Questo blog è dedicato principalmente al risveglio dell'anima con un occhio rivolto anche a tutto ciò che è mistero.
sabato 29 marzo 2014
Il Taoismo
“Non mangiare i cinque cereali” era una pratica dietetica che alcuni testi taoisti posteriori svilupparono con grande ampiezza. Si credeva che il cibarsi di cereali permettesse la crescita all’interno del corpo di tre vermi (San-ch’ung) chiamati anche tre cadaveri (San-shih) che causavano malattie e vecchiaia dell’individuo. Inoltre questi tre vermi uscivano temporaneamente dal corpo umano per recarsi in cielo a denunciare i peccati, e il peccato per i taoisti accorciava la vita. Non mangiando cereali, astenendosi dalla carne e dalle bevande alcoliche e nutrendosi esclusivamente di vegetali e di qualche droga (ginseng, cannella, sesamo, digitale, liquirizia), si giungeva a distruggere i tre vermi e a raggiungere uno stato di trance che provocava visioni e allucinazioni.
Le pratiche di igiene respiratoria erano indicate dalla frase “aspirano il vento e bevono la rugiada”. Si trattava di una pratica più facile ad effettuarsi e più diffusa di quelle dietetiche; essa rappresentava alcune analogie con le tecniche dello yoga e poteva dare, a chi le effettuava, un senso immediato di benessere fisico. Scopo ultimo di tali tecniche era quello di arrivare a riprodurre la respirazione dell’embrione nello stadio prenatale; se l’adepto fosse riuscito in ciò e si fosse nutrito del soffio vitale (Ch’i), sarebbe stato compartecipe del respiro del cielo e della terra e avrebbe sviluppato, all’interno del suo corpo fisico un altro corpo immortale, leggero e sottile.
Il "montare le nubi e i vapori e, guidando i draghi volanti, vagare aldilà di quattro mari" era una metafora che alludeva a stati di estasi, raggiungibili grazie alle tecniche precedentemente esposte, durante i quali l'adepto avrebbe potuto compiere viaggi mistici aldilà del mondo fisico, che i cinesi immaginavano circondato dalle acque dei quattro mari.
Il Tao (o via) viene indicato con un cerchio diviso in due metà che rappresentano lo yin (= oscurità, terra, elemento femminile) e lo yang (= luce, sole, elemento maschile) dalla fusione di questi elementi trae origine la vita dell’intero universo. Il tao è non essere (wu), la forza creativa-distruttiva che porta ogni cosa all’essere e dissolve ogni cosa nel non essere; ogni cosa, completato il suo ciclo ritorna (fu) al non essere; il non agire (wu wei), o azione in armonia con la natura, è il miglior modo di vivere. Nell’ambito della pratica del Tai Chi Chuan (Tai Ji Quan), il praticante esegue una serie movimenti volgendosi in modo uniforme verso le quattro direzioni principali (nord, est, sud, ovest) attingendo quindi alle quattro forze energetiche che i taoisti ritenevano giungere costantemente da tali direzioni: kan (l’acqua), chen (il tuono), tui (la pioggia), li (il fuoco). Queste forze furono rappresentate dai taoisti con un simbolo di potere: il PA KUA. La parola tao indica la via, il sentiero, la storia, il cammino.
Verso il quinto sec., il taoismo appare consolidato anche in quella che è la struttura gerarchica, con lo sviluppo di una propria mitologia e di un culto.
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