sabato 25 aprile 2015

mondo astrale


TEMPO ASTRALE E TEMPO TERRESTRE
Le informazioni che ci giungono dall'aldilà non sono tutte concordi circa il problema del tempo, se cioè ci sia un tempo e, in caso affermativo, in quale rapporto esso sia col tempo terrestre.
Alcune entità, interrogate in proposito, ammettono si l'esistenza di un tempo, ma sono risposte laconiche, che non chiariscono nulla circa la natura di questo loro tempo: "il vostro tempo non è il nostro", senza aggiungere altro ; un'altra ha così risposto: "da noi il tempo corre così in fretta che mesi sembrano giorni".
Siccome, d'altra parte, anche nella vita ultraterrena esiste un susseguirsi di eventi, deve pur esserci un tempo. Non essendo però un tempo scandito dall'alternarsi del giorno e della notte, né dall'avvicendarsi delle stagioni, con i ritmi che noi conosciamo, deve essere diversa la coscienza che in astrale si ha del tempo.
Secondo il viaggiatore astrale Daniel Givaudan, il rapporto tra tempo astrale e tempo terrestre sarebbe di 1 a 4. Cioè le azioni che in astrale egli compie in un'ora, richiederebbero sulla terra almeno quattro ore. Il che vuol dire che ad un'ora trascorsa sull'orologio terrestre, corrispondono quattro ore sul presunto orologio astrale.
E questo sarebbe confermato da quanto riferisce Peter Richelieu su questo argomento.
Terminata la visita all'Accademia, Archarya chiede al suo discepolo di vedere l'ora al suo orologio da polso: "Vedi quanto tempo è trascorso da quando hai lasciato il tuo corpo".
Peter prova a leggere l'ora, ma le lancette segnano, una dopo l'altra, tutte le ore da lui pensate. E questo perché in realtà quello era solo l'orologio che aveva immaginato di avere, creato dal suo pensiero. Per il semplice fatto di essere abituato ad avere indosso un orologio, si è trovato l'orologio al polso: ma non è un orologio reale, è solo un'illusione!
Allora Acharya si reca in volo là dove il corpo di Peter dorme e legge l'ora al suo orologio terrestre: era trascorsa solo un'ora e mezza. Quando Peter lo viene a sapere si meraviglia a tal punto da ritenere che il suo orologio si sia fermato. Egli, infatti, ha la sensazione di essere sul piano astrale già da molte ore.
"Presto capirai - gli spiega Acharya - che il tempo astrale differisce da quello che conosci a livello fisico. È esatto che è trascorsa un'ora e mezza da quando sei uscito dal tuo corpo fisico e noi abbiamo cominciato il nostro giro. Apprezzerai ancora di più quello che ti dico quando, domani, prenderai nota delle tue esperienze e ti renderai conto di tutto quello che hai fatto in un'ora e mezza del tempo del piano fisico..."

ATTIVITÀ DI PENSIERO NELLE SFERE ASTRALI
Abbiamo visto che nella terza sfera la vita è organizzata in maniera meno "materiale" di quanto avvenga ai livelli inferiori. Da ora in poi incontreremo individui il cui interesse per i divertimenti e i passatempi, puramente materiali e futili, si è esaurito durante la loro vita terrena. Potremo facilmente incontrare pittori e musicisti, al pari di ingegneri e artigiani, che si dedicano all'approfondimento dei loro studi e delle loro attività. Le esperienze astrali di chi in terra è stato un intellettuale illuminato, un uomo al di sopra della media, non possono non essere in accordo col tipo di vita da lui vissuto in precedenza.
Una volta lasciata la terra, questo tipo di uomo, in genere, sosta poco, o affatto, nei livelli inferiori, per dirigersi rapidamente verso quelle regioni dove avrà l'opportunità di proseguire qualche lavoro particolare, al quale era interessato. Molti studiosi "che hanno seguito con acume una data linea d'investigazione intellettuale e che sono trapassati con la sete d'imparare, continuano a studiare la loro materia con zelo infaticabile, inceppati solo dal loro stesso attaccamento ai metodi fisici di ricerca".
Secondo la legge di affinità, costoro sentiranno l'impulso di unirsi ad altri ricercatori, che hanno gli stessi interessi. Infatti, ai viaggiatori astrali capita spesso di assistere a riunioni di scienziati, di filosofi, di matematici, ecc., con i loro gruppi di studio e di sperimentazione. Per tutti costoro l'ambiente astrale, per le sue particolari condizioni "spazio-temporali", è molto più adatto per il loro lavoro di quanto non fosse il mondo fisico. Infatti qui lo spazio a quattro dimensioni può essere studiato con la possibilità di fare sperimentazioni.
Grandi maestri qui insegnano in scuole dove la gente può essere istruita in qualche particolare disciplina alla quale è interessata.
"Questa istruzione li mette in condizioni di nascere nella prossima vita col desiderio di continuare a studiare nella stessa direzione, in modo che almeno alcuni di essi potranno diventare a loro volta grandi maestri ed aiutare il mondo fisico a progredire nella cultura e nella sapienza.
Per un ego, le attività nei livelli più alti di quello fisico sono molto più interessanti dei divertimenti artificiali e delle attività di normale routine che noi proviamo nel mondo fisico.
Naturalmente l'ego sa bene che le nostre vite sul piano fisico sono necessarie alla sua evoluzione, ma la meta di questa aspirazione è sempre la stessa. Per l'uomo è emancipare se stesso e imparare il più presto possibile le lezioni che le nostre numerose vite sono destinate ad insegnarci. Così facendo egli sarà assai presto affrancato dalla necessità di rinascere e potrà passare a diverse e più interessanti esistenze, quali quelle che sono possibili solo a colui che ha imparato tutte le lezioni che doveva imparare attraverso l'esistenza fisica." 


LA QUARTA SFERA
È sulla quarta sfera che Peter Richelieu si trova ad assistere ad una scena fastosa, tanto sorprendente quanto inattesa: quella della promozione da spiriti di natura a deva. Egli è in compagnia di una giovane abitante permanente dell'astrale, che gli fa un po' da guida. Tutta la vicenda è così insolita ed è descritta con tanta dovizia di particolari che merita di essere riportata quasi per intero.
La cerimonia ha luogo in una piccola valle, chiamata "la valletta delle Fate".
"Appena ci avvicinammo vidi che la gente stava intorno ad un grande cerchio, in parte in piedi ed in parte seduta. Fiori selvatici erano stati legati insieme per trattenere la folla e non posso fare a meno di paragonare la bellezza di questa palizzata con quelle che vediamo sulla terra. Proprio all'interno del cerchio era stato eretto un palco, costituito da grandi zolle di muschio verde, con delle colonne ad ogni angolo, formate da fiori di ogni tipo e colore, intrecciati tra loro. Anche il tendone al di sopra del palco era fatto di felce molto delicata, non dissimile dalla nostra varietà di capelvenere. Il tutto formava un quadro assai bello."
Peter Richelieu viene a sapere che "quando per un gruppo di spiriti di natura è giunto il momento di passare al successivo stadio evolutivo, e cioè a quello di deva, devono dar prova della loro abilità ad una di queste assemblee".
La loro evoluzione può avvenire secondo le tre seguenti linee di lavoro:

1 - la linea dell'Energia, che opera per mezzo della musica e del colore;
2 - la guida del Mondo Vegetale, che si trasforma e progredisce per mezzo di esperimenti fatti in astrale dai deva;
3 - il lavoro in rapporto al Regno Umano.

"A questo punto un gruppo venne fuori da un bosco vicino a noi... Il gruppo consisteva di due figure centrali, entrambe sedute con le gambe incrociate su di un tappeto da cerimonia, fluttuante al di sopra del suolo di circa una iarda (circa un metro). Da ciascun angolo partivano corde di fiori intrecciati, strette nei becchi di numerosi uccelli, di tutti i colori immaginabili, e, mentre essi volando avanzavano come se spingessero in avanti il tappeto, gli altri deva che prendevano parte al corteo, fluttuavano maestosamente ai lati di esso. Uccelli più piccoli volavano avanti e indietro facendo cadere petali di rosa sul sentiero sul quale si muoveva il corteo. Ciascun uccello piombava al suolo, coglieva col becco un petalo dai cespugli di rose che crescevano ovunque e, tornato nella sua posizione mentre il corteo avanzava da lì lasciava cadere il petalo... Quando il corteo giunse a destinazione, i due personaggi seduti al centro del tappeto, vennero scortati ai troni preparati per loro sul palco. Il primo di essi era il capo e il secondo il primo Sacerdote, a giudicare dagli indumenti da cerimonia che indossava."
Tre distinti gruppi di spiriti di natura si presentano come candidati. Il primo gruppo deve comporre un brano musicale capace di esprimere il lento movimento di un fiume che attraversa regioni boschive, con alti alberi su entrambe le rive. Successivamente viene dato l'ordine, allo stesso gruppo, di dare espressione agli elementi (linea dell'Energia).
"Quando questo gruppo finì, la folla si alzò in piedi come un sol uomo, alzando le mani al cielo, invece di applaudire, come avremmo fatto noi."
Al secondo gruppo, formato solo da cinque elementi viene chiesto di "dimostrare il risultato di certi innesti, inerenti a fiori ed arbusti, ed a differenti tipi di frutta. Le risposte apparvero immediatamente come forme-pensiero che rappresentavano in modo molto chiaro i mutamenti di dimensioni e colori. Fu anche richiesto quali tipi di fiori potessero crescere insieme sullo stesso terreno e quale specie sarebbe morta... Anche questo gruppo sembrò soddisfare entrambi gli esaminatori e la folla. La tromba d'argento suonò di nuovo e il terzo gruppo, formato da spiriti di natura molto piccoli entrò nel cerchio e gli esaminatori crearono la forma-pensiero di tre bambini... I quali discutevano sulla favola di cenerentola. Subito si unirono ad essi gli spiriti di natura che entrarono a far parte del gioco... E assunsero le parti che di solito i bambini non gradiscono (lavoro col regno umano)."
Terminate le prove il capo degli esaminatori, consultatosi con gli altri esaminatori, ottiene dal capo dell'assemblea il consenso per la promozione degli spiriti di natura al rango di deva.
"Allora il Primo Sacerdote si alzò, si inchinò davanti al capo e solennemente si incamminò nell'arena dove si erano raccolti gli spiriti di natura. Per la prima volta si fece uso delle parole. Il primo sacerdote con le mani alzate intonò una invocazione nella stessa lingua sconosciuta che avevo udito nella radura della terza sfera; l'araldo allora gli consegnò una grande spada, la cui lama lampeggiò nella chiara luce astrale. Alzandola al cielo gridò alcune parole e lentamente si avviò verso il primo spirito di natura, che faceva parte di una lunga fila situata di fronte a lui. Pose la spada sul capo del primo e pronunciò due parole il cui significato sembrava che fosse: Dio con te (benché non sappia perché ho pensato a questo) e, come mi aspettavo, la forma dello spirito di natura, che era quella di un piccolo vecchio, mutò in quella di una fanciulla. La stessa cosa avvenne per tutti gli altri. Alcuni spiriti di natura maschi divennero deva maschi, altri mutarono sesso. Quei corpi appena creati apparivano tutti giovani. Stavo pensando al capo e alla meravigliosa opportunità che ci aveva offerto quando, senza alcun preavviso, sentii che il mio corpo mi chiamava e mi ritrovai sveglio nel mio letto a Colombo."

LA QUINTA E SESTA SFERA
Sarebbero abitate da ricercatori in numero ancora maggiore, che lavorano a vantaggio dell'umanità. Siamo nelle sfere superiori della controparte astrale del pianeta terra, dove medici, fisici, filosofi desiderano aiutare la terra nel modo che è loro peculiare. A questi livelli i problemi economici della terra sono discussi ed elaborati per mesi ed anni. Quando questi specialisti giungono a conclusioni certe, queste vengono impresse nelle menti degli esseri umani della terra che occupano posti di potere, dove la loro opinione può influire sui governi o sui potenti gruppi innovatori, affinché l'umanità sia aiutata a risolvere crisi troppo gravi per poter essere fronteggiate e superate con i propri mezzi. In questo modo nuove idee e nuovi metodi vengono alla luce e gradualmente sono adottati dall'umanità.

LA SETTIMA SFERA
La prima cosa che colpisce il visitatore astrale della settima sfera è l'assenza di costruzioni di qualsiasi tipo. Gli abitanti di questa sfera vivono quasi sempre in solitudine, giacché sono convinti che il loro progresso evolutivo può essere compiuto solo col completo isolamento e nel silenzio. Gli asceti della terra, dopo la loro morte, continuano lo stesso tipo di vita, nella meditazione e nella preghiera e, a tempo debito, giungono alla settima sfera del mondo astrale. Vi si possono incontrare ex appartenenti a ordini religiosi, che avevano la regola del silenzio e di una vita appartata. Essi qui si dedicano a lungo alla preghiera, onde ottenere aiuti per l'umanità. Per la loro esistenza non sono necessari alloggi e vivono all'aperto, in boschi o in luoghi fuori mano. In questa ultima sfera dell'astrale si trovano anche quegli esseri umani che sono di "transito", in attesa di raggiungere la loro destinazione nel mondo mentale. Questi umani sono accompagnati da guide che li aiutano a superare la "seconda morte". Il lavoro di queste guide (le quali non sono altro che uomini più evoluti) consiste nello spiegare nei dettagli che cosa si deve intendere per "seconda morte".
Le guide hanno il compito di rimuovere alcune paure che si annidano nella mente delle persone.

Il passaggio dall'astrale al mondo mentale è qualcosa che sfugge al controllo dell'individuo medio il quale quando giunge la sua ora deve lasciar cadere il suo corpo astrale, per il semplice motivo che non ha più esperienze da fare a livello astrale. Egli deve allora passare dapprima al mondo mentale inferiore, allo scopo di consolidare il lavoro mentale compiuto durante la sua esistenza terrena e aggiungerlo al serbatoio di conoscenze contenute nell'atomo permanente.
Una volta ricevute tutte le necessarie informazioni su questo passaggio, l'uomo si addormenta per risvegliarsi subito dopo nel mondo mentale. Qui egli viene accolto da quanti sulla terra erano a lui legati da profondi vincoli di affinità, come avvenne quando, giunto dalla terra nel mondo astrale, gli vennero incontro gli amici e i familiari che l'avevano preceduto.
Ma il viaggio dell'anima continua, perché il mondo mentale inferiore è solo un'altra tappa dell'itinerario attraverso il mondo di mezzo, che ha come meta il mondo causale, o mentale superiore. È qui, nelle più alte sfere del mondo mentale, che l'ego ha il naturale habitat. Tuttavia la spirale evolutiva si snoda, di ottava in ottava, su sempre nuovi piani di esistenza.
Nuovi mondi, abitati da essenze senza forma, attendono la Monade che ha appena portato a termine la sua esperienza umana, mondi che appartengono a dimensioni per noi inconcepibili, irradiati dalla Luce immortale ed eterna dello Spirito.


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