Non tutte le tradizioni antiche cedono il passo al mondo moderno, alcune sembrano capaci di adattarsi al mutare delle circostanze. Prendi per esempio le fate, per la gente comune potrebbero essere solo leggende, ma non è così. Basterebbe citare degli esempi relativamente recenti che ho scovato nelle mie ricerche. Nell'estate del 1884, il conducente di un carretto che raccoglie la posta dell' Isola di Man partì una sera per raccogliere i sacchi della posta, come usualmente accadeva avrebbe dovuto rincasare attorno all'una e trenta invece rientrò quattro ore più tardi. Cosa sarà successo ti chiederai, semplice interrogato del motivo del suo ritardo cominciò a raccontare la sua storia. Con serietà disse che a circa dieci chilometri da casa fu circondato da un gruppetto di fate tutte vestite di rosso munite di lanterne, fermarono il cavallo e buttarono tutti i sacchi di posta per la strada iniziando la loro danza intorno a lui. L'uomo raccolse tutto e loro rifecero la stessa cosa ribaltando ancora i sacchi per strada ballando intorno al postino, questo durò fino al mattino fin quando scomparvero nel nulla così come erano comparse. Ora dirai che sembra una favola con riferimenti poltergeist ma non è così perché alle fate piace danzare evidentemente il postino pensando ai sacchi della posta non capì quello che volevano da lui. Questo episodio è stato raccontato, qualche anno più tardi, ad un esperto di storie di fate che confermò l'episodio sostenendo che altre persone avevano avuto incontri in quel periodo.
Un altro incontro con le fate danzanti avvenne nel 1977 e questa volta era un poliziotto che stava pattugliando la sua zona di ronda, verso le due di notte, prese un strada che tagliava due terreni dove, la caligine delle notti estive, formava dei piccoli banchi di nebbia sparsi qua e la. Addentrandosi notò in un campo da gioco tre figure che danzavano, pensò si trattasse di tre ubriachi ma nell'avvicinarsi vide che si trattava di che uno era un uomo non molto alto che indossava un gilet senza maniche e dei pantaloni molto attillati, le altre due erano donne vestite con cuffie, scialli e abiti completamente bianchi. Tutt'e tre tenevano il braccio sollevato come se danzassero attorno ad un albero, prima che il poliziotto potesse avvicinarsi le fate svanirono. Il poliziotto riferì tutto al sergente che non li credette allora ne parlò alla stampa ma l'unico risultato che ottenne fu coprirsi di ridicolo quindi non volle più parlarne. Non ti sembra che leggendo questa testimonianza le fate vogliano stare al passo dei tempi? Sembrerebbe che il piccolo popolo per sopravvivere ai tempi moderni si adegui di conseguenza sopravvivendo sorprendentemente anche in questa società materialista sempre meno spirituale.
Nel settembre del 1979 alcuni bambini di età compresa fra i quattro e gli otto anni giocavano nel Wollaron park, a Nottingham, hanno vissuto un'esperienza straordinaria. I dettagli del racconto sono stati raccolti dal direttore della scuola che li ha interrogati separatamente dichiarando le stesse cose. Questo è il testo vero che il direttore lasciò dopo l'interrogatorio. Era il crepuscolo, quando i bambini videro una sessantina di ometti, alti all'incirca la metà di loro. Avevano una lunga barba bianca con la punta rossa e il viso rugoso. In testa portavano un copricapo che è stato descritto come un berretto da notte all'antica, sul genere della calza dei marinai, con un pompon all'estremità. Inoltre portavano giacchette azzurre e calzamaglia gialle. Per quasi tutti i quindici minuti che i bambini hanno trascorso con loro, gli ometti sono rimasti a bordo di piccole automobili. ce n'erano trenta, con due uomini per ciascuna. Le auto non avevano un volante, ma un oggetto rotondo con una maniglia da girare. Non si sentiva rumore di motori ma viaggiavano veloci e potevano saltare ostacoli come tronchi d'albero. Gli ometti inseguivano i bambini ma senza catturarli, anche se avrebbero potuto farlo. I bambini sapevano che era un gioco. E' molto bello che anche ai nostri tempi si vedano ancora queste cose significa che c'è voglia di cambiamento di vivere in modo diverso e sereno. Personalmente ho sempre avuto la convinzione che tutto può esistere se ci credi fermamente per cui non mi sorprendono affatto questi racconti piuttosto mi stupirebbe il contrario. Ricordati che in questo mondo ti propinano un sacco di storie che altri vogliono farti passare per vere, ma ricorda che solo tu puoi creare la tua realtà quindi il tuo mondo è quello vero non quello che ti costruiscono artificiosamente gli altri.
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