Esaminiamo innanzitutto la parola stessa che proviene dall’arabo “Al- Kimia” il prefisso“Al” indica l’essere Supremo il “Dio” come ad esempio “Al-lah” invece la parola “Kimia”significa semplicemente chimica, quindi la scienza di Dio. Quindi è chiaro che non stiamo parlando della vera e propria chimica, ma di una chimica più complessa, che cerca di perfezionare il corpo umano con l’aiuto della natura. L’alchimia spiega che la materia è in possesso di tre principi fondamentali e cioè di Zolfo, Mercurio e Sale e questi principi mescolati in un certo modo danno vita ad un nuovo corpo. Quindi l’alchimista è sempre alla ricerca di una combinazione chimica che creerebbe un nuovo corpo, essi sono sempre in cerca della famosa “Pietra Filosofale” che comprende due principali aspetti: da un lato la medicina universale, dall’altra la trasmutazione dei metalli. Inizialmente l’Alchimia veniva chiamata Spagiria, e i più famosi studiosi di quest’Arte antichissima furono ovviamente dottori di medicina, filosofi ed astrologi come ad esempio Paracelso, Alberto il Grande, Sant’Agostino ed il Fratello Basilio Valentino, che minuziosamente tramandarono la loro conoscenza ai loro discepoli. Quest’arte fu praticata da persone di buona famiglia, da nobili, cavalieri, religiosi, chierici, addirittura da Re e Papi che hanno scritto molti trattati sull’arte di Ermes, il dio degli oratori, della letteratura, dei poeti, dell’atletica, delle invenzioni e del commercio in generale.Questi grandi studiosi scrissero moltissimi libri, ma questi libri sono comprensibili a pochi, a chi si avvicina davvero seriamente a quest’arte, infatti questi libri antichissimi sono scritti sotto forma di formule preziose per mezzo di allegorie, immagini ed simboli. Infatti la maggior difficoltà nel leggere questi libri è proprio la presenza di simboli per niente comuni e mai uguali, un continuo enigma per gli studiosi.
Oggi, come allora, ci sono alchimisti di ogni ceto sociale, che studiano e si avvicinano a quest’Arte, alcuni seri e altri che scrivono libri di alchimia solo a scopo di lucro, infatti molti libri in commercio sono solo dei noiosissimi e seriosi trattati di alchimia che alla fine non svelano nulla di più di ciò che si è sempre tramandato.
Sia l’alchimia fisica sia quella trascendentale avevano le loro origini negli insegnamenti di Ermete, chiamato Ermete Trismegistus o l’Ermete Tre Volte Grande. Le letture di Cayce ci dicono che Ermete fu un ingegnere proveniente dall’Atlantide ormai quasi sommersa, il quale, insieme con Ra, costruì, progettò o diresse la costruzione del complesso delle piramidi di Giza “durante il regno di Araaraart [circa ’da 10 490 a 10 390 prima che il Principe entrasse in Egitto’ – 5748-6] quando ci furono molti che cercavano di dare all’uomo una comprensione migliore del rapporto stretto fra le Forze Creatrici e il creato, fra uomo e uomo e l’uomo e il suo Creatore.” Fu Ermete ad esprimere per primo il grande principio che le immagini tenute nella mente influenzano l’universo intorno a noi. Di conseguenza, un’immagine particolare porta un effetto particolare. L’alchimia, il discendente più recente della filosofia ermetica, incluse questa idea in un processo chiamato “tramutazione”. Secondo la filosofia ermetica, la chiave al processo dell’alchimia spirituale è l’arte della visualizzazione. Imparando a creare e controllare le immagini mentali, l’alchimista spirituale è in grado di lavorare con realtà limitative per produrre profonde tramutazioni interiori. Trattenendo nella mente un’immagine specifica, l’alchimista conosce gli effetti prodotti dall’energia specifica di quell’immagine – e trova che gli effetti di quell’immagine non solo trasformano il sé ma si spingono anche oltre e trasformano il mondo intorno al sé.
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