lunedì 12 maggio 2014

Regni angelici.

Gli incontri con entità incorporee sono una caratteristica comune dell'esperienze di premorte o in punto di morte. In alcuni casi si tratta di persone care defunte, in altri di esseri che sembrano angeli o spiriti custodi, i quali assistono il moribondo nel passaggio verso la vita ultraterrena. Questi esseri compaiono anche in altre circostanze come ad esempio ai marinai in alto mare o a qualsiasi altro individuo in situazioni estreme. Joshua Slocum, il primo a circumnavigare il mondo da solo, descrisse il proprio incontro con un fantasma marinaio nel suo libro Solo intorno al mondo. Slocum descrisse un sogno e poi la visione di un marinaio di statura alta che l'avrebbe aiutato a mantenere la rotta durante una tempesta difficile mentre lui si sentiva male. Anche Charles Lindbergh incontro figure spirituali durante la sua attraversata dell'atlantico in volo. Nel suo libro The Spirit of St.Louis scrisse: "mentre tengo d'occhio gli strumenti, durante un lasso di tempo che mi sembra lungo in modo sovrannaturale, in uno stato tra la veglia e il sonno, la fusoliera dietro di me si riempie di presenze spettrali; forme vagamente delineate, trasparenti, in movimento, che volano senza peso insieme a me sull'aeroplano. Non provo nessuna sorpresa, alla loro venuta...Senza voltare la testa, le vedo chiaramente come se si trovassero nel normale campo visivo. Non c'è limite alla mia vista, il mio cranio è un unico grande occhio che riesce a vedere dappertutto contemporaneamente. Quei fantasmi parlano con voci umane: sagome amichevoli simile a vapore, prive di sostanza, capaci di apparire e scomparire a loro piacimento, di entrare e uscire dalla fusoliera come se non ci fossero pareti. Un attimo si affollano dietro di me, l'attimo dopo ne rimangono solo alcune. Una dopo l'altra mi si avvicinano e parlano sovrastando il rumore del motore, per poi ritirarsi di nuovo in mezzo al gruppo. A volte le voci mi giungono dall'aria, chiare eppure lontane, come se avessero viaggiato per distanze non misurabili sulla base dei chilometri umani: voci familiari, che conversano e mi danno consigli sul volo, discutono dei problemi di navigazione, mi rassicurano, mi comunicano messaggi di importanza inimmaginabile durante la vita normale. Mi trovo al confine tra la vita e un regno superiore, come intrappolato nel campo gravitazionale tra due pianeti, mosso da forze che non posso controllare, forze troppo deboli per poter essere misurate da qualsiasi mezzo in mio possesso, ma che al contempo rappresentano poteri incomparabilmente più forti di quelli che io abbia mai conosciuto". Lindbergh e Slocum, al pari di altri personaggi avventurosi che hanno raccontato di aver percepito entità disincarnate, si trovavano in situazioni al limite della loro capacità di sopportazione, prima di quegli strani incontri e, benché esausti, si erano sforzati di mantenersi vigili. Presumibilmente questa vigilanza indotta dallo stress aveva acuito le loro percezioni a livelli straordinari, mentre le normali barriere percettive si erano abbassate per la stanchezza, cosicché si erano aperti a esperienze sovrannaturali. Alcune entità percepite da taluni avventurieri o da gente normale sembrano minacciose, altre amichevoli. Talvolta, come nel caso del marinaio di Slocum, forniscono guida e rassicurazione. In altri casi, invece, le misteriose presenze sono venute a sfidare idee preconcette, a portare gioia e forza e a suggerire che la vita possiede dimensioni che vanno oltre la sfera dei sensi comuni. Spesso sembrano messaggeri, venuti a indicarci la vita superiore alla quale siamo alla fine destinati. Infatti la parola angelo deriva da un antico termine greco che significa messaggero. Nel Cristianesimo, nell'Ebraismo e nell'Islam, questi esseri fungono da intermediari tra i mondi superiori e inferiori, dotati di ali e corpi luminosi che ne simboleggiano la libertà e la luce che essi portano da Dio. Sin dai tempi antichi ispirano soggezione e affetto, mentre volano avanti e indietro tra cielo e terra, recando messaggi da un regno all'altro. Gli angeli e i loro regni vengono celebrati in tutte le religioni. Gli apsaras indù sono dispensatori celesti di amore e delizia, avvolgendo i morti nei loro seni voluttuosi mentre li portano in estasi in paradiso. Nel Qur'an è scritto che le lacrime dell'arcangelo Michele, versate per le trasgressioni dei fedeli, diedero vita ai Cherubini. I primi scrittori ebraici credevano che gli angeli rinascessero ogni giorno, come la rugiada mattutina. Nel Talmud si afferma che a ogni ebreo ne vengono assegnati undicimila. Ma gli angeli portano qualcosa di più di amore e delizia; possono essere guerrieri del bene e ingaggiare una lotta spirituale. Giacobbe lottò con un angelo e venne poi chiamato Israele. C'erano cherubini alla guardia dell'Arca dell'Alleanza. San Giorgio e l'arcangelo Michele vennero ritratti come eroi alati che uccidevano draghi. Le rappresentazioni degli angeli, insomma, possono essere immensamente complesse. Il mistico del quinto secolo noto sotto lo pseudonimo di Dionigi dispose l'ordine angelico in tre triadi, dai serafini, cherubini e troni più vicini a Dio, passando dalle dominazioni, le virtù e le potestà della seconda cerchia celeste, fino ai principati, arcangeli e agli angeli della terza. Questa visione dei regni angelici da allora è stata adottata da molti cristiani. Gli angeli hanno rappresentato le ore del giorno, i giorni della settimana, i mesi dell'anno, le stagioni, i segni zodiacali e ciascuno dei pianeti. Nel quattordicesimo secolo si diceva che c'erano ormai 301.655.722 angeli in volo ai confini del nostro universo temporale, 133.306.668 dei quali caduti da Dio; una complessità che si trova anche nelle visioni induiste delle gerarchie spirituali, nella tradizione buddista dei regni intermedi e nei mondi brulicanti di spiriti delle credenze popolari taoiste. Ma il nostro scopo non è di schierarci a favore di una gerarchia piuttosto che un'altra, l'importanza di questi simboli, per noi, è che testimoniano l'antichissima sensazione umana che esistano esseri sovraterreni con i quali a volte, interagiamo. Gli angeli non sono stati dimenticati, nei tempi moderni, basti pensare ai libri agli innumerevoli articoli che li riguardano, il fatto che attualmente persone di ogni genere, comprese quelle scettiche, abbiano incontri con angeli ci ricorda che una simile esperienza fa parte della natura umana. Chi di noi è alla ricerca del potenziale umano deve prendere in considerazione la funzione di guida degli spiriti e angeli custodi. E' importante ricordare che ogni progresso, nella scienza, come nella vita, avviene in parte grazie all'accettazione di che un tempo apparivano strane o improbabili. I mondi spirituali, in fondo, non sono più strani di certe bizzarre caratteristiche umane, di alcune eccentriche inclinazioni mentali o del curioso comportamento dei quark e di altre particelle subatomiche. Le entità che abitano mondi extrafisici potrebbero davvero interagire con noi, in modi che non comprendiamo, forse a nostro svantaggio, ma per il nostro bene. A dire il vero, le discipline trasformatrici indicano già a molta gente mondi equiparabili a una futura vita superiore. La conoscenza e l'identità luminose, la gioia indescrivibile e l'amore ego-trascendentale sperimentati da queste persone sembrano assottigliare il velo che le separa dall'aldilà. Se mediante l'integrazioni delle nostre qualità superiori aiutiamo davvero il progresso evolutivo, allora dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che tale processo conduca noi, come entità fisiche, verso una maggiore sintonia con i regni superiori. Se l'evoluzione ci ha portato, come abbiamo visto, dalla materia inorganica alla coscienza incarnata, allora le sue prossime fasi potrebbero riservarci ulteriori sorprese; magari una condizione in cui questo mondo sia unito a quelli ultraterreni, in cui i nostri corpi manifesteranno sempre di più le glorie dello spirito.     

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