venerdì 24 marzo 2017

cos'è la dmt?


La N,N-dimetiltriptammina (N,N-DMT o DMT) è una triptammina psichedelica endogena, presente in molte piante e nel fluido cerebrospinale degli esseri umani, sintetizzata per la prima volta nel 1931 dal chimico Richard Manske.
La DMT è presente in alcune varietà di mimosa, acacia, Anadenanthera, Virola, Desmodium, graminacee del genere Phalaris e molte altre piante e funghi. L'estrazione è possibile con alcuni solventi quali alcool, gasolio, esano oppure per distillazione. Nel bacino amazzonico alcuni popoli tribali hanno una tradizione di uso di piante contenenti DMT (utilizzando la linfa degli alberi Virola, parente della noce moscata, o i semi macinati e tostati di Anadenanthera peregrina, un enorme albero della famiglia delle Leguminose).
Strutturalmente la DMT è analoga al neurotrasmettitore serotonina, all'ormone melatonina e ad altre triptammine psicoattive come psilocibina, psilocina e bufotenina, avendo rispettivamente formula chimica 4-fosforilossi-N,N-dimetil-triptammina (4-PO-DMT), 4-idrossi-N,N-dimetiltriptammina (4-HO-DMT) e 5-idrossi-N,N-dimetiltriptammina (5-HO-DMT) ed ha un effetto quasi del tutto simile a queste, anche se differente per intensità.
Secondo Rick Strassman, medico specializzato in psichiatria che condusse numerose ricerche sulla DMT, la ghiandola pineale situata nell'encefalo è in grado di produrre più o meno blande quantità di DMT, specialmente intorno alle ore 3, 4 del mattino, durante la fase REM dei sogni.  Il DMT o dimetiltriptamina è un allucinogeno naturale la cui struttura chimica assomiglia a quella della psilocibina e della serotonina; esso è ubiquitariamente presente nel regno vegetale ed animale.
Come altri allucinogeni i sui effetti sono principalmente dovuti all’azione sui recettori serotoninergici 5-HT2a.
Questo allucinogeno è tuttora in uso nelle popolazioni indigene del bacino del Rio delle Amazzoni e viene assunto, a scopi rituali e religiosi, attraverso una bevanda chiamata “ayahuasca”, traducibile come vino dell’anima”; per quanto poco conosciuto in occidente la sua popolarità ed utilizzo ricreazionale è in aumento.
L’allucinogeno è normalmente assunto con una bevanda (un infuso) preparata utilizzando le foglie di Psychotria viridis assieme con gli steli della vite Banisteriopsis caapi (McKenna, 2004).
L’associazione è dovuta la fatto che se assunto oralmente, e da solo, il DMT verrebbe reso inattivo perché metabolizzato dalle MAO (monoamino ossidasi) a livello epatico ed intestinale; la presenza al contrario di alcune alcaloidi contenuti nel Banisteriopsis caapi (beta-carboline, soprattutto armina, tetraidroarmalina e armalina) inibiscono le MAO e quindi consentono che il DMT possa raggiungere intatto il Sistema Nervoso Centrale e determinare i sui effetti.
Gli effetti della bevanda hanno inizio entro 1 ora e si mantengono per circa 4 ore.
Se invece il DMT viene fumato i suoi effetti compaiono immediatamente, con un picco entro pochi minuti e con una risoluzione entro 30 minuti.
Data la brevità dei suoi effetti, a differenza delle 8-12 ore dell’LSD, in gergo il DMT fumato viene chiamato “il viaggio del pranzo degli uomini d’affari” (businessman’s lunch trip)
Lo studio riportato riferisce, in 121 soggetti australiani, la modalità di consumo, gli effetti soggettivi, gli atteggiamenti verso questo allucinogeno, attraverso le risposte ottenute con un questionario online.
L’uso del DMT in Australia potrebbe essere di particolare interesse data l’esistenza dell’allucinogeno in diverse specie native di acacia come anche per la presenza di una cultura musicale elettronica detta “bush doof” che con tale sostanza è spesso associata.
Tutti i soggetti avevano sperimentato l’allucinogeno almeno 1 volta nella loro vita.
Il fumo è la via di somministrazione (98,3%) più comune, assieme ad una percentuale relativamente più esigua che riferiva di aver bevuto la ayahuasca (30,6%).
Le ragioni della loro prima assunzione DMT erano: l’interesse generale per gli allucinogeni (46,6%) la curiosità per gli effetti specifici del DMT (41,7%), mentre quasi un terzo (31,1%), indicava possibili benefici psicoterapeutici della sostanza.
Un aumento della conoscenza psicospirituale è stato l’effetto positivo più comunemente riportato sia se il DMT era fumato (75,5%) o assunto con la ayahuasca (46,7%);
tale risposta è coerente con altri studi l'esame l'uso rituale di ayahuasca in un contesto religioso.
Anche se studi precedenti sull’uso DMT hanno esaminato esclusivamente quello attraverso la ayahuasca, il presente studio dimostra come il fumo sia la modalità prevalente tra gli utilizzatori a fini ricreativi.
L’effetto negativo più citato era relativo proprio alla differente via di assunzione utilizzata; con l’ayahuasca più spesso si presentano nausea e vomito (tra gli utilizzatori tradizionali “la purga” è intesa nel suo significato catartico e rigenerativo) mentre la tosse ed un sapore tipo plastica. Non ultimo, l’esperienza può condurre, come per altri tipi di allucinogeni, a “viaggi” cattivi con elevato negativo impatto psicologico.
La maggioranza degli intervistati considera il DMT relativamente sicuro.

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