L'Orgonomia è la scienza che studia l'energia cosmica primordiale, pre-atomica, presente ovunque nell'universo: l'energia da cui deriva tutto ciò che vive. Il suo scopritore è stato il dott. Wilhelm Reich e il termine da lui coniato deriva dai termini orgasmo e organismo. Infatti, sono stati i suoi studi sulla funzione dell'orgasmo a portarlo alla scoperta dell'energia orgonica. Col termine energia intendo denominare quell’energia primordiale alla quale ognuno può dare il nome che vuole sulla base del proprio credo, possiamo chiamarla forza cosmica o Dio o in qualsiasi altro modo, intendiamo, comunque, quell’energia da cui tutto è scaturito. Noi di solito parliamo delle forme che l’energia assume e l’eneergia assume le varie forme condensandosi, andando cioè dal più sottile al più denso, dal più rarefatto al più consistente. Quella che chiamiamo condensazione di energia, poi va a generare quello che denominiamo realtà fisica, il regno minerale, vegetale e animale compresa, quindi, la nostra struttura fisica. Abbiamo visto come i nostri corpi, andando dal corpo fisico fino al settimo corpo sottile, siano sempre più rarefatti, sempre più, appunto, sottili. Quello che è il frutto della condensazione dell’energia, possiamo chiamarlo RIVELAZIONE, cioè, l’energia, per farsi conoscere, si è messa dei veli, condensandosi, per rendersi visibile. La luce stessa è già una condensazione dell’energia primordiale. La luce non si può manifestare se non nella materia densa, ha bisogno di riflettersi su qualcosa per rendersi visibile. Quando vediamo qualcosa uscire dalle nostre mani diciamo che è l’energia, certo, ma è una forma che l’energia assume. L’energia assume, appunto, tante forme, dalle più sottili alle più dense e queste sono quelle che riusciamo a percepire. Riusciamo a percepire energie tanto più sottili quanto più affiniamo la nostra sensibilità, ma non solo la sensibilità dei nostri sensi. Il percorso della rivelazione dell’energia è dal sottile al denso, il vapore acqueo per condensazione, attraverso il raffreddamento, diventa prima acqua e poi ghiaccio, una materia sempre più consistente. Il percorso inverso dal denso al sottile ci porta a quella che è la fonte dell’energia, all’energia primordiale.
L'energia orgonica invece è l'energia vitale cosmica, la forza creativa fondamentale. Essa si differenzia da tutte le altre energie conosciute, che derivano dalla materia e che sono pertanto definite energie secondarie: elettrica, magnetica, nucleare, ecc. La scienza classica conosce solo queste ultime forme di energia e considera l'atomo come il costituente base della natura, mentre l'Orgonomia lo considera già come il prodotto di una specifica funzione dell'energia primordiale e cioè della Superimposizione, dove due o più correnti di energia si uniscono (come esempio si consideri la figura di una galassia a spirale a due o più bracci) e da cui si genera materia. Questa lettura inserisce l'unione sessuale di due organismi, l'atto che genera la vita, nel più ampio contesto di funzioni cosmiche.
Una seconda funzione basilare dell'energia orgonica è la Pulsazione. Osservabile facilmente nell'organismo vivente (pulsazione cardiaca, respirazione, ecc.), è presente anche a tutti i livelli della natura: cosmico e atmosferico. La Terra stessa pulsa.
Specifica dell'organismo vivente è invece la terza funzione dell'energia orgonica: laConvulsione Orgastica. L'energia accumulata in eccesso dall'organismo, attraverso l'assunzione di alimenti, di liquidi, attraverso la respirazione e l'assorbimento diretto dell'energia cosmica e non completamente utilizzata per il suo normale funzionamento, si concentra nei genitali. Quando la tensione accumulata supera una certa soglia, i genitali si caricano energeticamente, e questo viene percepito come eccitazione sessuale (in termini orgonomici, l'organismo ha raggiunto il punto di luminazione).
Fin dalle prime ricerche Reich sostenne sempre che la maggior parte delle nevrosimostrassero una particolare struttura stratificata e sviluppò in seguito l'idea che questi "strati" potessero avere una vera e propria connotazione fisica e ostacolassero il naturale fluire dell'orgone (energia) nell'organismo, alterando così il meccanismo naturale di carica/tensione e scarica/distensione. Le stratificazioni non necessariamente ostacolerebbero le funzioni genitali, ma porterebbero progressivamente all'impotenza sessuale, con la conseguente incapacità di liberare completamente l'energia in eccesso e di raggiungere una distensione completa, pur mantenendo la capacità di ottenere l'orgasmo fisico.
Secondo Reich la funzione erettile sarebbe la controparte meccanica dell'accumulo di energia orgonica, da cui la distinzione tra "orgasmo genitale" (l'eiaculazione) e "orgasmo sessuale" (la scarica di energia in eccesso). L'erezione sarebbe dovuta alla tensione meccanica prodotta dal naturale accumulo di orgone nell'organismo, per poi passare alla fase di massima tensione che si ha durante l'amplesso: la pratica dell'amplesso porterebbe l'organismo alla massima carica possibile fino al raggiungimento dell'acme sessuale, infine con l'orgasmo avverrebbe la scarica seguita dalla distensione.
La funzione dell'orgasmo, la prima e più importante scoperta di Reich, è quella appunto di scaricare completamente l'energia in eccesso e ciò avviene attraverso la convulsione orgastica. Solo attraverso questo atto si realizza la pulsazione unitaria dell'organismo e la naturale regolazione di tutte le funzioni bio-psico-emozionali.
La repressione della scarica orgastica produrrebbe l'accumulo (ovvero la mancata scarica) di una certa quantità di orgone. La parziale quantità di orgone così sfogata ricomparirebbe quindi distorta e sotto forma di pulsione secondaria ovvero una pulsione di carattere patologico. Questa a sua volta genererebbe un meccanismo causa-effetto stratificato, in cui ogni pulsione secondaria genererebbe a sua volta un'altra stratificazione per reprimerla, la quale avrebbe generato a sua volta una pulsione secondaria differente, e ogni pulsione secondaria ne avrebbe generato a sua volta di ulteriori. Una stratificazione sarebbe quindi divenuta la causa di ulteriori stratificazioni, l'insieme delle quali venne denominato "corazza caratteriale" o più semplicemente "corazza".
La "corazza caratteriale" (orgone stagnante non scaricato) andrebbe abbinata alla"corazza muscolare" (tensioni muscolari fisiche): Reich sosteneva di poter comprendere dove si trovassero le tensioni muscolari dalla postura assunta dal paziente nelle sue azioni più semplici, e di potere così individuare almeno in parte la catena di pulsioni secondarie che costituivano la corazza per poi tentare di lavorarci sopra.
I terapeuti non si distinguono per le tecniche che usano ma per l’atteggiamento spirituale, per la capacità o meno di attuare il percorso inverso, di averlo capito, di averlo vissuto in sé e di poter aiutare il paziente a percorrerlo. Sappiamo di manifestazioni di maestri o santi che riescono a trasformare in vari modi il loro corpo fino a trasfigurarsi o ad ascendere al cielo o a spostarsi da un luogo all’altro in un istante o a farsi vedere in più luoghi contemporaneamente, addirittura a risorgere, hanno capito il meccanismo della rarefazione e condensazione e sanno usarlo nel loro elemento, nella loro materia fisica, rendendola più rarefatta o più sottile o più densa a seconda di quello che vogliono manifestare. In quest’ottica si inserisce il percorso spirituale del terapeuta e la guarigione avviene non più soltanto a livello del corpo, che è quell’elemento che ci rende manifesto il disagio, ma non è lì il disagio, va cercato da altre parti. Questo è il tipo di intervento che porta a risolvere la causa della malattia. L’invito che mi sento di rivolgervi e rivolgermi spesso è: “mettete ordine nella vostra vita, fate il vostro percorso spirituale”. Qui non si propone un percorso spirituale particolare, ognuno può avere i proprio, anche perché, comunque, i percorsi spirituali si possono differenziare nelle modalità, ma, se sono dei veri percorsi spirituali, non si differenziano nella sostanza e da questo punto di vista vanno bene tutti. Il vero terapeuta non si accontenta di risolvere un sintomo, di fare bella figura, ma vuole andare oltre e capire, cioè, il messaggio della malattia, capire il significato di quello che sta accadendo al suo paziente e aiutarlo a capire. Per fare questo dobbiamo aver vissuto tutto ciò dentro di noi e avere capito i meccanismi che ci hanno portato ad ammalarci e come si fa a fare un percorso inverso, realizzare questa grande trasformazione, questa azione che possiamo fare sulla materia densa per renderla sottile. Quello che si manifesta sui nostri corpi sottili raramente riusciamo a percepirlo, però, è qualcosa che esiste, allora il terapeuta, allenato a far questo, riesce a vedere e sentire nell’aura del proprio paziente che qualcosa comincia ad addensarsi, il paziente non lo percepisce, ma questo qualcosa è lì ed è un pericolo incombente, a questo punto può succedere che il paziente cambi qualcosa nei propri atteggiamenti e questa sostanza che si sta addensando naturalmente si rende nuovamente fluida, oppure l’intervento del terapeuta, insieme al paziente, può rimuovere questo addensamento di energia che non è altro che una reazione di difesa a qualcosa che ci sta creando disagio.
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