lunedì 18 agosto 2025

Re Artù eroe veramente esistito o leggenda?

 



Il mito di Re Artù è uno dei più affascinanti e duraturi della storia, ma separare la leggenda dalla realtà storica è una vera sfida. Non c'è una "vera storia" universalmente accettata di Re Artù, perché gli storici non sono in grado di confermare con certezza la sua esistenza.

La realtà storica (o la sua mancanza)

La maggior parte degli storici ritiene che Re Artù sia una figura leggendaria piuttosto che un personaggio storico. I primi riferimenti a lui non lo descrivono come un re, ma come un capo militare o un guerriero, spesso chiamato Artorius.

I documenti storici del periodo post-romano in Gran Bretagna (V-VI secolo d.C.) sono scarsi. Se Re Artù fosse esistito, avrebbe vissuto in quest'epoca di caos, in cui i Romano-Britanni stavano combattendo contro gli invasori Sassoni, Angli e Juti.

Le prime fonti che menzionano una figura chiamata Artù sono:

  • Historia Brittonum (IX secolo): Attribuita a Nennio, un monaco gallese. Questo testo elenca dodici battaglie che Artù avrebbe combattuto, culminando nella battaglia del Monte Badon, dove Artù avrebbe guidato i Britanni a una grande vittoria sui Sassoni. È il primo testo che lo descrive come un capo militare e non un re.

  • Annales Cambriae (X secolo): Annali gallesi che menzionano due eventi: la battaglia del Monte Badon (intorno al 516 d.C.) e la battaglia di Camlann (intorno al 537 d.C.), dove Artù e Medraut (Mordred) caddero. Anche qui Artù è descritto come un guerriero, non come un re.

Questi testi, scritti secoli dopo la presunta esistenza di Artù, non offrono prove concrete. Sono più che altro resoconti tradizionali che vennero poi ampliati e modificati.

Lo sviluppo della leggenda

Il mito di Re Artù come lo conosciamo oggi non è nato da questi primi scritti, ma è stato plasmato e arricchito da autori successivi.

  • Goffredo di Monmouth (XII secolo): La figura più importante per la nascita della leggenda di Artù. Nel suo libro, Historia Regum Britanniae (Storia dei Re di Britannia), Goffredo trasforma Artù da un capo militare a un vero e proprio re, figlio di Uther Pendragon. Introduce elementi chiave come la spada Excalibur (sebbene il nome non sia menzionato), la regina Ginevra, il mago Merlino e la battaglia finale di Camlann. Anche se Goffredo sosteneva di basarsi su fonti antiche, la sua opera è considerata in gran parte una creazione letteraria.

  • Chrétien de Troyes (XII secolo): Un poeta francese che ha aggiunto al mito alcuni degli elementi più iconici, come i Cavalieri della Tavola Rotonda, il castello di Camelot e la ricerca del Sacro Graal.

  • Sir Thomas Malory (XV secolo): Autore di Le Morte d'Arthur (La morte di Artù), che ha raccolto e riorganizzato gran parte dei racconti esistenti. Questa opera è diventata la versione definitiva del ciclo arturiano in lingua inglese e ha consolidato la figura di Artù come un eroe cavalleresco e tragico.


In sintesi: Realtà vs. Leggenda

  • Realtà storica: Non ci sono prove concrete dell'esistenza di Re Artù. Potrebbe essere basato su un guerriero britannico chiamato Artorius che guidò una resistenza contro i Sassoni, ma le fonti sono scarse e scritte secoli dopo.

  • La Leggenda: È una complessa stratificazione di racconti, miti e personaggi creati nel corso di secoli da autori come Goffredo di Monmouth, Chrétien de Troyes e Sir Thomas Malory. La storia di Re Artù che tutti conosciamo è il risultato di questa evoluzione letteraria.

In definitiva, la "vera storia" di Re Artù non è un resoconto storico, ma un'epica che riflette le speranze, i valori e i sogni di diverse epoche, trasformando un possibile capo militare in una figura mitica e un simbolo di onore, giustizia e speranza.

La leggenda di Re Artù, a differenza della sua "vera storia" (che, come abbiamo visto, è incerta), è un racconto ricco e dettagliato che si è sviluppato e arricchito nel corso dei secoli. La versione più conosciuta della leggenda è una mescolanza di miti celtici, romanzi cavallereschi francesi e opere inglesi, che ha come protagonisti un re giusto, dei valorosi cavalieri e un mondo magico.

Ecco i punti chiave della leggenda di Re Artù così come la conosciamo:

1. La Nascita e l'Infanzia

  • Uther Pendragon e Igraine: La storia inizia con Uther Pendragon, re di Britannia, che si innamora perdutamente di Igraine, la moglie del duca Gorlois. Con l'aiuto del mago Merlino, Uther assume le sembianze di Gorlois per giacere con Igraine, e da questa unione nasce Artù.

  • L'estrazione della spada: Per proteggere il bambino e garantirgli un futuro sicuro, Merlino lo affida a Sir Ector, un nobile che lo cresce senza che nessuno sappia la sua vera identità. Anni dopo, quando Uther muore senza eredi, Merlino organizza una prova per trovare il nuovo re: chiunque riesca a estrarre una spada incastonata in una roccia sarà il legittimo sovrano. Artù, ancora un giovane scudiero, estrae la spada senza sforzo, rivelando il suo destino.

2. Il Regno di Camelot e la Tavola Rotonda

  • La fondazione di Camelot: Dopo essere incoronato, Artù fonda il suo regno a Camelot, un castello leggendario che diventa il centro della giustizia e della cavalleria.

  • I Cavalieri della Tavola Rotonda: Artù sposa la principessa Ginevra e riceve in dote la Tavola Rotonda dal suo suocero. Questa tavola, simbolo di uguaglianza, non ha un capotavola e serve a evitare gelosie e rivalità tra i cavalieri. I cavalieri più famosi includono Lancillotto, Galahad, Perceval, Gawain e molti altri.

3. Le Imprese Eroiche

La leggenda è costellata di imprese eroiche e missioni straordinarie. Le più famose sono:

  • La spada Excalibur: Spesso confusa con la spada nella roccia, Excalibur è una spada magica che Artù riceve dalla Dama del Lago. Questa spada e il suo fodero (che ha il potere di proteggere il portatore dalle ferite) sono simboli del potere e della giustizia di Artù.

  • La ricerca del Sacro Graal: Questa è la missione più importante e spirituale per i Cavalieri della Tavola Rotonda. Il Graal è la coppa usata da Cristo nell'Ultima Cena. Molti cavalieri partono alla sua ricerca, ma solo pochi, i più puri e virtuosi (in particolare Galahad), riescono a trovarlo.

4. Il Tradimento e la Caduta

La leggenda ha anche un lato tragico, che porta alla fine del regno di Artù:

  • L'amore tra Lancillotto e Ginevra: La storia d'amore illecita tra il più leale dei cavalieri, Lancillotto, e la regina Ginevra è la causa principale del crollo del regno. Quando la loro relazione viene scoperta, la fiducia e l'unità della Tavola Rotonda si spezzano.

  • Il tradimento di Mordred: Mordred (spesso raffigurato come il figlio o il nipote illegittimo e malvagio di Artù) approfitta del caos per usurpare il trono in assenza di Artù.

  • La battaglia finale di Camlann: Artù torna in Britannia per affrontare Mordred in una battaglia decisiva. La battaglia di Camlann è un massacro. Molti cavalieri muoiono, e Artù e Mordred si uccidono a vicenda.

5. La Fine e il Ritorno del Re

  • La morte di Artù: Gravemente ferito, Artù viene portato sull'isola di Avalon, un luogo mistico, da tre regine (spesso interpretate come la Dama del Lago, Morgana le Fay e un'altra figura mitologica).

  • L'attesa del ritorno: La leggenda non conclude con la morte di Artù, ma con la promessa del suo ritorno. Il corpo del re non viene mai trovato e si dice che sia in letargo su Avalon, pronto a tornare a salvare la Britannia nel momento di massimo bisogno. Questa idea, nota come "Rex Quondam, Rexque Futurus" ("Il re che fu, e che sarà"), è uno dei temi più potenti del mito.

In breve, la leggenda di Re Artù è una storia ciclica di grandezza, onore, tradimento e speranza. Racconta di un regno quasi perfetto che crolla a causa delle debolezze umane e termina con una promessa di redenzione e un ritorno glorioso.

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