hanno ricevuto da Dio una "corona spirituale d'intelligenza connaturata" quantitativamente superiore a quella degli uomini, esse non concepiscono i pensieri della Cabala, perfino nel caso delle profetesse ebree come furono anche le Matriarche del popolo d'Israele: le donne possono comprendere la Torah secondo il livello d'interpretazione letterale, Pshat. Nemmeno i bambini possono comprendere la Qabbalah (cfr comunque Mosè). Anche gli uomini hanno ricevuto corone spirituali d'intelligenza. Anche Cordovero afferma che l'ebreo con grandi capacità e doti precipue può iniziare a studiare Cabala già dall'età di 20 anni, in rari casi anche prima, purché con cuore puro e che il divieto di tale studio prima dei 40 non sussiste (Or Ne'erav, La Luce Gradita). Viene ammesso che alcuni ebrei raggiungono la "vera comprensione" di questa "scienza" persino prima della rivelazione in altri approcci di studio meno approfonditi o elevati, anche se sempre riguardanti la Torah; anche se questo succede, essi non trascurano nemmeno lo studio del Talmud. Il fulcro dell'elaborazione delle dottrine mistiche riguardanti l'aspetto segreto del creato è un'opera composta verosimilmente in Éretz Yisraél nel VI o VII secolo ma secondo la Tradizione ebraica scritto da Avraham, il Sépher Yetziráh. Nel Sépher Yetziràh, che tratta delle forze segrete del cosmo, si trova la prima menzione di un termine che diventerà centrale nella successiva speculazione: la nozione di sephiráh. Letteralmentesephirah o sefiráh (plur. sephiroth o sefirót) significa "calcolo,numerazione". Nel Sépher Yetziràh il termine acquisisce un significato più ampio: le Sephiroth sono ipostasi o manifestazioni allusive dell'energia divina. Gli autori cabalistici amano paragonare le sephiroth a zaffiri, partendo da un'assonanza dei due termini. Tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII fa la sua comparsa una vasta letteratura mistica già ben organizzata sulla dottrina delle sephiroth; queste si possono definire gradi per mezzo dei quali Dio agisce nel creato. Praticamente tutti i mistici affermano che esse sono in numero di dieci. Le Sephiroth hanno anche dei nomi propri:
- Keter (corona), la più alta e più vicina a Dio;
- Binah (scienza o conoscenza);
- Chokhmah o Hokmah o Chochmah (saggezza) a un livello inferiore;
- Ghevurah o Gheburáh (forza);
- Khessed, Chessed o Héssed (misericordia o pietà) al terzo livello;
- Tiferet (bellezza) al quarto;
- Hod (gloria) e Nezakh (eternità o vittoria) al quinto;
- Yessod (fondamento o fondazione) al sesto;
- Malkhut (regno), la più prossima all'uomo.
Questi sono i nomi più frequentemente usati. A volte Ghevurah viene chiamata Din (giudizio) o Pachad (paura), Chessed può essere chiamata Ghedulláh (grandezza), Tiferet Rakhamím (misericordia).
Le sephirot vengono rappresentate secondo uno schema detto "Albero della vita". Inoltre esiste anche una "undicesima" (anche se impropriamente detta) Sephirah: Daat, che si colloca tra Binah, Chokhmah e Chessed e rappresenta il divario tra l'Uomo e Dio. Nel diagramma dell'albero della vita al centro si trova la colonna dell'equilibrio che da Keter, attraverso Tiferet e Yessod, raggiunge Malkhut. A Destra e sinistra di Keter si dipartono altre due colonne: quella della Grazia, attraverso Khokhmah, Chessed e Nezakh; quella della severità risalendo attraverso Hod, Ghevurah e Binah. Le 10 Sephiroth sono collegate fra di loro da 22 sentieri, associati alle lettere dell'alfabeto ebraico. In vari autori sono presentate varie maniere di associazione. La più diffusa fa partire la alef da Keter in direzione di Chokhmah e si conclude con la tav che sta fra Yessod e Malkhut. I 22 sentieri e le dieci Sephiroth insieme formano le 32 vie di cui parla il Sépher Yetziráh. In alcuni manoscritti rinascimentali del Cinquecento, il diagramma delle Sephiroth, in quanto emanazione divina, si moltiplica a sua volta indefinitamente. Questa raffigurazione si trova nel testo "Otzrot chayyim (I tesori della vita)" di Chayyim Vital. In quanto aspetto segreto e profondo della Torah, sono abbondanti i riferimenti alla Cabala anche nel Talmud e negli stessi testi del canone ebraico risalenti ai rabbini del Talmud, opera degli stessi. La Grande Assemblea era infatti composta da profeti e rabbini la cui sapienza era anche quella della Cabala. All'inizio del XIV secolo si cominciarono a diffondere le teorie dei Quattro Mondi (in ebraico: עולמות [?]Olamot/Olamos, sing. Olam עולם) del creato: 'Atzilút (mondo dell'emanazione), Beri'ah (mondo della creazione),Yetzirah (mondo delle forme) e 'Asiyah (mondo della produzione o della fabbricazione). Si conoscono ora anche come i Cinque Mondi dato che si conta la fase precedente, Adam Kadmon, che viene aggiunta alle quattro categorie, descritte come regni spirituali della Cabala, nella catena discendente dell'Esistenza, della Creazione e dell'atto creativo di Dio: il Seder hishtalshelus (ebraico: סדר השתלשלות) che implica "l'ordine di sviluppo" o "ordine evolutivo" della Creazione Universale, quindi nel significato letterale "il processo di concatenamento". I cinque nomi indicano il variare del tipo di influsso delle Sephiroth - il quinto mondo primordiale, Adam Kadmon, è spesso escluso a causa della sua trascendenza e ci si riferisce quindi solo ai Quattro Mondi successivi. La componente materiale aumenta man mano che ci si allontana dall'Emanatore. Tutte le dieci Sefirot possono essere conosciute e studiate in ciascuno dei 4 Mondi ed anche nella concezione dell'Adam Qadmon. Anche se non visibili agli occhi le sefirot sono percepite dal mistico che si eleva dalle inferiori alle superne attraverso la contemplazione e lo studio delle corrispondenze cosmiche: p.es. ad Avraham può essere associata Ghedullah, aI sacco Ghevurah, a Giacobbe Tiferet. Tutte le componenti del cosmo hanno le loro corrispondenze: Tiferet è il sole, Yessod la luna, Malkhut la terra, e così via. Anche i XXII sentieri vengono associati alle lettere dell'alfabeto ebraico, ai segni zodiacali, pianeti e elementi, ecc. L'esistenza di queste associazioni risale alla gnosi e a una visione spirituale e santa dell'universo in cui ogni parte è collegata ad un'altra. Ciò che non è conoscibile è quello che sta oltre la sefirah più alta, cioè l'Altissimo che, essendo incommensurabile, non può venir percepito dall'uomo. Si pone il problema di come possa Dio, un ente infinito, quello che anche Isacco il Cieco chiamò l'Ein Sof (non-fine), emanare aspetti di sé in un mondo finito. Secondo Mosè Cordovero Dio si "contrasse" per poter emanare la sua energia nel Chalal per la formazione successiva del mondo creato al fine di avere un Luogo in Basso in cui abitare per "mostrare la Sua gloria alle genti". La contrazione di Dio (tzimtzum) è al centro della speculazione di Isaac Luria. In conseguenza dell'emanazione, secondo Luria, si crearono dei vasi per contenere l'energia divina. I vasi superni, i più forti, resistettero bene alla pressione della luce ma gli inferiori si ruppero e dispersero l'energia. I frammenti dei vasi rotti contengono ancora particelle di luce: queste sono spesso miste alle Qelipòth (gusci), le forze del male. Secondo la tradizione ebraica, nel Talmud come nella Cabala, la magia riguarda il lato dell'impurità infatti è spesso associata a manifestazioni di distruzione: secondo la Cabala, anche per questo, Dio ha posto la magia come atto da cui non bisogna essere tentati, ulteriore parametro per gli individui delle Nazioni dinanzi al libero arbitrio. Figure bibliche ad essa legate sono Labano ed il suo discendente il profeta Balaam; grazie all'intervento divino essi non poterono imporsi, il primo contro Giacobbe ed il secondo contro il popolo ebraico. La Cabala ritiene che chi usò la magia se ne servì per ottenere cose in dati momenti non realizzabili. Anche i miracoli non riguardano la magia, ma sempre l'intervento divino: si ricordi infatti l'opposizione divina dei miracoli, operati con Mosè ed Aronne, ai maghi egizi. I riferimenti del Talmud alla magia o alla stregoneria sono prevalentemente interpretati secondo il livello Sod, quindi secondo il metodo della Cabala, ma questo non presuppone che lo stesso Talmud e la Cabala ne accettino la pratica o le teorie infatti una delle punizioni per alcuni tipi di magia e di stregoneria è la perdita della propria parte nel Mondo futuro. Gli amuleti, quando validi e citati anche nel Talmud, non esprimono magia o stregonerie, ma preghiere e Tiqqunim. Escludendo dottrine false o con argomentazioni e concezioni deviate, immorali o peccaminose, l'interesse di oggi per la Cabala e l'Ebraismo in genere di molta parte dell'umanità, come mai successo nella storia passata, sembra la realizzazione di molte profezie ebraiche non potendo negare molte opinioni ebraiche contrarie all'avvicinamento alla Cabala, ad esempio non vissuta unitamente alla volontà di compiere ed osservare le Mitzvot secondo una sincera Teshuvah; non si possono altresì negare le profezie sullo spirito che nell'era messianica investe molti ebrei e persino alcuni dei loro servi ed ancora l'insegnamento profetico sulla competenza in Halakhah e nei metodi di interpretazione della Torah, nell'era messianica presente in tutti gli ebrei, prima o dopo: viene profetato infatti che nell'era messianica nessun ebreo ha bisogno di direttive di Maestri (ma non può stare senza essi e senza la loro guida) perché, come citato poc'anzi, ognuno è esperto nella Legge. Secondo altre opinioni lo studio della Cabala risulta attraente e illuminante anche per la stessa osservanza delle Mitzvot e per l'amore di Dio e della Torah, seppur con i limiti concessi: esse accettano infatti che l'anima viene illuminata e brilla di salvezza tramite tale studio finanche preparata per l'era messianica completa e per il Mondo futuro.
Resta quindi innegabile l'impossibilità di comprendere o concepire i concetti e le idee mistiche ebraiche per la maggioranza dell'umanità nonché il divieto di trasmetterne oralmente i principi a chi non preparato interiormente e spiritualmente.Quanto all'avvicinamento di coloro che non appartengono al popolo ebraico o non Gher, è possibile la comprensione "letterale" dei testi e degli insegnamenti "Sinai-tici" - anche su livelli differenti per la totalità del popolo ebraico essi furono inizialmente trasmessi per intero appunto anche poi Mosè che fu comunque anche Profeta ebreo e Zaddiq di elevati livelli - e rabbinici (cfr anche Ebraismo rabbinico) o di alcuni di essi: tale livello esegetico è definito Pshat in ebraico e, pur se considerato livello "semplice", esso non è raggiungibile da tutti. Mosè Cordovero ammonì (Or Ne'erav: La Luce gradita, edito anche in italiano) contro coloro che non hanno fede o non credono nell'esistenza della Qabbalah ebraica. Nei tempi moderni la Cabala esoterica tende a coincidere con la "cabala ermetica". Storicamente l'inizio della Cabala Ermetica può essere posto nella società inglese della Golden Dawn. I suoi fondatori fra cui Samuel Liddell MacGregor Mathers e William Wynn Westcott crearono un sistema in cui elementi della tradizione occidentale erano armonizzati sotto l'ombrello dell'Albero della Vita. Il lavoro della Golden Dawn fu tenuto segreto fino a quando non fu pubblicato prima da Aleister Crowley e successivamente da Israel Regardie. Il testo di referenza sulla Cabala esoterica è stato scritto da Violet Firth Dion Fortune e porta il nome di Cabala Mistica. Aleister Crowley, considerato uno dei fondatori del moderno occultismo, diede la seguente definizione di Cabala:
« La Cabala è:
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L'interesse odierno per la Cabala è causato dai suoi sottili riferimenti psicologici che, secondo gli appassionati, ne fanno un ottimo strumento di riflessione e indagine dell'animo umano, addirittura paragonato per potenza alla mitologia greca.
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