martedì 22 aprile 2014

Filosofia Zen




Rimane aperta la grande questione se lo zen è una religione o una filosofia.
La più bella immagine è quella che paragona lo zen ad una farfalla, posatasi sul ramo del buddismo. Questa farfalla in realtà non dipende dal buddismo, ma vive di vita propria. In fondo è la stessa farfalla che, posatasi sul ramo dell’islamismo ha dato vita al sufismo, su quello dell’ebraismo è diventata chassidismo e, sul ramo del cristianesimo, mistica cristiana.
Lo zen non è una religione proprio perché non si serve di dottrine, né di libri sacri, gli strumenti normali di cui si servono le religioni. Proprio perché si tratta solo di strumenti – e troppo spesso succede che i mezzi vengano confusi con il fine – se le scritture e le dottrine diventano il dito che indica la luna, colui che vuole raggiungere il fine dello zen concentra tutti i suoi sforzi sulla luna stessa, e non più sul dito.
La religione, la devozione è considerata dallo zen come “una zattera – disse in una parabola il Budda – che aiuta ad attraversare il fiume della vita. Ma è stolto chi si porta sulle spalle la zattera, una volta raggiunta la terraferma”. Non c’è bisogno di mezzi, poiché è indispensabile solo mirare ad un’introspezione diretta del cuore dell’uomo, e tutto ciò che sta tra l’uomo e la sua esperienza immediata è una barriera da eliminare.
Daltronde lo zen non è solo filosofia, giacché non è più solo buddismo ma si è trasformato in qualche cosa di diverso. E spesso anche la filosofia dimentica che, nel momento stesso in cui scrive, spiega e codifica se stessa, essa già perde molto del valore che le è proprio per definizione; poiché non è, in genere, capace di tradurre in realtà i suoi concetti.
Lo zen, al contrario, è una filosofia viva, è un atteggiamento verso la vita e, nello stesso tempo, una via verso l’autorealizzazione.
Non può essere racchiuso in una definizione, così come un fiume non può essere racchiuso in un bicchiere. Come un fiume è la vita stessa, e la sua verità va cercata e trovata – e può essere trovata – solo nel fluire della vita quotidiana, di noi stessi e di ogni altro essere che, con noi, scorre nel grande fiume della vita. Lo zen spesso è difficile da capire perché è troppo ovvio: “non sapendo quanto sia vicina la verità, gli uomini la cercano lontano, come chi nuota nell’acqua – dice un detto zen – e avendo sete chiede da bere”.Non sono un monaco Zen, né lo diventerò mai. Tuttavia, il modo in cui i monaci Zen conducono la loro esistenza costituisce per me un’importante fonte di ispirazione: la semplicità delle loro vite, la concentrazione e la consapevolezza di ogni singolo gesto, la calma e la pace che infondono, tutto questo esercita su di me una forte influenza.Probabilmente neppure tu aspiri a diventare un monaco Zen, eppure puoi provare a vivere la tua esistenza in modo più simile a loro, seguendo alcune semplice regole.Ti starai chiedendo “Ma perché mai dovrei vivere in modo più simile ad un monaco Zen?”. La risposta la trovi intorno a te: chi di noi non ha bisogno nella propria vita di un po’ più di tranquillità, concentrazione, serenità e consapevolezza? 

“Sorridi, respira e agisci con calma” Thich Nhat Hanh

Non sono certo un maestro Zen, ma mi sono reso conto che alcuni princìpi propri dello Zen possono essere applicati con effetti benefici ad ogni esistenza, indipendentemente dal credo religioso o dallo standard di vita di ciascuno di noi.

“Lo Zen non è una forma di esaltazione, ma è la concentrazione nelle nostre attività quotidiane”. Shunryu Suzuki

Fai una cosa per volta

Questa regola è uno dei princìpi cardini della mia filosofia di vita, così come è parte della vita di un monaco Zen. No al multi-tasking, fai una cosa per volta. Si tratta di una regola semplice, banale, ma che quasi mai mettiamo in pratica, specializzati come siamo nell’adoperarci contemporanemente in molteplici attività allo stesso tempo. Chi di noi non ha mai mangiato un panino di fronte al computer mentre era al telefono e intanto cercava di captare la conversazione di due colleghi vicini? 

Prova ad agire diversamente. Fai una cosa per volta, abbandona il multi-tasking. Se stai lavando i piatti, semplicemente lava i piatti. Se stai mangiando, mangia e basta. Se stai facendo il bagno, concentrati solo su quello. Non cercare di fare altro mentre svolgi ciascuna singola attività. Come recita un proverbio Zen: “Quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia”

Falla lentamente e con concentrazione

Anche se sai svolgere un’attività per volta, forse spesso lo fai con troppa fretta, di corsa. Invece, prova a prenderti il tuo tempo, e agisci lentamente. Compi le tue azioni in modo deliberato, concentrato, consapevole, non di fretta o a caso. Acquisire questa abitudine richiede pratica, ma aiuta a focalizzarti sull’obiettivo e sulla realizzazione della singola attività.

Portala a compimento

Concentrati in modo esclusivo sull’attività che stai svolgendo, si tratti anche della più banale, come fare le parole crociate. Non passare all’attività successiva fino a quando non hai completato quella precedente. Se ti prepari un sandwich, non iniziare a mangiarlo fin quando non hai riposto ciò che hai utilizzato per prepararlo, lavato le posate e i piatti e pulito il lavandino. Ora che hai concluso tutto il resto, addenta pure il tuo sandwich, puoi concentrarti solo sul tuo panino e sarà ancora più gustoso.

Fai di meno

Un monaco Zen non conduce un’esistenza pigra. Si sveglia presto ed ha una giornata piena di lavoro. Tuttavia, ciò non significa che egli abbia un elenco infinito di attività da portare a termine. Al contrario, ogni giorno si occupa solo di alcune cose, non di più. Se fai di meno, puoi svolgere ciascun compito con più tranquillità, con più concentrazione e riuscendo a portarlo a termine. 

Se riempi le tue giornate di una serie eccessiva di singole attività, non farai altro che correre dall’una all’altra senza mai fermarti a pensare a cosa stai davvero facendo in quel momento. Farai ogni cosa in fretta, con meno concentrazione e con molta superficialità.

Programma degli intervalli tra ogni attività

Questo suggerimento è connesso alla regola “Fai di meno”ed è in stretta relazione con il modo in cui programmi la tua giornata: collocando degli intervalli tra le diverse attività che ti sei prefisso di svolgere, ti sarà più agevole portarle a termine. 

Nella tua lista di impegni non prevedere attività dai ritmi serrati e rigidi – lascia sempre degli spazi vuoti. Ciò ti consentirà di avere un programma più rilassato e di lasciarti del tempo nel caso in cui un impegno ti occupi più del previsto.

Crea dei rituali

I monaci Zen seguono dei precisi rituali per numerose attività che svolgono quotidianamente, dalla consumazione di un pasto alla meditazione. Il rituale attribuisce un senso di sacralità e di intima rilevanza a ciò che eseguiamo, significa che intendiamo svolgere quella attività in modo corretto e puntuale, senza superficialità. 

Non c’è necessita di imparare specifici rituali Zen, puoi creare da solo quelli che preferisci e che più ti aiutano a riconoscere importanza a ciò che stai compiendo – inventati un rituale per salutare il nuovo giorno, per mangiare, per cucinare, per iniziare il lavoro o l’allenamento, per andare a dormire. Provaci, potrà essere anche divertente.

Stabilisci dei momenti precisi per alcune attività


Ci sono alcuni momenti nella giornata di un monaco Zen dedicate ad attività specifiche. Degli orari precisi per lavarsi, per lavorare, per pulire, per mangiare. Se riconosciamo che alcune attività sono per noi così importanti da dover essere svolte con regolarità, allora la soluzione migliore è quella di dedicarvi degli orari prestabiliti nel corso della giornata. Ciò ci garantirà che quelle attività verranno realizzate. Vuoi iniziare a meditare? Determina un orario della giornata in cui farlo, magari al mattino, e agisci in coerenza con quanto stabilito.

Dedica del tempo alla meditazione

Nella vita di un monaco Zen, la meditazione è una delle attività più importanti della giornata. La meditazione ti consente di imparare ad essere presente nel momento, qui ed ora. Prova a dedicare alcuni minuti della giornata alla meditazione, provando semplicemente a stare seduto in silenzio concentrandoti sul respiro. Fanne una pratica quotidiana, ti aiuterà.

Sorridi e servi il prossimo

I monaci Zen spendono parte della loro giornata per dedicarsi al servizio del prossimo, si tratti di altri monaci all’interno del monastero o di persone esterne. Ciò insegna loro l’umiltà, assicura che le loro esistenze non siano chiuse, egoiste, ma dedicate al prossimo. Prova a fare lo stesso ogni giorno non solo con chi ti è vicino, ma anche nei confronti di chi conosci meno. Ugualmente, regalare un sorriso ed essere gentile verso il prossimo può essere assai efficace per migliorare l’esistenza di chi ti circonda.

Rifletti su ciò che è davvero necessario

Ben poco nella vita di un monaco Zen è necessario. Non possiede un armadio pieno di abiti e scarpe all’ultima moda. Non possiede gli ultimi ritrovati tecnologici, non ha l’auto, l’Ipod o il televisore al plasma. Possiede degli abiti semplici ed umili, un tetto sopra la testa, utensili di base, e si ciba delle pietanze meno elaborate (riso, verdure e poco altro). 

Ora, non ti sto certo suggerendo di vivere come un monaco Zen. Tuttavia quanto detto potrebbe consentirci di riflettere sul fatto che molto di quello che possediamo non è in realta necessario, è superfluo. Ciò può aiutarci a meglio identificare cosa per noi è davvero necessario, quello di cui abbiamo davvero bisogno.

Vivi in semplicità

Il corollario del suggerimento precedente sta nel fatto che se qualcosa non è veramente necessaria, probabilmente puoi farne a meno, puoi stare benissimo senza. Dunque, vivere in semplicità significa liberarti di tutto ciò che per te non è davvero necessario ed essenziale, per fare spazio a ciò che davvero conta per te. 

Ora, il concetto di necessario ed essenziale differisce da individuo ad individuo. Per me l’essenziale e necessario sono la mia famiglia, i miei amici, scrivere, leggere, fare sport e viaggiare. Per altri può essere lo yoga o la fotografia o il volontariato, dipende dalle diverse inclinazioni. Non c’è regola al riguardo – l’unico suggerimento è capire cosa è davvero importante e necessario nella tua vita per eliminare tutto quanto non è essenziale. Avrai più tempo per ciò che per te conta davvero


                                     Pensieri Zen.

Il Maestro apre la porta , ma sei tu che devi entrare.

Se leggo ricordo,
se vedo capisco,
se provo imparo

Bada a quello che dici, e qualunque cosa tu dica, mettila in pratica.

Quando si presenta un’occasione non lasciartela scappare,
ma prima di agire pensaci due volte.

Non rimpiangere il passato. Guarda al futuro.

Anche da solo in una stanza buia
comportati come se avessi di fronte un nobile ospite.

Abbi l’atteggiamento intrepido di un eroe e il cuore tenero di un bambino.

Una persona può sembrare sciocca e tuttavia non esserlo.
Può darsi che stia solo proteggendo con cura il suo discernimento.

Le virtù sono i frutti dell’autodisciplina
e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve.

La modestia è il fondamento di tutte le virtù.
Lascia che i tuoi vicini ti scoprano prima che tu ti sia rivelato.

Esprimi i tuoi sentimenti, ma non diventare più espansivo
di quanto la tua vera natura ti detti.

Quando assisti alla buona azione di un altro, esortati a seguire il suo esempio.
 Nell’aver notizia dell’errore di un altro, raccomandati di non imitarlo.

Critica te stesso, non criticare mai gli altri.
Non discutere di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.

Non cercare di seguire le orme dei saggi.
Cerca ciò che essi cercavano

Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell’universo.
Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.

Un sasso rotola dalla collina senza conoscere la sua traiettoria.

Quando si è in un pasticcio tanto vale goderne il sapore.

I tuoi unici limiti sono quelli che crei nella mente
 o che ti lasci imporre dagli altri.

Mantenere il centro.
Essere d'esempio

Se il tuo lume brilla più degli altri siine felice,
ma non spegnere mai il lume degli altri per far brillare il tuo.


 

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