martedì 13 ottobre 2015

che fine fa l'anima dopo la morte?

Secondo le testimonianze raccolte da Newton e dai suoi collaboratori, le anime che lasciano il corpo fisico vengono immediatamente accolte da una guida spirituale o da persone conosciute in vita e che hanno già lasciato il piano terreno. Sebbene, il viaggio cominci quasi subito, non tutte le anime fanno immediato ritorno nell’Aldilà. Ci sono anime che sono state così seriamente danneggiate dall’esperienza terrena da non riuscire a tornare al mondo animico dopo l’uscita dal corpo fisico e che finiscono per ritrovarsi in un “luogo” di transizione.
A questo gruppo (meno numeroso rispetto a quello di chi fa immediato ritorno “a casa”), appartengono due tipi di anime: coloro che non accettano la dissoluzione del loro corpo fisico e lottano per non tornare al mondo dello spirito per motivi di angustia personale, e quelle anime che hanno compiuto o sono state complici di crimini molto gravi.
Mentre il primo gruppo di anime ha bisogno di “adattarsi” alla nuova condizione e, con il tempo accetta l’idea di proseguire il viaggio; alle anime che hanno perpetrato crimini atroci viene concesso l’accesso al mondo animico in un luogo separato e isolato. La decisione che si conclude con l’isolamento viene presa con le proprie guide spirituali nei momenti successivi alla morte fisica: l’isolamento ha il solo scopo di aiutare l’anima a prendere consapevolezza del proprio operato, e il peso della propria coscienza e dei propri rimorsi sembrano essere l’unica “condanna”.
Dal momento che il male può prendere diverse forme sul piano terreno, le istruzioni spirituali e il tipo di isolamento utilizzato per ciascun anima sono diversi. Anche il periodo di isolamento e di indottrinamento da parte delle guide non è predeterminabile. Il dott. Newton, per esempio, ha raccolto testimonianze che riguardano i cosiddetti “spiriti malevoli”: molti di loro tornerebbero sulla Terra subito dopo un periodo di isolamento, al fine di espiare il proprio operato malevolo attraverso un’incarnazione migliore.
Comunque tutte le anime, a prescindere dall’esperienza avuta sulla Terra, approdano a una sorta di “porto centrale” nel mondo dello spirito, che Newton chiama “l’area di sosta”: in questo luogo simbolico simile a un “centro direzionale” (si tratta ovviamente di una metafora: i luoghi animici sono quasi indescrivibili con parole umane…), le anime vengono raccolte e poi orientate verso il proprio gruppo di appartenenza. La caratteristica più straordinaria di questo luogo è la sensazione che ci sia una grande forza mentale che dirige tutto in base a un’armonia misteriosa. I soggetti intervistati sotto ipnosi si riferiscono a questo luogo come a “un luogo di puro pensiero”.

I gruppi di anime e il Consiglio degli Anziani

A questo punto, l’anima fa ritorno al gruppo di appartenenza (a meno che non si tratti di anime molto giovani o di anime che vengono isolate per altre ragioni). Le anime che compongono il gruppo sono “anime compagne” di vecchia data, strettamente unite per l’eternità, che posseggono lo stesso livello di consapevolezza. Questi gruppi affiatati sono spesso composti da anime affini che mirano a obiettivi comuni a cui lavorano continuamente, anche aiutandosi a vicenda. Di solito, alcuni membri di uno stesso gruppo scelgono di incarnarsi contemporaneamente rivestendo il ruolo di parenti o di amici intimi proprio per lavorare insieme a un obiettivo comune.
Dopo essere ritornati nel gruppo animico di appartenenza (che include in media da 8 a 15 membri), le anime sono chiamate a comparire davanti al “Consiglio degli Anziani”. Sebbene non si tratti di un Consiglio d’accusa, il suo scopo è quello di aiutare l’anima ad esaminare il proprio operato terreno prima di ritornare alle attività del gruppo di appartenenza. Il Consiglio è composto da “anime profondamente amorevoli e altamente evolute” che danno l’impressione di essere molto antiche..

I diversi livelli delle anime

Secondo Newton, il collocamento all’interno di un gruppo specifico è determinato dal livello di evoluzione. Nelle sue ricerche, Newton ha riconosciuto tre livelli: le anime principianti, quelle intermedie e quelle evolute. Con umiltà ammette di non essere potuto andare oltre, perché – ovviamente – le sue testimonianze provengono da anime ancora soggette al ciclo di incarnazioni terrene e gli è stato quindi impossibile “esplorare” l’esistenza di anime ormai evolutesi al di là dell’esistenza terrena. Con una certa ironia, afferma soprattutto che un’anima altamente evoluta non ha bisogno di cercare un terapeuta esperto di regressione per risolvere i conflitti relativi al suo piano di vita!

Le anime principianti

Ci sono due tipi di anime principianti: le anime che si reincarnano sulla Terra da poco tempo e le anime che si stanno reincarnando da un tempo relativamente lungo, ma che rimangono ancora immature. Newton crede che quasi i tre quarti di tutte le anime attualmente incarnate sulla Terra siano ancora nelle fasi iniziali di sviluppo. Le anime concludono il loro ciclo di incarnazione sulla Terra quando raggiungono la piena maturità.
Sempre secondo le scoperte di Newton, l’anima principiante può vivere una serie di vite in uno stato di confusione e di inefficienza a causa dell’influenza di un “curriculum terreno” molto diverso dalla coerenza e dall’armonia propria del mondo dello spirito. Anime meno sviluppate non esercitano la propria volontà spirituale e tendono a rassegnarsi al volere della società, finendo per essere incastrate in strutture socio-economiche di subordinazione. L’anima inesperta tende ad essere trattenuta dal realizzare il proprio compito spirituale dalla mancanza di un pensiero indipendente. Queste anime hanno anche una certa propensione all’egoismo e all’egocentrismo e non riescono ad accettare facilmente gli altri per quello che sono. Non c’è anima che nel passato non sia stata principiante.

Le anime intermedie

Non appena le nostre anime avanzano al livello intermedio di sviluppo, l’attività di gruppo viene notevolmente ridotta. Questo non significa che si ritorni a quel tipo di isolamento che caratterizza le anime “nuove”. Piuttosto, le anime che evolvono al livello intermedio hanno meno interazione con il gruppo primario di appartenenza, perché hanno acquisito la maturità e l’esperienza per operare in modo più indipendente. Per queste anime, la pausa tra un’incarnazione e l’altra è più lunga.
Queste anime sono finalmente pronte a prendersi responsabilità più importanti. Il rapporto che li lega alle loro guide spirituali disincarnate si trasforma da quello tipico tra maestro e allievo a quello tra compagni di lavoro. Come le guide spirituali sono arrivate nel passato ad avere il loro gruppo di studenti così, per queste anime intermedie, arriva il momento per sviluppare competenze didattiche che alla fine le qualificheranno per fare da guida a qualcun altro.
Questa è una tappa significativa per lo sviluppo di un’anima, perché pian piano le vengono date maggiori responsabilità in riferimento all’istruzione di anime più giovani. Nessuno però raggiunge il grado di “guida” da un giorno all’altro. Come per molti altri aspetti della vita dell’anima, tutti noi siamo accuratamente testati. I livelli intermedi sono periodi di prova per potenziali insegnanti. I nostri mentori ci assegnano un’anima di cui prenderci cura e poi valutano le nostre prestazioni da “leader” sia durante che dopo l’incarnazione fisica.
Solo se questo addestramento preliminare ha successo veniamo autorizzati a diventare delle “guide junior”. Il non essere adatti all’insegnamento non impedisce però a un’anima di raggiungere il livello avanzato. Ogni guida, esattamente come chiunque altro, possiede capacità e limiti specifici. Nel momento in cui raggiungiamo il livello avanzato, le nostre attitudini animiche specifiche sono ben note nel mondo dello spirito. E’ per questo che ci vengono dati doveri animici da realizzare sulla Terra commisurati alle nostre capacità. Secondo Newton, esistono infiniti modi di apprendimento capaci di portare ciascuno di noi ad acquisire la pienezza spirituale.

Le anime avanzate

Newton propende a credere che le persone sulla Terra che possiedono anime antiche ed altamente evolute siano scarse. Di solito, queste anime sono vere e proprie guide incarnate. Mentre gestiscono con relativa facilità le questioni esistenziali con cui lotta ancora la maggior parte di noi, queste anime avanzate sono più interessate ad apportare piccole rifiniture a compiti specifici di grande valore spirituale.
Quando appaiono come figure pubbliche sono facilmente riconoscibili (si pensi a Madre Teresa); tuttavia, è più usuale che un’anima avanzata assolva il proprio compito in maniera tranquilla e discreta. Senza mostrare alcuna auto-indulgenza, la loro realizzazione consiste nel migliorare la vita di altre persone. Di solito, si concentrano meno sulle questioni istituzionali e più sul miglioramento dei valori umani a livello individuale.
La caratteristica peculiare di un’anima avanzata è la pazienza che dimostra nei confronti della società, insieme ad una straordinaria abilità nell’affrontare ciò che le accade nella vita. Caratteristiche dominanti di queste anime avanzate sono un eccezionale intuito e una straordinaria capacità introspettiva. Questo non vuol dire che la vita non abbia insidie karmiche per loro, perché altrimenti non sarebbero qui. Possono essere trovate in tutte le sfere della società, ma per lo più ricoprono ruoli professionali di aiuto o sono in qualche modo impegnate a combattere le ingiustizie sociali. L’anima avanzata irradia compostezza, gentilezza e comprensione verso gli altri. Non essendo motivata da un interesse personale, può non prendere in giusta considerazione i propri bisogni fisici e vivere in condizioni a volte molto modeste.

Il ritorno sulla Terra

Prima o poi arriva il momento in cui l’anima deve nuovamente lasciare il santuario del mondo spirituale per imbarcarsi in un altro viaggio sulla Terra. Non si tratta di una decisione facile. Le anime devono prepararsi a lasciare un mondo di saggezza totale dove vivono in uno stato di beatitudine e di libertà per occuparsi delle esigenze fisiche e mentali di un corpo fisico. Una volta tornati nel mondo spirituale, le anime hanno dubbi quando si tratta di lasciare anche solo temporaneamente un mondo di auto-consapevolezza, unione reciproca e compassione per ritornare su un pianeta dominato dall’incertezza e dalla paura a causa di esseri (umani) aggressivi e competitivi. Pur avendo una famiglia e amici terreni, molte anime incarnate si sentono sole e anonime quando si ritrovano all’interno di una popolazione terrena così vasta.
Il recupero energetico dopo un’incarnazione e il ristabilimento dell’equilibrio personale nel piano animico può richiedere più tempo per alcune anime rispetto ad altre, ma alla fine tutte le anime trovano lo stimolo a continuare il ciclo di incarnazioni (che deve essere necessariamente completato una volta iniziato). Se è vero che il nostro ambiente spirituale è difficile da lasciare, è anche vero che come anime disincarnate tendiamo a ricordare i piaceri fisici della vita sulla Terra con nostalgia e affetto.
Quando le ferite di una vita passata vengono guarite e siamo di nuovo completamente in armonia con noi stessi, sentiamo la spinta ad esprimere la nostra identità anche attraverso un corpo fisico. Gli incontri con le nostre guide animiche e con i membri del nostro gruppo di appartenenza ci hanno fornito quell’aiuto spirituale che ora ci permette di essere pronti per la nostra prossima vita. Il nostro karma relativo alle azioni passate verso l’umanità, i nostri errori e successi sono stati valutati secondo un’ottica futura che vuole aiutarci a volgere al meglio i nostri sforzi terreni. L’anima deve ora assimilare tutte queste informazioni e agire intenzionalmente sulla base di tre questioni principali:
(1) Sono pronto per una nuova vita fisica?
(2) A quali lezioni specifiche devo sottopormi per far avanzare il mio livello di apprendimento e per evolvermi?
(3) Dove devo andare e chi devo essere nella mia prossima vita per avere le migliori opportunità di crescita e di realizzazione dei miei obiettivi?
Una volta che l’anima ha deciso di tornare ad incarnarsi, la fase successiva consiste nell’avere indicazioni sul quando e dove. Le anime, infatti, considerano quando e dove vogliono andare sulla Terra prima di decidere chi saranno nella loro nuova vita. Newton spiega che molti soggetti hanno difficoltà a descrivere il luogo in cui viene selezionata la vita successiva e che quasi tutti tendono ad usare delle metafore. Molti si riferiscono a questo luogo come a un cinema che permette alle anime di vedere se stesse nel futuro, con ruoli diversi in contesti diversi.
In questo luogo di selezione, le nostre anime visionano in anteprima molteplici scelte. Quando lasciamo questa zona, la maggior parte delle anime ha già una propensione verso una scelta piuttosto che un’altra. Tuttavia, i nostri consiglieri spirituali ci danno la possibilità di riflettere a lungo su tutto quello che abbiamo visto del nostro futuro prima di prendere la decisione definitiva.
Dopo che le anime hanno completato le consultazioni con le loro guide e con i membri del proprio gruppo a proposito delle diverse implicazioni fisiche e psicologiche legate a una particolare scelta, la decisione di incarnarsi viene presa. Sarebbe logico supporre che la partenza per la Terra sia immediata: in realtà questo non avviene prima che si sia verificata un’altra importante fase di preparazione. Il luogo in cui le anime si recano per accedere a questa fase finale viene chiamata da Newton “classe di riesame”. Uno delle ultime richieste prima di imbarcarsi per la Terra è, infatti, quella di presentarsi al Consiglio degli Anziani per la seconda volta. Il mondo spirituale è un luogo governato dall’ordine e gli Anziani vogliono rafforzare la consapevolezza di un’anima in riferimento ai compiti spirituali dell’incarnazione che si sta per intraprendere. Dopo questo incontro, alcune anime ritornano al gruppo di appartenenza per salutare i compagni, mentre altri preferiscono partire immediatamente per l’incarnazione terrena. Questa è l’ultima possibilità che viene data alle anime di godere della totale consapevolezza della propria vera essenza prima di adattarsi a un nuovo corpo e a una nuova “avventura” terrena.

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