giovedì 17 luglio 2014

Falsi profeti e maestri

 Il termine "Maestro" implica una conoscenza a 360° dello scibile umano... tutti i libri sono prodotti ricavati dalla mente umana, con tutti i suoi meccanismi e filtri concettuali. Pochissimi sono i veri Maestri, e la maggior parte di coloro che imperversano in quest'epoca, manifestano insegnamenti spirituali giusti o discutibili ma solo superficialmente, in quanto ancora inficiati da una presenza egoica. La presenza di molti finti Maestri in questa epoca è data dal fatto che con il loro crescente numero aumentano conseguentemente i finti discepoli e coloro che li seguono. Chi cerca un Maestro deve prima rendersi conto che cosa vuole realmente ottenere dalla sua stessa ricerca. 
Parlo delle mie conoscenze relative e umanamente fallibili attraverso la mia altrettanto soggettiva e relativa esperienza personale: io che andavo fino all'altro ieri a cercare Maestri e Divinità viventi in lungo e in largo, io che fino all'altro ieri cercavo banali conferme esteriori, sono stato profondamente, ripetutamente ed amaramente deluso. Ci sono tanti impostori in giro, che si fanno chiamare Maestri e vengono adorati come Dei. In quest'epoca di passaggio (Età dell'Acquario) regna ancora la confusione, e nei versetti di Giovanni dell'Apocalisse stesso è profetizzato l'arrivo di finti profeti che imperveseranno sulla Terra prima che vi giunga il Messia. I finti Profeti son in realtà i Demoni dell'ignoranza umana, e il vero Messia è il proprio Sè Divino che riesce a riconoscerli in tempo, a isolarli dalla confusa mente e a sfuggire dalla loro trappola, allontanandoli dalla propria tentazione e schiavitù. 
I Maestri - ma sono molto pochi - non sono certo quelli che appaiono con miracolismi, che creano organizzazioni multimilionarie, o che si fanno proteggere da decine di avvocati, o che accettano cospicue donazioni o pubblicano decine di libri e sfruttano il fervore "new age" di migliaia di persone affamate di felicità a comoda portata di mano! Dio non può venire istantaneamente a patti con gli affari umani, usandone gli stessi strumenti; inizialmente però comunica con essi attraverso mezzi che utilizzano provvisoriamente l'ignoranza delle conoscenze relative. Ecco perchè, in questa epoca, pochi Avatar si sono fatti avanti utilizzando mezzi di comunicazione sociale e culture di aggregazione seguendo logiche di formazione del capitalismo moderno e formule di sincretismo religioso. E lo hanno fatto attraverso la fondazione di ashrams, conventi e scuole professionali di Yoga, dove comunque esistono notevoli imperfezioni di insegnamento, fisiologiche in quanto inficiate dalla loro traduzione pratica ad opera di esseri umani non ancora illuminati (prevalentemente discepoli e adepti di quei stessi maestri fondatori) 
Dio si manifesta pienamente e interamente solo nel cuore di ogni essere umano, senza riferimenti esterni definitivi, che creano invece fanatismi, attaccamenti, schiavitù e idolatrie. 
E' necessario all'inizio trovare un vero Maestro, ma solo per seguire determinate tecniche di meditazione, respirazione, contemplazione, etica, saggezza, etc. Ogni vero Guru è soltanto una guida passeggera che ti insegna a trovare il vero maestro nel proprio Sè. 
Le religioni non sono altro che dei "filtri" umani, fallibili, relativi e strutturalmente limitativi, in quanto inerenti a conoscenze provvisorie legate ai cinque sensi corporei e all'intelletto umano. Le religioni sono solo "il corpo" esteriore e il prodotto distorto di un oggetto infinito (il "corpo" di Dio), il quale per essere esplicato deve necessariamente immolarsi e frazionarsi in mille parti diversificate, per poi strutturarsi e prendere forma concreta attraverso un sistema di leggi universali (nel senso biblico del termine), dogmi e regole spirituali condivise. Le religioni sono socialmente utili, ma solo in determinate epoche storiche dell'umanità. In altre epoche sono invece la causa e l'origine di molti mali, dovuti all'ignoranza della loro stessa visione ristretta. Dal momento in cui i pochissimi veri e supremi yogi (orientali e occidentali) riescono a travalicare questi stati relativi di ignoranza, il termine stesso "religione" cessa di esistere, perchè l'anima individuale trasmigra in una coscienza più allargata, dove avviene la fusione soggetto-oggetto, osservatore-osservato, amante-amato. 
Questa visione può essere intellettualmente compresa anche da chi non ha conseguito tale stato di coscienza, tuttavia questo non basta. Un vero Maestro è colui che oltre ad afferrare intellettualmente tale realtà, la vive istantaneamente, simultaneamente e continuativamente. Solo allora può essere chiamato Maestro ... e poi esistono una varietà infinita di livelli di percezione e perfino tra i Maestri realizzati ci sono notevoli differenze di grado di coscienza. 
Bisogna ricordare che l'uomo tende a rafforzare le proprie convinzioni spirituali nell'aggregazione e nel riconoscimento sociale attraverso l'appartenenza ad un gruppo e ad una fede. Non esisterà mai vera illuminazione e libertà universale fin quando l'essere umano come individuo sarà sempre coinvolto in queste attività di controllo e auto-controllo, poichè infatti esse implicano necessariamente la misurazione delle cose attraverso il proprio ego rapportato a dei valori relativi, siano essi etico-sociali che culturali e religiosi. Fino alla fase finale del percorso spirituale, l'ego non si può e non si deve sopprimere, ma solo osservare, senza che la sua attività cognitiva e di controllo lo rafforzi - da una parte o dall'altra - traendone dei valori altrettanto relativi. Poichè l'ignoranza della coscienza superficiale egoica dell'uomo è rintracciabile solo nella misura del riconoscimento culturale e storico-genetico di tutte le cose che gli stanno intorno, non è utile appoggiare il proprio ego alla convinzione o all'idea che per ottenere tale stato di coscienza sia per forza necessaria la devozione assoluta ad un Maestro llluminato. La devozione è utile e spesso necessaria, ma solo ad uno stato di apprendimento iniziale, poi il cammino nella coscienza dev'essere interamente svolto dal Sè individuale, senza che nessun valore esteriore relativo possa introdurvisi per controllarlo o influenzarlo. 
Il pensiero umano si deve prima "svuotare" da tutto ciò che ha imparato, ossia il Nulla Relativo, e soltanto dopo essersi svuotato, potrà poi essere nuovamente e correttamente riempito dagli infiniti valori simultanei dell'Unica Coscienza che forma l'universo e che si è frazionata in un numero infinito di anime ... Il processo di inversione cosciente è lo stesso che intercorre nella relazione di inversione energetica tra espansione e compulsione, tra Big Bang e Big Crunch ... 
Il raggiungimento di uno stato di benessere superiore o di una virtù del corpo astrale non deve assolutamente essere scambiato per Illuminazione, altrimenti si cade nuovamente nella Dualità ... è un processo durissimo, lungo e difficile, fin troppo difficile per il 99% degli esseri umani (in quest'epoca), ecco perchè è importante "non scalare troppo in fretta la scala" e accettare gradatamente gli stati dell'ego, convertendoli in stati di benessere, e in strumenti di equilibrio psichico quali l'amore stabile di coppia, la fedeltà ad una causa giusta, l'affetto fraterno e la sincera amicizia, la famiglia, la giustizia senza esclusione di razze e ceti sociali, la lealtà, onesta, rispetto ambientale, amore per gli animali, etc. 
In parole definitive: "Prima creiamo il benessere e l'armonia sulla Terra, e poi cerchiamo Dio non attraverso un particolare Guru, sua Espressione, ma attraverso la nostra stessa anima, senza che altrui anime possano creare culti e sistemi di controllo mediante regole e dogmi all'interno di un selezionato apparato di relazioni sociali". 
E' la strada più lunga e più tortuosa verso il benessere interiore, ma è anche la più socialmente sicura, in un'epoca in cui regna l'ignoranza e il dominio dell'uomo su l'uomo stesso. Se non si crea la sincerità tra gli uomini e la sicurezza di valori sociali universalmente condivisi, l'esperienza relazionale tra un vero discepolo e un vero Maestro assume una direzione di estraniazione-dipendenza. alienazione nei rapporti col mondo esterno, malgrado tale esperienza possa effettivamente condurre ad uno stato individuale superiore di coscienza... 
Cercare Dio dentro se stessi, applicando quell'amore che si ha per un Dio anche a tutto ciò che ci circonda e ci appare dalla nostra coscienza isolato, e non seguire unicamente e fanaticamente la devozione totale ad un Maestro e ad un'immagine sacra, che è anch'essa fonte di illusorio attaccamento.

Qualunque cosa verrà intrapresa per spingere via la Verità, lei riporterà comunque la vittoria, benché l’errore richieda innumerevoli sacrifici. Ma chi ha una seria volontà di giungere alla Verità, riconosce certamente anche l’errore come tale, ed allora non vi è nemmeno nessun pericolo per lui. Ma che la maggior parte degli uomini cada nell’errore si spiega con il fatto che l’errore promette agli uomini sempre certi vantaggi, siano questi spirituali o terreni. Gli uomini sono sempre interessati a procurarsi dei vantaggi, non amano la Verità per via della Verità, ma per loro deve esserci sempre collegato un vantaggio, soltanto allora sono anche disposti ad accettarla. La pura Verità mette tutto chiaro e limpido davanti agli occhi, e può perciò portare per l’uomo degli svantaggi in quanto gli mostra quanto deve ancora superare, se per lui il mondo ed il suo benessere terreno significa ancora troppo. E per questo trova anche poca accettazione, perciò l’uomo è disposto ad accettare di più l’errore, soprattutto quando questo gli promette inoltre dei vantaggi oppure gli viene incontro ai suoi desideri. E così gli uomini non vogliono nemmeno sapere o sentire di una rovina della Terra, di uno svanire di ogni vita e di tutte le Creazioni sulla Terra. Ma quello che viene offerto loro sotto il mantello della Verità, ciò che dà loro ancora un barlume di speranza che si possa fermare la fine, lo accettano e lo rappresentano come Verità. Ma rifiutano la pura Verità, che li obbliga a dei doveri di prepararsi ad una sicura fine. Si troveranno sempre dei profeti che annunciano la fine su Incarico di Dio, ma anche quelli che parlano su incarico del Suo avversario e cercano di indebolire come falsi profeti quegli Annunci, che fanno delle promesse agli uomini, e fanno loro notare la sicura fine, ma cercano di rappresentarla come evitabile. Questi falsi profeti troveranno sempre più consenso, perché gli uomini non vogliono credere che venga una fine, e perciò accettano piuttosto quegli insegnamenti, che promettono dei vantaggi, che non li svegliano dai loro sogni spaventandoli. Chi vive nella totale ignoranza, avrà anche difficoltà di giudicare che cos’è l’errore e che cosa è la Verità. Ma chi è già iniziato nel sapere spirituale, deve prendere questo soltanto come pietra d’esame per la Verità e, per l’errore e chiedersi quale scopo ha un insegnamento e che cosa persegue, se vuole trasmettere agli uomini una conoscenza superiore, se vuole raggiungere la nobilitazione del suo essere, se lo vuole aiutare a staccarsi dalla materia, allora è anche di Origine divina e può essere rappresentata come Verità. Se invece è riconoscibile l’intenzione di creare un benessere terreno migliore e più bello, cosa che avviene anche sovente sotto il mantello della devozione, allora tali insegnamenti possono essere rifiutati senza preoccupazione come erronei, perché allora vengono messi nel mondo dall’avversario di Dio. Nel tempo della fine si faranno avanti molti falsi profeti su incarico dell’avversario di Dio, perché né l’avversario né il suo seguito vogliono credere alla fine. E così anche quegli uomini che contano su una fine, devono essere raggirati da lui, perciò egli vorrà gettarli nella confusione, mentre mette a confronto gli Annunci di profeti veri ad espressione di profeti falsi. E perciò nel tempo della fine l’oscurità diventerà sempre più fitta, e chi ha già una Luce, la deve proteggere, affinché non gli venga spenta, e lo può anche, se il suo amore per la Verità è forte, quando per lui esiste soltanto Dio e la Sua Parola. Ma se non si accontenta dello splendore mite della Luce d’Amore divina, i suoi occhi cercano delle luci d’abbaglio, ed allora non si cura più della piccola Luce, che gli splende nell’oscura notte. Allora questa gli può venire facilmente spenta dall’avversario di Dio, allora a lui è riuscito il suo trucco, è apparso da angelo di luce ed ha trovato le sue vittime. In questi uomini ha poi vinto il desiderio del mondo, perché ciò che l’avversario sottopone a loro, gli uomini preferiscono sentire questo, perché mette in dubbio una fine della Terra, il repentino svanire, la fine dell’epoca vecchia e l’inizio di una nuova, e fa credere agli uomini, che loro stessi possono decidere il loro futuro. Loro bramano questo vantaggio, e già in questo si riconosce l’agire di Satana, che con ciò fa credere agli uomini, di poter fermare ed evitare l’esecuzione del Piano di Salvezza di Dio. Anche questo agire fa parte di segni visibili della fine, e l’avversario di Dio intraprenderà ancora molti attacchi contro la Verità, ed egli sarà attivo in particolare là dove non trova rifiuto mediante un assoluto desiderio per la Verità. Perché dove la menzogna non viene riconosciuta, là egli ha gioco facile. Ma non potrà ingannare coloro che sono attivi per Dio e per il Suo Incarico, perché questi sono illuminati dal Suo Spirito e perciò sapranno sempre distinguere la Verità dall’errore.

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