mercoledì 19 agosto 2015

uriel

Gli angeli menzionati nei libri più antichi della Bibbia Ebraica sono senza nomi. Effettivamente, il rabbino Simeon ben Lakish di Tiberiade (230-270), asserisce che tutti i nomi specifici degli angeli vengono riportati dagli Ebrei di Babilonia, e alcuni critici moderni tendono ad acconsentire. Dei sette arcangeli del giudaismo post-esilio, solo tre, Gabriele, Michele e Raffaele, vengono menzionati per nome nelle scritture che gradualmente diventano accettate come la Bibbia canonica (solo il secondo è però definito come arcangelo, mentre gli altri come semplici angeli). Gli altri quattro, tuttavia, vengono nominati nel capitolo XXI del Libro di Enoch (II secolo a.C.): oltre Uriel questi sono Raguel, Sariel e Remiel. Dove i quattro arcangeli erano aggiunti ai nomi dei tre, per rappresentare i quattro punti cardinali, Uriel generalmente rappresentava il quarto. Uriel compare anche nel Secondo Libro di Esdra, un'apocrifa aggiunta nella tradizione della Letteratura Apocalittica creata da Esdra, nella quale il profeta Esdra pone a Dio una serie di domande, e Uriel viene inviato da Dio per istruirlo. Uriel è spesso identificato come il cherubino che "sta a guardia dei cancelli dell'Eden con una spada fiammeggiante", o come l'angelo che "veglia sul tuono e il terrore" (1 Enoch). Nell'Apocalisse di Pietro (greca) appare come l'Angelo del Pentimento, rappresentato come se fosse senza pietà come un qualsiasi demone. Nella Vita di Adamo ed Eva, Uriel è visto come uno dei cherubini del terzo capitolo della Genesi. Egli è anche comunemente identificato come uno degli angeli che aiutarono a seppellire Adamo e Abele in Paradiso. Secondo le tradizioni della mistica medievale ebraica, Uriel è diventato l'Angelo della Domenica (Jewish Encyclopedia), Angelo della Poetica, e uno dei Sacri Sephiroth. Fu lui a lottare con Giacobbe a Peniel ed è raffigurato come l'angelo che decimò l'esercito del re assiro Sennacherib. Egli dice a Noè dell'avvento del Diluvio che viene descritto nel Libro di EnochEgli controllò sulle porte d'Egitto che vi fosse il sangue d'agnello, durante le piaghe. Egli detiene inoltre la chiave dell'Inferno durante i Tempi della Fine, e condusse Abramo verso l'Ovest. Nella modernità, in un'ottica solo marginalmente cristiana (Angelologia), Uriel è identificato variamente come serafino, cherubino, reggente del Sole, fiamma di Dio, angelo della Divina Presenza, colui che presiede e vigila sul Tartaro (inferno), arcangelo della salvezza, e, in scritture successive, è identificato con Phanuel, "volto di Dio". È spesso raffigurato con un libro o un rotolo di papiro (per la sua saggezza). Uriel è un patrono delle Arti, ed è descritto da Milton come lo "lo spirito dalla vista più acuta in tutto il Cielo." In opere apocrife e relative alla qabbalah Uriel è stato assimilato o confuso con Azrael, Nuriel, Uryan, Jeremiel, Vretil, Sariel, Puruel, Phanuel, Jehoel e Israfel. Nel Libro Terzo del Paradiso perduto di John Milton, Uriel, in carica nell'orbita del Sole, asserve il ruolo di occhio di Dio, ma inconsapevolmente guida Satana verso la Terra appena creata. 
Preghiera all’Arcangelo Uriel per la Protezione e la Purificazione
Chiedo aiuto a te, Arcangelo Uriel, affinché tu mi possa proteggere in questo momento di grande vulnerabilità.
Tutto in me e attorno a me parla del mio continuo trasformarmi.
In questo il mio Essere Uomo è bisognoso di protezione. Proteggi i miei pensieri, le mie emozioni, il mio corpo, la mia Anima e sappimi conferire l’Energia di grande forza e protezione in ogni momento e luogo, che Sono parte del mio cammino.
La tua energia scenda su di me, affinché mi renda libero da ogni energia pesante e limitante al mio esplicitare il mio Essere Creatura di Dio. Grazie.

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