Howard Phillips Lovercraft nato nel 1890 a Providence nel Rhode Island, scrisse circa 80 libri di racconti, romanzi, liriche e saggi tutti ispirati al fantastico e all'orrore. Quando morì all'età di 46 anni, gran parte della sua produzione era ancora inedita. Il suo successo è postumo e legato soprattutto alla traduzione dei suoi testi nelle lingue europee.
Oggi Lovercraft è un vero culto letterario riuscendo ad influenzare la moderna narrativa del soprannaturale. A lui molti attribuiscono la stesura del libro chiamato NECRONOMICON. Altri invece asseriscono si sia ispirato ad un vecchio manoscritto
di cui l'autore era un folle arabo. Un certo Abdul Alhazred. Un un vero mistero dato che tale famoso libro non è stato mai trovato. Venne poi tradotto in
inglese da un certo Olaus Wormius bruciato poi sul rogo. Data la crescente popolarità del libro molti scrittori presero in considerazione la possibilità di reinventarlo per ragioni di profitto. Gli studi sulle opere di Lovecraft furono fondamentali per comprendere da quali fonti erano state attinte le informazioni necessarie per il concepimento del Necronomicon.
inglese da un certo Olaus Wormius bruciato poi sul rogo. Data la crescente popolarità del libro molti scrittori presero in considerazione la possibilità di reinventarlo per ragioni di profitto. Gli studi sulle opere di Lovecraft furono fondamentali per comprendere da quali fonti erano state attinte le informazioni necessarie per il concepimento del Necronomicon.
Il Necronomicon, considerato il più potente libro di magia nera che sia mai esistito. Un grimorio così importante non poteva restare solo una leggenda. I praticanti della Massoneria Egiziana conservano una notevole tradizione occulta, espressa in rituali che soltanto gli iniziati possono spiegare. Al padre di Lovecraft venne insegnato a leggere questi estratti dal Necronomicon da Tall Center. Tall Center (Alto Cedro) aveva avuto il testo sacro da Innermost Shrine (Tempio Interiore), che l’aveva a sua volta ricevuto da Fouquier Tinville, lo Dzherzhinsky della Rivoluzione Francese, il quale ultimo l’aveva ottenuto non senza ricorso alla tortura dai seguaci di Cagliostro.
Intorno al 1927, Lovecraft scrisse una breve "storia editoriale" del Necronomicon, che si diffuse immediatamente tra gli appassionati del fantastico, ottenendo una fama ben al di là delle intenzioni del suo autore. E' qui riportata la versione integrale della prefazione al Necronomicon:
Ascolta ciò che ti dice Abdul Alhazred:gli Antichi Dèi han posto i Maledetti
in sonno. E chi manipola i sigilli
e i dormienti ridesta, è maledetto anch'egli.
E dico ancora: qui chiuse son le càbale
in cui s'asconde il torbido potere
d'infrangere i sigilli millenari
che serrarono Cthulhu e la sua orda.
Ho perso
tutta la vita per delucidarle.
La notte s'apre sull'orlo dell'abisso.
Le porte dell'inferno sono chiuse:
a tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo
si desterà qualcosa per risponderti.
Questo regalo lascio all'umanità:
ecco le chiavi.
Cerca le serrature: sii soddisfatto.
Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred:
per primo io le ho trovate: e sono matto.
Abdul Alhazre
Nel suo interno è possibile trovare tutta una serie di formule magiche per evocare i demoni e altre forze diaboliche, si dice che nella versione originale, le pagine e le relative rilegature, siano di pelle umana prelevata da corpi di persone uccise dalla stregoneria. Inoltre pare che la lettura a voce alta di tale lettura possa evocare spiriti maligni, e che alcune persone dimenticatesi delle cautele, abbiano letto tale libro ad alta voce diventando poi vittime di incidenti orribili.
Per questo si dice che esistano poche copie di questo libro e che vengano custodite in famose biblioteche tra cui quella Vaticana in stanze di sicurezza. Questo non è un libro destinato al pubblico ed è stato stampato principalmente per essere messo a disposizione di studiosi dell'occulto e sembra che le informazioni in esso contenute siano state riferite all'autore da forze soprannaturali.
Il titolo originale dell'opera è Al Azif: "Azif" è l'allocuzione usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni (dovuti agli insetti) che si supponevano essere l'ululato dei dèmoni. L'autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommiadi, nell'ottavo secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi fra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell'Arabia meridionale, il Raba El Khaliyeh, o "Spazio vuoto" degli arabi antichi, e Dahna, o "Deserto cremisi" dei moderni, ritenuto dimora di spiriti maligni e mostri mortiferi.Di questo deserto coloro che pretendono di averlo attraversato, narrano molte storie strane ed incredibili meraviglie.
Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò a Damasco, dove venne scritto Al Azif, e del suo trapasso o scomparsa (nel 738 d.C.) si raccontano molti particolari terribili e contraddittori. Riferisce Ibn Khallikan (un biografo del dodicesimo secolo), che venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato in maniera agghiacciante di fronte ad un gran numero di testimoni gelati dal terrore. Anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Egli affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalla Mille Colonne, e di aver trovato fra le rovine di un innominabile villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell'umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.
Intorno all'anno 950, l'Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell'epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall'erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo Necronomicon, cioè letteralmente: "Libro delle leggi che governano i morti". Per un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno al 1050 dal vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli. Dopo di ciò il suo nome fu solo furtivamente sussurrato ma, nel tardo Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che vide la stampa due volte: una alla fine del quindicesimo secolo, in caratteri gotici (evidentemente in Germania), e una nel diciassettesimo (probabilmente in Spagna). Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate nel tempo e nello spazio solo in base a considerazioni riguardanti il tipo di stampa.
Altre edizioni del diciassettesimo secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l'università di Buenos Aires. Comunque esistono certamente numerose altre copie presso dei privati, ed in proposito circola con insistenza la voce che un esemplare del testo in caratteri gotici del quindicesimo secolo faccia parte della collezione privata di un celebre miliardario americano. Sembra anche che presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel sedicesimo secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman, di cui si sono perse le tracce dal 1926. Il libro è posto all'indice da tutte le religioni del mondo. La sua lettura determina conseguenze terribili.
Lovecraft si affannò a spiegare nelle sue lettere che tanto il sinistro volume quanto il suo folle autore non esistevano, essendo solo frutto della sua fantasia, la stragrande maggioranza dei suoi lettori non le credette.
Fonte:www.mistic.it
Versioni:
Originale arabo: tre copie manoscritte risalenti al 730-738.
Teodoro Fileta (traduzione greca): una copia manoscritta, risalente al 950, in Costantinopoli. Versione ricavata dal testo arabo.
Olaus Wormius (traduzione latina): una copia manoscritta, del 1228 circa, nello Jutland. Versione ricavata dal testo greco di Fileta.
John Dee (traduzione inglese) una copia manoscritta, del 1580, in Londra. La versione probabilmente è ricavata dal testo di Fileta.
Teodoro Fileta (traduzione greca): una copia manoscritta, risalente al 950, in Costantinopoli. Versione ricavata dal testo arabo.
Olaus Wormius (traduzione latina): una copia manoscritta, del 1228 circa, nello Jutland. Versione ricavata dal testo greco di Fileta.
John Dee (traduzione inglese) una copia manoscritta, del 1580, in Londra. La versione probabilmente è ricavata dal testo di Fileta.
Edizioni:
Edizione tedesca: testo in latino, impresso in caratteri gotici, riproducente la versione di Olaus Wormius. Non ha data né luogo di pubblicazione: è stato stampato probabilmente a Norimberga alla fine del secolo XV.
Edizione italiana: il testo è in greco, e riproduce la versione di Teodoro Fileta. Senza data né luogo di pubblicazione: è stato probabilmente stampato a Roma, intorno al 1567.
Edizione spagnola: il testo in latino riproduce la versione di Olaus Wormius. Privo di data e di luogo di pubblicazione. Stampato probabilmente a Madrid, intorno al 1623.
Non è mai stata fatta nessun'altra edizione in stampa del Necronomicon almeno ufficialmente. La versione inglese di John Dee esiste solo in frammenti manoscritti ricopiati dall'originale.
Edizione italiana: il testo è in greco, e riproduce la versione di Teodoro Fileta. Senza data né luogo di pubblicazione: è stato probabilmente stampato a Roma, intorno al 1567.
Edizione spagnola: il testo in latino riproduce la versione di Olaus Wormius. Privo di data e di luogo di pubblicazione. Stampato probabilmente a Madrid, intorno al 1623.
Non è mai stata fatta nessun'altra edizione in stampa del Necronomicon almeno ufficialmente. La versione inglese di John Dee esiste solo in frammenti manoscritti ricopiati dall'originale.
- Elenco degli esemplari del Necronomicon dei quali è data per certa l'esistenza. Oltre a questi però ne esistono altri che sono detenuti segretamente.
Il British Museum custodisce nei suoi archivi riservati una copia del testo in caratteri gotici, completo.
Un miliardario americano sembra che possieda una copia del testo in caratteri gotici.
La Bibliothèque Nationale a Parigi è in possesso di un esemplare dell'edizione spagnola.
La Miskatonic University di Arkham, Massachussets, possiede una copia dell'edizione spagnola.
La Biblioteca dell'università di Buenos Aires possiede anch'essa una copia dell'edizione spagnola.
La Widener Library di Harvard ha un'altra copia spagnola.
La Biblioteca dell'Università di Lima nel Perù possiede una copia dell'edizione italiana.
La Kester Library di Salem, Massachussets, custodisce una copia del Necronomicon in caratteri gotici.
La Central Libray della California State University, Los Angeles, possiede una copia dell'edizione spagnola.
In una collezione privata del Cairo si trova un esemplare dell'edizione italiana.
La Biblioteca Vaticana possiede una copia del testo in caratteri gotici ed una dell'edizione italiana.
In una Località sconosciuta della Cina, esiste una copia manoscritta del testo arabo.
Nella Città senza Nome, in Arabia, si trovano alcuni frammenti del manoscritto originale
Un miliardario americano sembra che possieda una copia del testo in caratteri gotici.
La Bibliothèque Nationale a Parigi è in possesso di un esemplare dell'edizione spagnola.
La Miskatonic University di Arkham, Massachussets, possiede una copia dell'edizione spagnola.
La Biblioteca dell'università di Buenos Aires possiede anch'essa una copia dell'edizione spagnola.
La Widener Library di Harvard ha un'altra copia spagnola.
La Biblioteca dell'Università di Lima nel Perù possiede una copia dell'edizione italiana.
La Kester Library di Salem, Massachussets, custodisce una copia del Necronomicon in caratteri gotici.
La Central Libray della California State University, Los Angeles, possiede una copia dell'edizione spagnola.
In una collezione privata del Cairo si trova un esemplare dell'edizione italiana.
La Biblioteca Vaticana possiede una copia del testo in caratteri gotici ed una dell'edizione italiana.
In una Località sconosciuta della Cina, esiste una copia manoscritta del testo arabo.
Nella Città senza Nome, in Arabia, si trovano alcuni frammenti del manoscritto originale
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