mercoledì 30 aprile 2014

Gli Arcangeli.



Gli Arcangeli.

I nomi dei vari Arcangeli ha dei significati occulti assai interessanti, ad esempio, finiscono con "El" che significa "Dio".
Nel quarto o quinto secolo parecchi Arcangeli avevano un nome, e continuarono a saltarne fuori sempre di nuovi, sia nel folklore giudaico che in quello cristiano, finché se ne contarono addirittura a migliaia. Nella tradizione cattolica romana i nomi (e addirittura il numero) degli Arcangeli era un po' oscillante: tra quattro e sei, poi finalmente la Chiesa decise che solo sette Arcangeli fossero noti con il loro nome.
A dire il vero, però, anche questi sette nomi variano a seconda del testo; sono solo i nomi di quattro Arcangeli a rimanere costanti: Michael, Raphael, Gabriel e Uriel.
Gli Arcangeli Michael, Gabriel e Raphael, sono a capo delle Gerarchie creative e sono uniti con la Mente Divina. Essi non solo incorporano il pensiero divino, ma sono quel Pensiero. Sono la Volontà in azione e agiscono facendo risuonare la "Voce di Dio", che trova poi manifestazione per mezzo delle Intelligenze minori.
I rimanenti Arcangeli: Anael, Samael, Uriel e Sachiel vengono chiamati "i Reggenti della Terra", in quanto governano i 4 elementi: Fuoco, Aria, Acqua e Terra. Il profeta Ezechiele, nella Bibbia, li definisce "I Globi alati e Ruote Ardenti".
Sono i Rettori del karma di ogni uomo mentre è ancora vivo. Quando, invece, un individuo passa nell'aldilà, trova invece degli esseri assai evoluti, i Signori del Karma, che, dopo aver valutato le sue azioni, lo aiutano a programmare la vita successiva. In questa programmazione viene compreso tutto quanto gli potrà servire (patria, genitori, parenti, finanze, ecc.) affinché possa vivere la nuova vita nel modo migliore per la sua evoluzione spirituale. Purtroppo, però, dopo la nascita, è assai raro trovare qualcuno che ci sappia indicare ciò che è stato preparato apposta per noi.
PROFILO DEGLI ARCANGELI

Michael (1) (10).
E' l'Arcangelo della luce e del fuoco, il suo nome, Michael, Ma-Ha-El, significa "Il Grande Dio" o "Simile a Dio". Infatti, in sanscrito,Maha significa "grande" e El sta per Dio (e così pure in antico Egiziano ed Ebraico). Forte, giovane e bello, nei dipinti rinascimentali viene ritratto con indosso un'armatura. E' il principe e comandante supremo delle schiere celesti, pertanto viene considerato il protettore della Chiesa Cattolica Romana, nonché santo patrono della nazione ebraica.
In quanto alla predilezione degli umani nei confronti di Michael, divenuto familiarmente: San Michele Arcangelo, è probabilmente dovuta dal fatto che gli venne attribuito uno dei compiti più importanti, quello della lotta contro le Forze del Male. Michael è colui che protegge i credenti, libera le loro case, distrugge le opere di magia nera e sortilegio, chiaramente svolge una funzione insostituibile, quindi è un collaboratore amato e venerato, sia dagli umili che si sentono protetti, che dai potenti che s'identificano con Lui.
Bellissimo, splendente di luce, circonfuso di vittoria, è "l'Arcangelo solare" per eccellenza. Indossa la corazza e brandisce la spada con cui ha sconfitto l'eterno nemico: Satana, raffigurato quasi sempre come un serpe o un drago strisciante. Nella tradizione infatti, Michael il guerriero, il protettore dalle insidie che provengono dalle forze Oscure, è la roccaforte della luce, il baluardo nei confronti delle tenebre. La sua spada fiammeggiante, oltre a trafiggere il drago, squarcia il buio, sconfigge le tenebre e riporta ai suoi protetti il conforto della Luce. Il suo è il ruolo centrale di capo delle armate Celesti, il vincitore della Bestia, il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie.
Questo suo aspetto di guerriero vittorioso ed invulnerabile gli assicurerà il grande favore da parte di tutti gli eserciti, i soldati ed i regnanti di tutte le epoche.
Sul piano umano, l'Arcangelo Michael aiuta il raggiungimento del successo, l'affermazione, facilita la lotta per il superamento degli ostacoli. La tradizione lo vede assimilato a tutto quanto concerne al Potenza in tutti i suoi aspetti positivi. E' invocato in centinaia di formule per la protezione dai sortilegi e dalle opere di magia nera.
Come Angelo Solare, elemento Fuoco, domina la costellazione del Leone, dell'Ariete e del Sagittario.

Raphael (1) (10).
E' una creatura molto affabile e il suo nome significa "Divino Guaritore", o "Dio Guarisce". Nel suono nome, Ra-fa-el, Ra sta per Sole, efa per vibrazione: Sole-vibra-azione-Dio.
E' il capo degli Angeli custodi, l'Angelo della Provvidenza che veglia su tutta l'umanità. Viene spesso raffigurato insieme al giovane Tobia e al suo cane, che accompagna fedelmente come la guida sovrannaturale delle fiabe. E' protettore dei pellegrini: più che dei viaggiatori in genere, infatti, si prende cura di chi è impegnato in un pellegrinaggio verso Dio. Viaggia col bastone ed i sandali, la borraccia dell'acqua e la bisaccia a tracolla.
E' l'Arcangelo che dai tempi più antichi ha in custodia la facoltà di guarire. In tempi più moderni il suo dominio si è esteso sulla medicina, la farmacologia, la chimica. In pratica è l'Arcangelo ispiratore della scienza applicata all'uomo, soprattutto la ricerca scientifica. Se ne parla nell'antico Testamento, quando Raffaele, camuffato come un qualunque essere umano appare al giovane Tobia e lo accompagna e protegge in un viaggio lungo e pieno di pericoli. (Tb 6,4 e 8,3.)
La tradizione cabalistica ha abbinato Raphael al pianeta Mercurio di cui è l'Arcangelo dominatore. Anche per i greci Mercurio era il Signore della Medicina, ma scopriremo che è un connubio che affonda le sue radici nell'antichità più remota.
I nomi cambiano a seconda dei popoli e delle culture, ma la funzione della divinità rimane immutata. Nel volgere di qualche millennio, il Deva dominatore della Medicina, dell'Intelligenza e della Conoscenza ha cambiato cinque volte nome, senza tener conto di alcuni secoli in cui venne anche venerato come Asclepio o Esculapio...
Nelle raffigurazioni più antiche, anche quando il suo nome era diverso, Mercurio ha in mano una verga sulla quale si attorcigliano due serpenti. Il suo tocco aveva un immediato effetto risanante. Il significato occulto è molto interessante: la verga rappresenta la spina dorsale dell'uomo. I due serpenti sono Ida e Pingala (per l'induismo) i due sistemi nervosi (oggi diremmo Vago e simpatico).
Il punto da cui i serpenti partono, con le code che si toccano è Kundalini, nel coccige, la sede dell'energia vitale. Attraverso sette spirali (i sette chakra) i due serpenti si fronteggiano in alto, ma non si toccano.
Questo simbolo era così noto e venerato nell'antichità da giungere intatto fino ai nostri giorni ed è tuttora lo stemma con cui si fregia l'Ordine dei Medici, quello dei Farmacisti ed anche lo squinternato Servizio Sanitario Nazionale, (che necessita veramente di un intervento divino...).
Prima ancora di essere venerato dai romani come Mercurio, o dai greci come Hermes, era ben noto come l'Ermete Trismegisto (tre volte Grande) a sua volta ereditato dai culti egizi ove ebbe nome Thot.
Toth fu venerato per millenni in Egitto, come il Dio della saggezza, della conoscenza, colui che insegnò agli uomini la scrittura e tutte le scienze. E' a lui che si attribuisce la redazione della cosiddetta "Tavola Smeraldina" le leggi immutabili della Magia, tuttora insuperate.
Raphael è l'Arcangelo capo delle innumerevoli schiere di Angeli guaritori, forse i più vicini a noi, quelli che potrebbero darci di più. Basterebbe soltanto avere l'umiltà di chiedere il loro intervento, poiché il loro compito, o più rigidamente, la legge a cui obbediscono, è quella di dispensare l'energia risanante. Gli uomini non lo hanno ancora capito, e la preziosa energia che potrebbe aiutarli, rimane quasi inutilizzata, ristagna in vortici violetti fra le mani di queste creature.
Raphael è inoltre il custode della ricerca scientifica, della conoscenza applicata alla materia. Questo grande Essere conosce cose che agli uomini saranno ancora ignote per millenni. Quando giungerà il momento, farà scendere attraverso le sue legioni, idee ed intuizioni nella mente degli individui predisposti.
Se il cuore e la mente degli scienziati, dei medici, dei ricercatori fossero aperti a questa realtà, Raphael potrebbe far confluire su di loro quei doni di conoscenza che deve centellinare lungamente. Se proprio è tanto difficile, per gli uomini di scienza, credere nell'esistenza dell'Angelo, provino a lasciare aperto almeno un piccolo spiraglio alla possibilità, alla trascendenza.
Provino almeno ad inviare un sorriso affettuoso, non sprezzante verso questa grande Energia di potere e conoscenza. Provino nel segreto del loro cuore, dove nessuno viene a puntare l'indice o a deriderli, provino a lasciare una piccola possibilità al meraviglioso e all'imponderabile che, come ben sanno i ricercatori, aleggia sempre, inafferrabile, attorno ad ogni microscopio...
Appartiene all'Elemento Terra, domina la costellazione zodiacale della Vergine e quelle del Toro e Capricorno. Secondo l'astrologia tradizionale, la Vergine è dominata da Mercurio, e sotto questo segno abbiamo i migliori custodi della salute, infermieri, farmacisti, ricercatori scientifici. E' anche il custode dell'intelligenza, della speculazione scientifica e dell'indagine. Mercurio, nella sua totalità è all'interno del dominio di Rafael, che controlla l'energia elettromagnetica, detta anche vitalità eterica o prana.
Le vibrazioni di Rafael hanno un colore violetto, in tutte le sue sfumature. Questo colore deriva dalla mistura di rosso (Michael) e blu (Gabriel), e corrisponde al ruolo di Rafael quale collaboratore di Michael e Gabriel nella creazione del sangue rosso all'interno del corpo umano.

Gabriel (1) (10).
Nel nome Gabriel, Kha-Vir-El, secondo l'antica pronuncia egiziana, Ga o Ka indicano desiderio, sentimento, ed amore espresso; Bir o Virindicano l'elemento acqua. Gabriele, infatti, governa l'acqua e i liquidi, che costituiscono i tre quarti del pianeta. Gabriel è il sovrintendente della totalità del regno fisico.
Viene anche chiamato "Eroe di Dio", ed è a capo degli ambasciatori per l'umanità, nonché l'Angelo della Rivelazione. Maestoso, abbigliato di ricche vesti, nell'iconografia cristiana è spesso ritratto in ginocchio di fronte alla Madonna con le braccia incrociate sul petto o con in mano una pergamena, uno scettro o un giglio.
Gabriele è anche il messaggero di buone nuove. Nella tradizione giudaica era l'Angelo del Giudizio, ma sotto il cristianesimo divenne l'Angelo della Misericordia. Questo dolcissimo Arcangelo Gabriele ha sempre avuto nell'ambito delle Sacre Scritture, compreso il Corano, il compito di annunciatore, messaggero, di divulgatore nei confronti dell'umanità bisognosa della Parola di Dio.
Le Scritture però, parlano di ambasciatori diversi, che appaiono a seconda del tipo di messaggio da portare. Gabriel si manifesta in prevalenza per annunciare l'incarnazione e la nascita di fanciulli molto speciali. Il suo ruolo è particolarmente legato alla sfera della maternità. Le nascite annunciate da Gabriele non sono mai comuni, avverranno sempre in un ambito di prodigio, ed i bambini che ne nasceranno, avranno dinanzi a sè un grande compito da svolgere.
Gabriel appare ad Abramo, per annunciargli che Sara sua moglie, ormai avanti negli anni e ritenuta sterile, gli darà il figlio che ha atteso invano in tutta la sua giovinezza, e che da questo figlio nascerà un popolo eletto. Sara incredula ride, e l'Angelo la renderà muta fino al momento del parto. Gabriel torna sulla Terra secoli dopo, per annunciare ad una giovane vergine la nascita di un figlio che avrà nome Gesù, una nascita destinata a cambiare la storia dell'umanità, attesa e profetizzata da tutte le Sacre scritture dei secoli precedenti.
Sembra che, oltre al ruolo di annunciatore, Gabriele abbia anche un compito importante nella protezione dei fanciulli "speciali" che ha accompagnato dal cielo al ventre delle madri.
Gabriel è il custode della creatività espressa in tutti i campi dello scibile, è colui che apre la mente dell'uomo alla comprensione del genio e della bellezza, colui che fa "concepire" le idee, poiché a lui attiene tutto quanto concerne il concepimento, sia sui piani fisici che su quelli puramente astratti. Gabriel, agendo attraverso le Legioni dei suoi Angeli, estende il suo dominio anche su tutto quanto concerne la creazione fisica e spirituale di un nuovo essere.
Dal momento del concepimento le sue legioni di Angeli costruttori della forma, scendono nella materia; guideranno il progetto fisico delle cellule che si vanno aggregando nel ventre materno per plasmare un uomo. Un'altra creatura delle sue legioni celesti accompagnerà lo spirito che dovrà incarnarsi verso il suo embrione fisico. Poi rimarrà tutta la vita accanto al nuovo nato, divenendo il suo Angelo custodePuò anche darsi che il grande Arcangelo entri in gioco "personalmente" per scortare una Grande Entità, se e quando questa dovrà entrare in un corpo fisico per incarnarsi sulla Terra.
Esiste una interessante teoria secondo cui fu lo stesso Gabriel a prendere "possesso" nell'Annunciazione, del corpo di Maria. Questo accadde perchè nessuna creatura umana, per quanto vergine, poteva avere una vibrazione fisica così alta e pura da reggere l'incarnazione di un Essere così elevato come il Cristo. La vibrazione dell'Arcangelo, si sovrappose a quella del corpo fisico della fanciulla per tutto il tempo necessario alla gestazione, per preparare una struttura adeguata alla divinità che s'incarnava.
Gli altri comuni mortali, qualunque sia la loro religione, fede, razza o colore, siano essi buoni o cattivi, futuri santi o individui perversi, tutte le creature che sono nate o nasceranno sul nostro pianeta, compiono il loro viaggio dal mondo spirituale a quello fisico guidate dagli Angeli sottoposti a Gabriel e che rimarranno per sempre al loro fianco. Da Gabriel dunque, promanano le sconfinate schiere degli Angeli Custodi, i pazienti aiutanti del genere umano. Creature che aiutano l'evoluzione della nostra specie ma che, a loro volta si evolvono attraverso noi.
Dominatore dell'elemento Acqua, Gabriel estende la sua influenza sul Cancro i Pesci e lo Scorpione. E' collegato alla sfera lunare e all'elemento Acqua del Cancro.
Rappresenta l'acqua della gestazione, in cui si sviluppa il germe divino che s'incarnerà in ogni embrione umano, è l'elemento che fa giungere alla mente umana l'intuizione che porta al colpo di genio ed alla scoperta scientifica, o alla creazione del capolavoro d'arte.

Anael (1).
E' l'Arcangelo legato alla sfera di Venere. E' colui che ha in custodia tutto quanto esiste di bello e di armonioso. E' l'ispiratore degli artisti, colui che fa risuonare alle orecchie degli uomini più sensibili l'armonia delle sfere perchè venga riscritta sotto forma di musica da ascoltare attraverso gli strumenti del pianeta Terra. La musica, il colore, la bellezza, I'armonia e la benevolenza, saranno i mezzi attraverso cui il genere umano si evolverà nei secoli a venire.
Allo stesso modo viene influenzata l'arte e la bellezza, soprattutto il colore e tutto quanto ad esso è collegato.
L'influenza che l'Arcangelo venusino esercita attraverso i suoi Angeli, sarà sempre maggiore nel corso degli anni, risveglierà nel cuore degli uomini il sentimento di benevolenza. Lo scopo sarà quello di raggiungere l'amore cosmico, che ancora è molto lontano dalla sfera della comprensione umana.
La nostra specie, che crediamo così evoluta, osservata dall'Alto appare appena uscita dalla caverna, aggressiva, litigiosa... Una razza sanguinaria che ancora non ha appreso i semplici valori umani della fratellanza e della solidarietà. L'opera di questa cerchia di Arcangeli è ancora molto lunga e paziente...
Anael, appartenendo alla sfera di Venere domina la costellazione zodiacale della Bilancia e del Toro, ma influenza positivamente l'Acquario e i Gemelli.

Samael (1) (10).
Nel corpo materiale vi è un altro Arcangelo, il governatore dell'elemento terra: Sham-A-El. Sham, significa luce; A, femminilità o materia; El, Dio. La produzione del fenomeno della vita nel regno della materia corrisponde all'opera di tutti gli Arcangeli degli elementi, ma particolarmente dell'Angelo Samael.
Nella tradizione più rigorosa viene definito "La mano destra di Dio", o anche l'Angelo Punitore in quanto è colui che amministra la giustizia divina, inflessibile nel suo compito. La tradizione astrologica gli attribuisce tutte le doti tipiche di Marte: la forza la combattività il coraggio, la decisione.
E' l'osservatore imparziale delle opere dell'uomo, definito il "Signore del Karma". Da lui promanano le schiere di Esseri che "tengono i registri" annotando lo stato del Karma per stabilire quali saranno le prove da riproporre agli umani nelle incarnazioni future.
Samael protegge dai pericoli arrecati dagli incendi, dalle esplosioni e dalle armi. Dà forza e decisione ai propositi, sostiene la volontà, protegge (nei limiti del suo ministero e del karma individuale) i condottieri, oggi diremmo coloro che governano le nazioni.
E' il dominatore del segno dell'Ariete.

Sachiel (1).
E' uno degli Arcangeli egoisticamente più invocati dall'antichità ai nostri giorni. Rappresenta l'opulenza, la maestà, la ricchezza, il benessere fisico, il prestigio, il danaro.
Non per nulla l'antica divinità che un tempo ebbe nome Giove, era il più potente di tutti gli dei, colui che regnava sull'Olimpo ed a cui le divinità minori e gli elementi erano totalmente assoggettati.
Sachiel è molto generoso e non disdegna di aiutare gli umani nel raggiungimento del benessere. Comunque svolge questo suo ministero entro i limiti in cui il destino individuale gli permette di intervenire.
Se nel destino di un uomo la ricchezza è ritenuta dannosa per la sua evoluzione spirituale, se la povertà è una prova che deve superare perchè la ricchezza è stata vissuta male in una vita precedente, non vi saranno suppliche né invocazioni che smuoveranno Sachiel o qualsivoglia Angelo. Nessuno, se non il diretto interessato, con la sua volontà, superando le prove che incontrerà sul suo cammino, potrà modificare il proprio destino.
Sachiel ed i suoi Angeli, sono gli attenti dispensatori dell'energia-danaro poiché il danaro, come il sangue, è una vera e propria linfa vitale. La sua circolazione deve avvenire in modo equilibrato, come per tutti i fluidi all'interno del corpo umano, senza ristagni, senza carenze e senza emorragie.

Cassiel (1).
Cassiel segue con occhio amorevole gli anziani, coloro che come lui, hanno portato avanti il loro compito ed assistono da spettatori e non più da guerrieri, allo svolgersi degli eventi.
Sempre sotto il dominio di Cassiel, denominato anche "Angelo del Silenzio", troviamo tutto quanto è nel sottosuolo, miniere, giacimenti, rocce, argilla, ecc. Cassiel sovraintende al Regno minerale che, silenziosamente ed in tempi lunghissimi, si evolve nella lunga ed incessante marcia "dalle tenebre alla Luce", che del resto è condivisa anche da tutti gli altri Regni, compreso quello umano.
L'Arcangelo Cassiel è il dominatore della sfera di Saturno reggente del segno del Capricorno.

Uriel (1) (10).
Nel nome Uriele, U-Ra-El, nell'antica lingua egizia: U sta per spazio e Ra per Sole, ovvero Spazio-Sole-Dio ovvero "Luce di Dio", pertanto il compito di Uriel è quello di portare agli uomini la luce della Conoscenza di Dio. E' l'interprete delle profezie, l'Angelo del Giudizio Universale e governa la Legge dell'Ordine e dell'Armonia.
Il suo colore è il bianco argentato e, nel corpo umano, rappresenta l'opera coordinatrice del lavoro fatto dagli Arcangeli Michael, Rafael e Gabriel.
L'abbinamento di Uriel con Urano nella tradizione astrologica è abbastanza recente, poiché anticamente si pensava che i pianeti fossero soltanto sette. Con l'avanzare delle scoperte astronomiche, fu necessario colmare delle lacune. Alcune divinità dei tempi passati furono rivisitate e adattate alle nuove conoscenze. Il dominio del recentissimo Urano gli si attaglia perfettamente.
E' l'Arcangelo reggente della costellazione dell'Acquario, segno estroverso e rivoluzionario, destinato ad influenzare l'umanità futura. Uriel ben s'addice al governo dell'astrologia e dell'elettronica, tipicamente acquariane.
E' il protettore degli esploratori, degli innovatori e, considerato il suo ruolo nei confronti di quelle che sono e saranno le professioni del futuro, potremmo mettere sotto la sua protezione anche gli astronauti, che negli antichi testi di magia non potevano essere presi in considerazione.
Uriel ha il controllo sulle forze che presiedono ai bruschi ed imprevisti cambiamenti, non soltanto nel destino dei singoli individui, ma a livello planetario.
L'Era Nuova, o Età dell'Acquario, è controllata nel suo rapido susseguirsi di eventi, da questo grande Angelo che ha ancora un immenso compito da svolgere nei confronti dell'Umanità.
ARCANGELI E ASTRI
Una lunga disputa 
C'è sempre stata in tutti i tempi la tendenza di accomunare gli Angeli agli astri, ai Pianeti o alle Costellazioni. Forse perchè l'Angelo, in quanto creatura di luce, proveniente dalle profondità degli spazi celesti, genera nella mente umana questo tipo di associazione.
Nella concezione primitiva dell'universo, nulla potrebbe muoversi di propria volontà se non spinto o trascinato dalla volontà divina, pertanto i testi biblici parlano a più riprese del mutuo rapporto fra Angeli e astri. Sant'Agostino e San Gregorio, hanno addirittura dichiarato che: "I corpi celesti si possono considerare mossi da creature spirituali che si chiamano Angeli o intelligenze, o intelletti separati".
Anche Paolo V, scrisse nella sua Bolla: "Non si potrebbe mai esaltare troppo questi Sette Rettori del mondo, rappresentati dai sette pianeti... E' stato di consolazione e di buon augurio per questo secolo che, con la grazia di Dio, il culto di queste sette luci ardenti, di queste sette stelle, sta riguadagnando il suo lustro nel mondo della cristianità".
Forniamo pertanto, facendo riferimento a varie fonti, il nome degli Arcangeli, il pianeta ed il giorno della settimana ad essi correlato.
Michael: Sole Domenica,
Gabriel: Luna Lunedì,
Samael: Marte Martedì,
Rafael: Mercurio Mercoledì,
Sachiel: Giove Giovedì,
Anael: Venere Venerdì,
Cassiel: Saturno Sabato,
Uriel: Urano.

Angeli per la Chiesa.


L'esistenza degli angeli - una verità di fede
328 L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione.
Chi sono?
329 Sant'Agostino dice a loro riguardo: « "Angelus" officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus – La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ». 411 In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal103,20).
330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali 412 e immortali. 413 Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria. 414
Cristo «con tutti i suoi angeli»
331 Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli: « Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli [...] » (Mt 25,31). Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui: « Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui » (Col 1,16). Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza: « Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? » (Eb 1,14).
332 Essi, fin dalla creazione 415 e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio: chiudono il paradiso terrestre, 416 proteggono Lot, 417 salvano Agar e il suo bambino, 418 trattengono la mano di Abramo; 419 la Legge viene comunicata mediante il ministero degli angeli, 420 essi guidano il popolo di Dio, 421 annunziano nascite 422 e vocazioni, 423 assistono i profeti, 424 per citare soltanto alcuni esempi. Infine, è l'angelo Gabriele che annunzia la nascita del Precursore e quella dello stesso Gesù.425
333 Dall'incarnazione all'ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio « introduce il Primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio » (Eb 1,6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: « Gloria a Dio... » (Lc 2,14). Essi proteggono l'infanzia di Gesù, 426 servono Gesù nel deserto, 427 lo confortano durante l'agonia, 428 quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici 429 come un tempo Israele. 430 Sono ancora gli angeli che evangelizzano 431 la Buona Novella dell'incarnazione 432 e della risurrezione 433 di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, 434 saranno là, al servizio del suo giudizio. 435



Gli angeli nella vita della Chiesa
334 Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli.436
335 Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; 437 invoca la loro assistenza (così nell'In paradisum deducant te angeli... – In paradiso ti accompagnino gli angeli– nella liturgia dei defunti, 438 o ancora nell'« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina 439), e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).
336 Dal suo inizio 440 fino all'ora della morte 441 la vita umana è circondata dalla loro protezione 442e dalla loro intercessione. 443 « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». 444 Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.
337 È Dio che ha creato il mondo visibile in tutta la sua ricchezza, la sua varietà e il suo ordine. La Scrittura presenta simbolicamente l'opera del Creatore come un susseguirsi di sei giorni di «lavoro» divino, che terminano nel « riposo » del settimo giorno. 445 Il testo sacro, riguardo alla creazione, insegna verità rivelate da Dio per la nostra salvezza, 446 che consentono di « riconoscere la natura intima di tutta la creazione, il suo valore e la sua ordinazione alla lode di Dio ». 447
338 Non esiste nulla che non debba la propria esistenza a Dio Creatore. Il mondo ha avuto inizio quando è stato tratto dal nulla dalla Parola di Dio; tutti gli esseri esistenti, tutta la natura, tutta la storia umana si radicano in questo evento primordiale: è la genesi della formazione del mondo e dell'inizio del tempo. 448
339 Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione. Per ognuna delle opere dei « sei giorni » è detto: « E Dio vide che ciò era buono ». « È dalla loro stessa condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine ». 449 Le varie creature, volute nel loro proprio essere, riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell'infinita sapienza e bontà di Dio. Per questo l'uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose, che disprezza il Creatore e comporta conseguenze nefaste per gli uomini e per il loro ambiente.
340 L'interdipendenza delle creature è voluta da Dio. Il sole e la luna, il cedro e il piccolo fiore, l'aquila e il passero: le innumerevoli diversità e disuguaglianze stanno a significare che nessuna creatura basta a se stessa, che esse esistono solo in dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente, al servizio le une delle altre.
341 La bellezza dell'universo. L'ordine e l'armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L'uomo li scopre progressivamente come leggi della natura. Essi sono oggetto dell'ammirazione degli scienziati. La bellezza della creazione riflette la bellezza infinita del Creatore. Deve ispirare il rispetto e la sottomissione dell'intelligenza e della volontà dell'uomo.
342 La gerarchia delle creature è espressa dall'ordine dei « sei giorni », che va dal meno perfetto al più perfetto. Dio ama tutte le sue creature, 450 si prende cura di ognuna, perfino dei passeri. Tuttavia, Gesù dice: « Voi valete più di molti passeri » (Lc 12,7), o ancora: « Quanto è più prezioso un uomo di una pecora! » (Mt 12,12).
343 L'uomo è il vertice dell'opera della creazione. Il racconto ispirato lo esprime distinguendo nettamente la creazione dell'uomo da quella delle altre creature. 451
344 Esiste una solidarietà fra tutte le creature per il fatto che tutte hanno il medesimo Creatore e tutte sono ordinate alla sua gloria:
« Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno; et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione...
Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta...
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba...
Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate
et servitelo cum grande humilitate ». 452
345 Il Sabato – fine dell'opera dei « sei giorni ». Il testo sacro dice che « Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto » e così « furono portati a compimento il cielo e la terra »; Dio « cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro », « benedisse il settimo giorno e lo consacrò » (Gn 2,1-3). Queste parole ispirate sono ricche di insegnamenti salutari.
346 Nella creazione Dio ha posto un fondamento e leggi che restano stabili, 453 sulle quali il credente potrà appoggiarsi con fiducia, e che saranno per lui il segno e il pegno della incrollabile fedeltà dell'alleanza di Dio. 454 Da parte sua, l'uomo dovrà rimanere fedele a questo fondamento e rispettare le leggi che il Creatore vi ha inscritte.
347 La creazione è fatta in vista del sabato e quindi del culto e dell'adorazione di Dio. Il culto è inscritto nell'ordine della creazione. 455 « Operi Dei nihil praeponatur » – « Nulla si anteponga all'opera di Dio », dice la Regola di san Benedetto, 456 indicando in tal modo il giusto ordine delle preoccupazioni umane.
348 Il sabato è nel cuore della Legge di Israele. Osservare i comandamenti equivale a corrispondere alla sapienza e alla volontà di Dio espresse nell'opera della creazione.
349 L'ottavo giorno. Per noi, però, è sorto un giorno nuovo: quello della risurrezione di Cristo. Il settimo giorno porta a termine la prima creazione. L'ottavo giorno dà inizio alla nuova creazione. Così, l'opera della creazione culmina nell'opera più grande della redenzione. La prima creazione trova il suo senso e il suo vertice nella nuova creazione in Cristo, il cui splendore supera quello della prima. 457



350 Gli angeli sono creature spirituali che incessantemente glorificano Dio e servono i suoi disegni salvifici nei confronti delle altre creature: « Ad omnia bona nostra cooperantur angeli – Gli angeli cooperano ad ogni nostro bene ». 458
351 Gli angeli circondano Cristo, loro Signore. Lo servono soprattutto nel compimento della sua missione di salvezza per tutti gli uomini.
352 La Chiesa venera gli angeli che l'aiutano nel suo pellegrinaggio terreno e che proteggono ogni essere umano.
353 Dio ha voluto la diversità delle sue creature e la loro bontà propria, la loro interdipendenza, il loro ordine. Ha destinato tutte le creature materiali al bene del genere umano. L'uomo, e attraverso lui l'intera creazione, sono destinati alla gloria di Dio.
354 Rispettare le leggi inscritte nella creazione e i rapporti derivanti dalla natura delle cose, è un principio di saggezza e un fondamento della morale.

Karol Wojtyla.




Karol Józef Wojtyła, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. Era l’ultimo dei tre figli di Karol Wojtyła e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse.

Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella Chiesa parrocchiale di Wadowice dal sacerdote Franciszek Zak; a 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia.

Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.

A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch’esso clandestino.

Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Cracovia il 1̊ novembre 1946, per le mani dell’Arcivescovo Sapieha.

Successivamente fu inviato a Roma, dove , sotto la guida del domenicano francese P. Garrigou-Lagrange, conseguì nel 1948 il dottorato in teologia, con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce (Doctrina de fide apud Sanctum Ioannem a Cruce). In quel periodo, durante le sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.

Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore dapprima nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, e poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presentò all’Università cattolica di Lublino la tesi: "Valutazione della possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler". Più tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.

Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’Arcivescovo Eugeniusz Baziak.

Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Papa Paolo VI, che lo creò e pubblicò Cardinale nel Concistoro del 26 giugno 1967, del Titolo di S. Cesareo in Palatio, Diaconia elevata pro illa vice a Titolo Presbiterale.

Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) con un contributo importante nell’elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyła prese parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi anteriori al suo Pontificato.

I Cardinali, riuniti in Conclave, lo elessero Papa il 16 ottobre 1978. Prese il nome di Giovanni Paolo II e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero Petrino, quale 263° successore dell’Apostolo. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa ed è durato quasi 27 anni.

Giovanni Paolo II ha esercitato il suo ministero con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollecitudine pastorale per tutte le Chiese e dalla carità aperta all’umanità intera. I suoi viaggi apostolici nel mondo sono stati 104. In Italia ha compiuto 146 visite pastorali. Come Vescovo di Roma, ha visitato 317 parrocchie (su un totale di 333).

Più di ogni Predecessore ha incontrato il Popolo di Dio e i Responsabili delle Nazioni: alle Udienze Generali del mercoledì (1166 nel corso del Pontificato) hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose [più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell’anno 2000], nonché i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. Numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come pure le 246 udienze e incontri con Primi Ministri.

Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad iniziare, nel 1985, le Giornate Mondiali della Gioventù. Le 19 edizioni della GMG che si sono tenute nel corso del suo Pontificato hanno visto riuniti milioni di giovani in varie parti del mondo. Allo stesso modo la sua attenzione per la famiglia si è espressa con gli Incontri mondiali delle Famiglie da lui iniziati a partire dal 1994.

Giovanni Paolo II ha promosso con successo il dialogo con gli ebrei e con i rappresentati delle altre religioni, convocandoli in diversi Incontri di Preghiera per la Pace, specialmente in Assisi.

Sotto la sua guida la Chiesa si è avvicinata al terzo millennio e ha celebrato il Grande Giubileo del 2000, secondo le linee indicate con la Lettera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si è affacciata al nuovo evo, ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale si mostrava ai fedeli il cammino del tempo futuro.

Con l’Anno della Redenzione, l’Anno Mariano e l’Anno dell’Eucaristia, Giovanni Paolo II ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa.

Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni, per mostrare innumerevoli esempi della santità di oggi, che fossero di incitamento agli uomini del nostro tempo: ha celebrato 147 cerimonie di beatificazione - nelle quali ha proclamato 1338 beati - e 51 canonizzazioni, per un totale di 482 santi. Ha proclamato Dottore della Chiesa santa Teresa di Gesù Bambino.

Ha notevolmente allargato il Collegio dei Cardinali, creandone 231 in 9 Concistori (più 1 in pectore, che però non è stato pubblicato prima della sua morte). Ha convocato anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio.

Ha presieduto 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi: 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990; 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] e 1999).

Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Lettere encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche.

Ha promulgato il Catechismo della Chiesa cattolica, alla luce della Tradizione, autorevolmente interpretata dal Concilio Vaticano II. Ha riformato i Codici di diritto Canonico Occidentale e Orientale, ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia Romana.

A Papa Giovanni Paolo II, come privato Dottore, si ascrivono anche 5 libri: “Varcare la soglia della speranza” (ottobre 1994); "Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio" (novembre 1996); “Trittico romano”, meditazioni in forma di poesia (marzo 2003); “Alzatevi, andiamo!” (maggio 2004) e “Memoria e Identità” (febbraio 2005).

Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37, mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia.

Da quella sera e fino all’8 aprile, quando hanno avuto luogo le Esequie del defunto Pontefice, più di tre milioni di pellegrini sono confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa, attendendo in fila anche fino a 24 ore per poter accedere alla Basilica di San Pietro.

Il 28 aprile successivo, il Santo Padre Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l’inizio della Causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. La Causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la diocesi di Roma.

Padre Pio.


Vita di Padre Pio.





Padre Pio nacque il 25 maggio 1887, alle cinque del pomeriggio, nel quartiere Castello di Pietrelcina, a pochi chilometri da Benevento. Era il quarto dei sette figli di Grazio Forgione e Giuseppa Di Nunzio, poveri e semplici contadini che vivevano in una casetta di tre stanze con soffitto di canne ed avevano un lembo di terra in contrada Piana Romana. Al nuovo arrivato in casa Forgione venne dato il nome di Francesco, per antica devozione di mamma Peppa al Santo di Assisi.

Francesco trascorse l'infanzia e l'adolescenza impegnandosi in piccoli lavori agricoli e portando al pascolo le pecore. Dal direttore spirituale sappiamo che fin dalla tenera età di 5 anni ebbe le prime estasi e desiderò di consacrarsi totalmente a Dio. Subì anche le prime vessazioni diaboliche e iniziò ad infliggersi le prime penitenze corporali.
Il giovane Francesco fece gli studi ginnasiali privatamente, con i soldi che il padre inviava dall'America dove era emigrato come tanti suoi conterranei. All'età di 15 anni maturò la decisione di farsi frate nell'ordine dei minori cappuccini, confortato anche dal consiglio del parroco, don Salvatore Pannullo. Il 2 gennaio 1903, non ancora sedicenne, entrò nel convento dei Cappuccini a Morcone (Benevento) e il giorno 22 indossò il saio francescano col nome di fra' Pio. Nel 1904, dopo un anno di noviziato, pronunciò la sua consacrazione e all'inizio del 1907, nel convento di S.Elia a Pianisi (Campobasso), emise i voti di professione perpetua. Lo attendevano ora sei anni di studio per diventare sacerdote. Li trascorse in conventi diversi: S.Marco la Catola, Serracapriola, Montefusco e Benevento, dove ricevette gli ordini minori e il suddiaconato.
Fra' Pio si sottoponeva a severissime penitenze che, unite al forte impegno nello studio, furono la causa di una grave malattia diagnosticata come "broncoalveolite all'apice sinistro", che richiedeva vita all'aria aperta e riposo. Per tale motivo nel maggio 1909 gli fu concesso di trascorrere un periodo di convalescenza a Pietrelcina. Ma anche nel suo paese natale continuava a star male ed era tanto prostrato che gli fu accordato il permesso di essere ordinato sacerdote prima del compimento dei regolamentari 24 anni d'età. Così il 10 agosto 1910, nel Duomo di Benevento, ricevette la consacrazione sacerdotale e il giorno 14 celebrò la sua prima Messa a Pietrelcina.
Il giovane fra' Pio era continuamente perseguitato dagli attacchi dei demoni che egli chiamava "cosacci" e dovunque andava lo seguivano per tormentarlo. Se li portò anche nel convento di Venafro, dove era andato ad imparare Sacra Eloquenza. Qui Padre Pio venne assalito da febbri altissime e forti emicranie; per una ventina di giorni l'unica cosa che riuscì ad ingerire fu l'ostia consacrata.
A febbraio del 1916 venne mandato nel convento di Sant'Anna a Foggia, dopo anni di spola tra Pietrelcina e una decina di conventi alla ricerca di un posto benefico per la sua salute. Ma anche a Foggia Padre Pio seguitò a star male: vomito, sudorazioni improvvise, capogiri, febbri altissime. La notte, poi, dalla sua cella provenivano terrificanti rumori che si concludevano con un boato tale da scuotere i muri e terrorizzare i confratelli. A Padre Benedetto disse poi che era il diavolo il quale, non potendo vincere, per la rabbia "scattiava".
Per sfuggire all'afosa calura estiva di Foggia, Padre Pio a luglio del 1916 giunse per un breve soggiorno nel convento di San Giovanni Rotondo, piccolo paese sul versante meridionale del Gargano. Il clima si rivelò salutare ed egli vi resterà cinquantadue anni, fino alla morte.
La sera del 5 agosto 1918 subì la "trasverberazione" del cuore e nella mattina di venerdì 20 settembre, nel coretto della chiesa di Santa Maria delle Grazie, ricevette le stimmate che portò fino alla morte con sofferenza fisica e morale, in quanto quei segni esterni gli erano di "una confusione e di una umiliazione insostenibile" perché non si riteneva degno di tale similianza al Redentore. Altri doni carismatici ricevette da Dio per accreditare la sua missione di santificazione: la profezia, le bilocazioni, la scrutazione dei cuori, gli effluvi odorosi.
San Giovanni Rotondo divenne ben presto meta di pellegrinaggi di fedeli che accorrevano al convento per avere dal frate stigmatizzato aiuto, consiglio, guida spirituale. Per Padre Pio cominciò una frenetica attività: fino a sedici ore al giorno di confessioni, migliaia di lettere con richieste di grazie, visite continue di persone anche autorevoli.
Tra gli uomini di Chiesa si vennero a delineare due schieramenti: da una parte v'era chi guardava con simpatia ed ammirazione a Padre Pio; dall'altra parte, invece, si trovavano coloro che diffidavano del Cappuccino. Dal 1923 al 1933 Padre Pio fu sottoposto ad una serie di restrizioni personali e di inibizioni di attività. Venne privato dei direttori spirituali, gli fu ordinato di non confessare e di non celebrare la Messa in pubblico, di non rispondere alle lettere dei fedeli. Erano punizioni durissime che Padre Pio umilmente accettò, dichiarando:"Sono figlio dell'ubbidienza".
Ma a San Giovanni Rotondo i fedeli continuavano ad affluire sempre più numerosi e grazie alle loro offerte e alla carità di molti, il 19 maggio 1947, alla vigilia del 60° compleanno di Padre Pio, fu posta la prima pietra per la costruzione della "Casa Sollievo della Sofferenza" che rappresenta tuttora uno dei più moderni ed efficienti ospedali europei. Il 1° luglio 1959 venne consacrato il nuovo Santuario di S. Maria delle Grazie, eretto a fianco dell'antica e ormai insufficiente Chiesa del Convento.
Tanto sconfinato era l'amore di Padre Pio per la Madre celeste, che trascorse la vita stringendo fra le mani la corona del S. Rosario e raccomandando tale preghiera ai suoi figli spirituali quale arma infallibile contro il male.
Il 22 settembre 1968, giunto ormai all'età di 81 anni, al termine della celebrazione della S. Messa per la ricorrenza del cinquantenario del doloroso dono delle stimmate, venne colto da malore e durante la notte, alle ore 2.30 del 23 settembre, cessò di vivere.




Frasi di Padre Pio.

La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio.
Devi parlare a Gesù anche col cuore oltre che col labbro; anzi in certi contingenti devi parlargli soltanto col cuore.
La preghiera è l’effusione del nostro cuore in quello di Dio… Quando essa è fatta bene, commuove il Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci.
Ricorrete con più filiale abbandono a Gesù, il quale non potrà resistere a non farvi sentire una goccia di refrigerio e di conforto… A Lui si innalzi forte la vostra voce e sia quella dell’umiltà dello spirito, della contrizione del cuore e della preghiera della lingua.
Conserva uno spirito d’una santa allegrezza, la quale, modestamente diffusa nelle tue azioni e parole, apporti consolazioni agli uomini, ai figli di Dio, acciocchè essi ne glorifichino Dio, secondo il precetto fattoci dal nostro divin maestro.
Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio.
Tieni per fermo che quanto più un anima è a Dio gradita, tanto più dovrà essere provata. Perciò coraggio ed avanti sempre.
Lasciate pure che la natura si risenta dinanzi al soffrire, poichè niente vi è in questo di più naturale all’infuori del peccato; la vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre superiore ed il divino amore non verrà mai meno nel vostro spirito, se non tralasciate la preghiera.
Non vogliate sconfortarvi e perdervi di coraggio per l’enorme debito contratto con la divina giustizia. Gesù è di tutti ma lo è a più ragione per i peccatori.
Le tue tentazioni sono del demonio e dell’inferno, ma le tue pene ed afflizioni son di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni…. lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi.
Non temete il nemico; egli non varrà nulla contro la navicella del vostro spirito, perchè il nocchiero è Gesù, la stella è Maria.
Facciamoci santi, così dopo essere stati insieme sulla terra, staremo sempre insieme in paradiso.
Se so che una persona è afflitta, sia nell’anima che nel corpo, che farei presso del Signore per vederlo libera dai suoi mali? Volentieri mi addosserei, pur di vederla andar salva, tutte le sue afflizioni, cedendo in suo favore i frutti di tali sofferenze, se il Signore me lo permettesse.
La Santità è amare il prossimo come noi stessi e per amore di Dio. La santità, su questo punto, è amare fino a chi ci maledice, ci odia, ci perseguita, anzi persino fargli del bene.
L’amore ci fa correre a grandi passi; il timore invece, ci fa guardare con saviezza dove si mette il piede, guidandoci a non mai inciampare nella strada che ci mena al cielo.
Poniamo i nostri cuori in Dio solo, per non più riprenderli. Egli è la nostra pace, la nostra consolazione e la nostra gloria.
Conviene, prima di ogni altra cosa, procurare di vivere tranquilli nello spirito, non perchè la tranquillità sia madre del contento cristiano, ma perchè è figlia dell’amore di Dio.
Dio pone la sua mano sotto quelli che cadono senza malizia, acciocchè non si facciano del male o restino feriti, e li rialza e solleva così presto che non si accorgono di essere caduti…
Non seminare nel giardino altrui, ma coltiva bene il tuo; non desiderare punto di essere quello che non sei, me desidera bene di essere quello che sei.
Se Dio ci togliesse tutto quello che ci ha dato, rimarremmo con i nostri stracci..
Quando al cader del giorno vi assalirà la tristezza, allora più che mai dovete ravvivare la vostra confidenza in Dio, umiliarvi davanti a Lui, espandere l’anima vostra in lodi e benedizioni al Padre celeste.
Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.
Tieni presente Gesù sempre alla tua mente: egli non venne per riposarsi nè per avere le sue comodità, nè spirituali nè temporali, ma per combattere, mortificarsi e morire.
Hai visto un campo di grano in piena maturazione? Potrai osservare che certe spighe sono alte e rigogliose; altre, invece, sono piegate a terra. Prova a prendere le alte, le più vanitose, vedrai che queste sono vuote; se invece prendi le più basse, le più umili, queste sono cariche di chicchi. Da ciò potrai dedurre che la vanità è vuota.
Gesù glorificato è bello ma quantunque egli sia tale, sembrami lo sia maggiormante crocifisso.
Fà che non turbi l’anima tua il triste spettacolo dell’ingiustizia umana: anche questa nell’economia delle cose ha il suo valore. E’ su di essa che vedrai sorgere un giorno l’immancabile trionfo dela giustizia di Dio!

martedì 29 aprile 2014

Come si manifestano gli Angeli?

L'Angelo non possiede i caratteri parzialmente antropomorfi che ci sono stati trasmessi dall'arte e dalla iconografia corrente, che lo hanno presentato come creatura dorata, di volta in volta, di poderose ali, riccioli dorati, vesti sontuose. In particolare, le ali non servirebbero a nulla giacché egli può spostarsi istantaneamente in qualsiasi luogo a proprio piacimento. L'Angelo infatti è puro spirito, luce radiosa, vibrante energia addirittura per San Tommaso è puro intelletto. Gli Angeli possono entrare in contatto con gli uomini in svariate maniere: come esseri umani, come figure di luce, sotto forma di voci, sussurri, pensieri, riflessioni, illuminazioni, sogni, visioni. In generale gli Angeli tendono a presentare connotati familiari e comprensibili alle persone oggetto delle loro apparizioni. Essi possono anche assumere l'aspetto di animali. Per esempio è lecito considerare una manifestazione angelica i corvi che, nella narrazione biblica, mattina e sera giungevano nel deserto per recare sostentamento al profeta Elia. Sono ancora i corvi, oltre alle aquile, gli uccelli che, secondo i Pellerossa, intervengono a portare aiuto, a guarire, a recare messaggi divini anche sotto forma umana sono apparsi agli indiani d'America infatti il capo Pellerossa Alce Nero diede questa testimonianza: "guardai le nuvole e vidi due uomini scendere dal cielo a capofitto, come frecce puntate verso il basso; durante quella discesa cantavano canti sacri coi tuoni come tamburi. Adesso ve la canterò. Canto e tamburi facevano così: ascolta una voce sacra ti sta chiamando, per tutto il cielo la voce sacra".
Cerchiamo di capire come sono la natura e le caratteristiche del nostro rapporto con l'Angelo. Per cominciare sembra proprio che la sua presenza e la sua assistenza non siano un "optional", un di più non necessario e del quale quindi, volendo, si possa fare a meno. Venendo al nostro secolo, il grande saggio, letterato e filosofo indiano Rabindranath Tagore dice: "io credo che siamo liberi, entro certi limiti, eppure sono convinto che c'è una mano invisibile, un Angelo guida, che in qualche modo, come un'elica sommersa, ci spinge avanti". Nella sua biografia lo psicologo Carl Gustav Jung afferma di aver rilevato, attraverso l'esame di migliaia di pazienti esaminati nella sua lunga carriera, che oltre il novanta percento della sofferenza psicologica è imputabile a carenze spirituali. Non è vero dunque che i beni materiali, la ricchezza e il successo riempiano la vita, per essere veramente e intimamente felice l'uomo ha bisogno di ben altro, ha bisogno del pane dello spirito. Lo afferma anche Gesù: "cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte le altre cose vi saranno date in più" (Matteo 7,33). Oggi la scienza ci insegna che fenomeni come la creatività, l'intuizione, l'espansione di coscienza sono parte integrante della natura umana, e come tali vanno studiate. La conseguenza è che l'uomo, trascendendo i confini tradizionali, acquista la consapevolezza di essere parte
di tutto, che si esprime non soltanto con la materia, ma anche con l'energia e lo spirito. Dice Albert Einstein: " ogni essere umano è parte di un insieme chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto, una specie di illusione ottica della coscienza. Un'illusione che diventa prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione, allargando il nostro circolo di comprensione e conoscenza, sino a includervi  tutte le creature viventi e la natura intera nella sua bellezza". E' ciò che sostiene l'olismo, una dottrina antichissima che l'uomo contemporaneo sta riscoprendo. Esso parte dalla constatazione che il pensiero razionale dell'Occidente ha sviluppato una metodologia che separa per conoscere e conosce quindi parzialmente realizzando di fatto una frammentazione dell'esistente. La svolta culturale del ventesimo secolo, avviata dalla fisica quantistica e dalla scoperta di Einstein del principio della relatività, ha ribaltato la situazione precedente, prospettando una realtà universale come sistema integrato e armonico, dove ciascuno è parte indispensabile di un tutto e l'umanità è un unico corpo vivente composto da miliardi di cellule, quanti sono gli esseri umani. Questo ha aperto la strada a una nuova presa di coscienza e ha avviato la ricerca di una visione globale dell'uomo, dell'ambiente in cui vive, dell'universo intero, valorizzando la potenzialità di ogni individuo e le espressioni particolari e originali delle singole culture: questo è l'olismo. L'era attuale offre nuove possibilità per la riconciliazione dell'uomo con se stesso, con gli altri esseri viventi, con tutto ciò che lo circonda, perchè l'esistenza è una. Tornando all'Angelo, abbiamo visto che è un messaggero della divinità quindi il suo compito principale è creare un ponte con Dio e indicare all'individuo, pur nel rispetto della sua libertà, la strada che conduce a Dio. D'altro canto egli è anche custode dell'individuo, che segue nella sua esistenza e protegge dalle avversità. Alcuni sostengono che la vera funzione dell'Angelo debba essere illuminante quindi dovrebbe rappresentare una guida spirituale che indirizza moralmente e aiuta nella evoluzione alla scoperta e realizzazione del "se", in una lunga spirale di perfezionamento progressivo, secondo una creazione che continua incessantemente in tutto l'universo. Uomini e Angeli sono divisi ma uniti, vivono in mondi paralleli ma anche complementari, questi esseri di luce, che crediamo tanto lontani, in realtà sono molto vicini.

tipologia aliena.


Provenienti da Andromeda e da Zeta Reticuli i Grey sono i classici alieni alti un metro e mezzo, con testa enorme e occhi sporgenti. Il loro unico obbiettivo è conquistare la Terra e ridurre tutti i suoi abitanti in schiavitù. Conducono esperimenti sugli umani senza anestesia e non conoscono i sentimenti e sono quindi spietati!
Roswell è sicuramente il primo caso in cui appaiono i "Grigi". Sono molti i testimoni – civili o ex militari – che nel Luglio 1947 videro i corpi di alcuni esseri alieni dalla pelle grigia sul metro e 20 di altezza. Questi esseri furono portati via prima dal luogo del crash e in seguito inviati a Forth Worth. Il video di Ray Santilli, inerente l’autopsia, mostra uno dei corpi alieni recuperati sul luogo del crash. I primi "Grigi" viventi di cui si parla più o meno apertamente nei testi di ufologia, sono quelli testimoniati dai coniugi Hill. Per mezzo della ipnosi regressiva gli Hill fecero alcuni disegni ed in seguito alcuni artisti li aiutarono a stilare un autentico ‘identikit’ dei loro "rapitori". In effetti, per quanto somigliassero alla classica tipologia di "Grigio", alcuni dettagli farebbero pensare potersi trattare di una razza simile, forse imparentata con i famosi "Greys", ma con alcune differenze sostanziali. I loro occhi non erano coperti da lenti, parlavano, avevano uniformi.  Successivamente, i casi di Abductions di Linda Cortile, Katharina Wilson, John Velez, e soprattutto quelli dell’autore di best seller Withley Strieber iniziarono ad interessare il pubblico. A gettare benzina sul fuoco pensò il pilota John Lear, ex agente CIA, che accusò il governo USA di aver "…stilato un contratto con i Grigi", da lui stesso definito: ‘patto scellerato’. Successivamente anche Bob Lazar uscì dall’anonimato asserendo di aver lavorato per lungo tempo nell’Area51, dove sarebbero stati custoditi anche dischi volanti e, anche se non vide mai alieni, sembra che la base fosse piena di cartelli raffiguranti dei Grigi con sotto la scritta "Attenzione: loro sono qui".
Esistono differenti tipologie aliene associabili al nome "Grigio":
Grigio "Classico"
Altezza: 1.20 circa
 Pelle grigio chiaro, liscia come quella di un delfino. In alcuni casi può apparire grinzosa o più bitorzoluta.
Muscolatura: esile, asciutta, i muscoli sono ipotonici e spesso appaiono tanto ridotti da essere aderenti alle ossa.
Capelli: assenti, anche se in alcuni rarissimi casi si sono notati capelli scuri o biondo chiaro, ma probabilmente si trattava di ibridi.
Mani: quattro dita
Occhi: spesso sono coperti con delle lenti scure e morbide, che gli conferiscono un’aspetto inquietante. Una volta rimosse le lenti (ma questo avviene solo in ambienti a loro congeniali), gli occhi appaiono molto grandi, estrusi (avvolgono il lato del cranio, garantendo un’ottima vista periferica) e abbastanza inclinati. Le pupille , anch’esse molto grandi, di solito appaiono blu o marroni.
Abiti: vari, spesso hanno una tuta aderente blu scura o argentea. Diverse volte i rapiti non sono riusciti a comprendere se i grigi avessero indosso una tuta aderente dello stesso colore della pelle o se fossero invece nudi.
Biologia: Dalla pelle ogni tanto può secernere un liquido assimilabile al nostro sudore ma dall’odore più forte, in quanto sembrerebbe che i grigi non possiedano organi evacuatori. Evidentemente le tossine in  eccesso vengono espulse unicamente col sudore, il che lo rende di pessimo odore. Il cervello è molto più sviluppato del normale, consentendogli di sopperire alla debolezza muscolare con incredibili capacità telepatiche e telecinetiche. Sembra infatti che siano dotati di 4 lobi, due frontali e due posteriori, il che li metterebbe in grado di interagire con i campi magnetici di oggetti fisici – e del corpo umano – anche a scopo difensivo, e con risultati eccezionali. Mangiano cibi terrestri a volte, ma la loro digestione è più complessa della nostra. Sembra che i Grigi ‘classici’ siano assolutamente vegetariani e amino i cibi zuccherini. La loro capacità – osservata talvolta – di potersi muoversi in maniera rapidissima potrebbe dipendere da fattori naturali organici quanto da una manipolazione meccanica dello spazio tempo. Ad ogni modo, potrebbe anche trattarsi di una di quelle manipolazioni mentale dei campi magnetici-gravitazionali applicate ai propri corpi fisici per velocizzarli.
Grigio "Alto"
Altezza: 1.75-1.80 circa
Pelle: grigio chiaro, oppure giallina diafana, a volte bianca, liscia o grinzosa.
Muscolatura: esile, asciutta, l’ipotonicità muscolare è messa ancora più in evidenza dall’altezza.
Capelli: assenti.
Mani: quattro dita
Occhi: scuri, grandi, allungati a mandorla e inclinati.
Abiti: vari, spesso appaiono completamente nudi, altre volte hanno vestiti bianchi o chiari.
Biologia: Non sono disponibili molti dati, tranne l’innaturale lentezza con cui spesso si muovono questi esseri. Sembrano spesso ricoprire ruoli di comando, e possiedono talvolta una sorta di saggezza ancestrale.
Grigio "dal famoso video di Ray Santilli"
Altezza: 1.70 circa
Pelle: liscia e spessa, secondo alcuni (dato che il video è in bianco e nero) la pelle in origine era grigia.
Muscolatura: Molto simile all’umana, forte e tonica, tranne che nello stomaco, un pò largo (a meno che la dilatazione dello stomaco non sia dovuta ad un fenomeno decompositivo post-mortem).
Capelli: assenti.
Mani: sei dita, simili alle umane
Occhi: scuri, grandi, pupilla larghe coperte dal lenti scure.
Abiti: non risultano agli atti. Nelle testimonianze del crash del 1° giugno 1947 si parla di tute aderenti grigio-azzurre.
Biologia: la fisiologia in generale è molto simile all’umana, muscolatura e tutto il resto. Dal video della dissezione si evince la presenza di una circolazione sanguigna, di un sistema cardiaco, apparato digerente e altri organi in generale riconducibili alla fisiologia umana, anche se con fortissime differenze sostanziali. Le sei dita dell’essere fanno pensare che l’apparato di guida alieno esadattile mostrato in certe foto scattate nello stesso periodo del video possano appartenere a questa razza, il che fa propendere per l’idea di una forte manualità, dove invece altre razze di Grigi sembra possiedano un sistema di guida controllato dalle onde cerebrali.
Grigio "Orange"
Altezza: 1.60 circa
Pelle: dorata, nelle femmine è arancione (da qui il nome), un pò ruvida.
Muscolatura: esile e asciutta.
Capelli: assenti, la testa ha la forma di un cuore (incavata al centro).
Mani: cinque dita, nelle femmine tre.
Occhi: scuri e grandi
Abiti: vari, a volte sono stati visti con delle tute aderenti.
Biologia: pochi dati a disposizione, sembra comunque che questi esseri abbiano forti capacità telepatiche e la possibilità di assumere gli aspetti che preferiscono. Il fatto che secondo alcuni addotti abbiano una base in Alaska e che per ucciderli alcuni agenti governativi li mettano in una camera ipercalorica fa pensare che il loro habitat naturale sia di tipo nordico. Secondo altre informazioni, avrebbero la possibilità di reincarnarsi anche in esseri umani.
Alcune "notizie" dei soliti "ben informati" (…ma da chi?!?):
"…sembra che i Grigi siano rinomati per la loro freddezza e impassibilità ma, altre testimonianze, invece, descrivono i Grigi come esseri molto cordiali e socievoli, inclini al dialogo. I "bene informati" sostengono che questa apparente contraddizione sia dovuta a presunti problemi di riproduzione di questi esseri, dovuti ad un indebolimento del loro sperma, e che quindi l’80 per cento degli ET Grigi che sono responsabili delle abductions sarebbero in realtà dei ‘cloni’ privi di spirito, duplicati per ottenere manodopera. I Grigi ‘originali’ sembrerebbero dotati di ottime qualità intuitive, avrebbero anche delle predisposizioni artistiche ed estetiche e nella loro cultura sarebbero persino inclini alla ‘poesia’, anche se pensata in maniera più complessa della nostra. Sui loro pianeti avrebbero larghe colture di vegetali, case piccole di forma circolare e strutture più grandi dove riunirsi in talune occasioni. Nelle ‘città’ i palazzi sono strutturati diversamente dai nostri e le sezioni abitative sono sempre a ridosso dell’area di lavoro di ognuno. Gli abiti comodi, larghi e dai colori brillanti. Benché non abbiano una religione come la intendiamo noi, sembra che talvolta si radunino in una sorta di santuari per talune celebrazioni, in cui il ‘canto’ collettivo -  simile a quello tibetano – ricopre un ruolo fondamentale. Al centro del ‘culto’ sarebbe l’energia creatrice dell’universo. Nel loro mondo non esisterebbe crimine o violenza. In più occasioni i Grigi avrebbero detto ad alcuni "fortunati" che gli esseri umani sono fortunati a possedere un anima, perché ciò permetterebbe la reincarnazione, cosa che, evidentemente non é loro concessa. La loro vita media, in compenso, varia dai 1000 ai 3000 anni. Pare che anche gli "Orange" siano dotati di anima…"
E ancora: 
"…I Grigi possiedono poteri mentali, ma fisico non sempre affidabile, fattore questo che, nel tempo, li ha predisposti ad una tecnologia basata su comandi mentali. La loro tecnologia non sarebbe così sviluppata, però, come quella dei Nordici. I vascelli recuperati a Roswell furono due o più, uno di tipo a ‘delta’ e un altro discoidale.  Nel corso delle varie abductions i Grigi sono stati visti compiere diverse imprese: attraversare muri solidi, levitare, emanare raggi paralizzanti, mentre dai loro velivoli partivano raggi traenti o venivano emessi scudi deflettori energetici…" 
I NORDICI
Questo tipo di alieni sono alti, hanno tratti scandinavi e provengono da Sirio, dalle Pleiadi o da Venere. Essi discendono dagli umani difatti li amano ma alcuni potrebbero diventare pericolosi se venissero sottomessi dai Grigi.
Il primo a parlare apertamente dei nordici fu il discusso contattista, ex salsicciaio, statunitense: George Adamski, il quale asserì di avere avuto con essi diversi incontri. Nei suoi libri, Adamski, ci mostra i nordici con capelli biondi, spesso lunghi e occhi azzurri, la loro altezza è di un metro e settantacinque centimetri circa. Secondo Adamski, alcuni di essi abiterebbero qui sulla terra sotto identità terrestre, e sarebbero in pratica indistiguibili da uno svedese o norvegese.
Un altro grande assertore dei Nordici è lo svizzero Eduard "Billy" Meier, che tra il 1976 e il 1979 ebbe, a suo dire, numerosi incontri con alcune aliene nordiche provenienti dalla Plediadi (?!?). In una serie di "contatti" ,Meier, venne informato sugli aspetti della cultura Pleiadiana, sulla loro tecnologia e sulla loro volontà di aiutare la razza umana nella loro crescita spirituale. "Gli esseri che crearono voi crearono anche noi: le nostre razze sono affratellate", avrebbe detto Semjase, la bionda pleiadiana principale referente di Meier. Differenti i Nordici visti nel 1947 dall’ammiraglio statunitense Richard E. Byrd. Erano alti un metro e novanta circa ed lo informarono che gli esseri umani dovevano smetterla con i test nucleari.  Altro tipo di nordico fu la donna aliena che fece l’amore con Antonio Villas Boas, agricoltore brasiliano residente a Sao Francisco de Sales (Minas Gerais). Boas venne prelevato da un UFO mentre arava il campo col suo trattore nel 1957. Questa donna aveva il volto quasi triangolare,  mentre la sua altezza era poco superiore al metro e settanta. Una coppia di nordici fu vista anche dall’americano Travis Walton. Anche altre persone, come la rapita Betty Andreasson Luca, hanno visto esseri alti con capelli biondi o quasi bianchi nel corso delle loro abductions, ma in genere la tipologia cambia solo per alcuni dettagli.
Nordico "Classico"
Altezza: 1.90/2 metri circa
Pelle chiara, liscia e senza difetti
Muscolatura: forte ma armoniosa Capelli: biondo chiaro
Mani: cinque dita
Occhi: chiari (azzurri, verdi o oro), un pò più gradi del normale e abbastanza inclinati.
Abiti: vari, spesso hanno una tuta aderente blu scura o argentea.
Biologia: non esistono molti cenni sulla loro fisiologia. Capacità riproduttive intatte e simili alle umane, circolazione sanguigna differente, apparato digerente non eccessivamente differente dall’umano (compatibilità di cibi) e possibilità di cambiare la propria densità molecolare col pensiero.
Nordico "Gigante"
Altezza: 2.30 o più
Pelle: molto chiara e dura, con alcuni indurimenti callosi a placche nei pressi delle giunzioni ossee
Muscolatura: eccezionalmente forte e potente.
Capelli: biondo chiaro.
Mani: nn
Occhi: chiari, taglio più grande del normale
Abiti: variano
Biologia: si evidenzia una struttura osseo-muscolare molto più sviluppata del normale, forse dovuta ad un pianeta dalla gravità maggiore della nostra.
Nordico "Elfico"
Altezza: 1.85/1.90
Pelle: olivastra e liscia
Muscolatura: affusolata ma resistente ed elastica.
Capelli: biondo oro
Mani: talvolta viene descritto a quattro dita
Occhi: chiari (spesso blu), di dimensioni molto grandi e con una inclinazione talmente verticalizzata da sembrare decisamente innaturali per i nostri standard.
Abiti: variano, spesso hanno tute aderenti
Biologia: poche note disponibili, avrebbero una certa biocompatibilità con gli umani e sarebbero dotati di una grande agilità. Il volto è più sottile e schiacciato del normale (effetto ‘sogliola’).
La tecnologia sviluppata dai nordici è tra le più avanzate riscontrate. Possiedono piccole astronavi esplorative e grandi vascelli addetti alle lunghe esplorazioni nonché alla difesa dei propri territori, possiedono teletrasporti e dispositivi di occultamento (per astronavi o anche persone singole), scudi protettivi e armi di diverso tipo, molto efficaci e scienza medica molto sviluppata.  Come i Grigi, anche i nordici possono attraversare senza difficoltà muri solidi, ma da alcuni documenti sembra che mentre i Grigi possano essere "imprigionati" da una rete elettromagnetica, i nordici non possano essere mai posti in condizioni di cattività.
I RETTILIANI  (o rettiloidi)
Essi vivono nelle caverne del Portorico e il loro nome significa "mangiatori di capre", alti un poco più d’un metro, occhi rossi, zanne, lunghi artigli e ali da vampiri. Agiscono di notte per mutilare, uccidere e divorare il bestiame. Si suppone siano l’equipaggio di un’astronave precipitata sulla Terra ma alcuni sostengono che si tratti di alieni fuggiti da una base militare segreta nella giungla durante un uragano!
Cenni storici riguardanti razze rettiliane sono molto frequenti: leggende da ogni parte del mondo narrano di esseri con tali fattezze, dal Seth egizio (a cui era sacro il coccodrillo), al dio ‘Drago’ del mare Yam del mondo sumerico, alle statuette rappresentanti inquietanti divinità rettiliformi rinvenute nelle tombe della cultura Ubaid dell’Iraq, risalenti a 6.000-7.000 anni fa. E’ stato perfino ipotizzato che Quetzalcoatl, il ‘serpente piumato’ degli Aztechi, fosse un essere di tipo Rettiliano. In tempi più recenti esseri simili sono stati segnalati frequentemente, famoso il caso della cantante di Jazz Pamela Stonebrooke che afferma di aver avuto non solo incontri, ma addirittura diversi rapporti sessuali con un essere rettiliano. A rendere note, invece, le entità di tipo insettoide fu – tra i primi – Withley Strieber, che nei suoi libri descrisse queste creature.
Pare che esistano diverse razze rettiliane, anche ‘anfibioidi’ per via della presenza nel loro fisico di organi evidentemente preposti alla vita nell’acqua (membrane infradito e branchie), e ‘insettoidi’ per via della loro somiglianza con gli insetti.
Rettiliano "Classico"
Altezza: 1.80/2.20 metri circa
Pelle: dura, liscia, coperta di scaglie, marroncina o verde, talvolta ornata da naturali disegni colorati come i serpenti. Sulla pelle di mani, ventre e testa sono presenti scaglie più piccole che permettono una certa flessibilità.
Muscolatura: forte, tozza, spesso la forza muscolare dimostrata è di molto superiore all’umana.
Capelli: assenti, talvolta si notano creste o protuberanze sul cranio, che è di grandezza proporzionale al corpo.
Mani: in genere quattro dita, tre e un pollice opponibile.
Occhi: grandi ma non come i grigi, iride spesso dorata, gialla o anche rossa, con la pupilla a taglio, come i serpenti.
Abiti: variano – spesso sono assenti, talvolta invece hanno una tuta aderente di vari colori.
Biologia: pochi i cenni sulla loro fisiologia. Il corpo e la postura sono molto simili all’umano. Un testimone ha descritto questi esseri come "lucertole alte come noi che camminano dritte". Alcune volte sono stati visti con la coda, altre volte senza. Di sicuro hanno una capacità riproduttiva compatibile con l’umana, nonostante l’aspetto così differente, e alcune addotte hanno notato nei rettiliani l’estrazione di un organo riproduttivo in carne simile a quello umano ma più appuntito, capace di essere retratto all’interno del corpo scaglioso quando non in uso, in maniera non dissimile da quello degli alligatori Sembra, secondo alcune testimonianze, che le scaglie dorsali servano ad immagazzinare energia solare (essendo comunque i rettiliani esseri a sangue freddo), e che basilarmente avrebbero abitudini alimentari di tipo carnivoro. Non hanno labbra, avrebbero denti (anche canini) e una lingua molto dura. Il loro naso sarebbe formato da due fessure disposte a ‘V’. Il loro cervello non sembra sviluppato come quello di altri alieni come i Grigi, e le loro abilità maggiori risiederebbero nella forza straordinaria e nella loro tecnologia.
Rettiliani "Anfibioidi"
Altezza: 1.90/2.00 metri circa
Pelle: in genere liscia, spessa come quella dei cetacei e verdastra o bianca, talvolta hanno delle squame o scaglie localizzate in alcune parti del corpo.
Muscolatura: normotipo, armoniosa
Capelli: assenti.
Mani: cinque dita, palmate (dotate cioè di membrane infradito tipiche delle razze anfibie)
Occhi: grandi, talvolta protuberanti, con iride gialla o rossa e pupilla verticale
Abiti: vari, spesso preferiscono non indossare nulla, specie se devono nuotare.
Biologia: dalle testimonianze sembra assodato che questi esseri siano in grado di respirare sott’acqua, e di essere davvero dotati di capacità anfibie. Ad esempio, nel 1966, il sovietico B. Borovivikov stava cacciando squali nel Mar Nero, quando vide, alla profondità di 8 metri, degli esseri giganteschi venire verso di lui, nuotando dalle profondità. Avevano la pelle chiara, quasi bianca, piedi e mani palmati, occhi protuberanti. Lo salutarono e se ne andarono. Molte altre volte esseri anfibioidi sono stati avvistati. Basilarmente gli anfibioidi più diffusi sarebbero di forma umanoide, con la pelle liscia e spessa, verdina, in certe zone ricoperta di scaglie o squame piccole e lisce, piedi e mani palmati. Altri esseri anfibioidi invece sarebbero bianchi, con la pelle trasparente attraverso cui si vedrebbero le vene bluastre, occhi gialli sporgenti e una cresta cartilaginea in mezzo alla fronte, e avrebbero bisogno del sangue umano. Altri ancora avrebbero una corporatura umanoide, piedi e mani palmate (tre dita), muscolatura molto sviluppata e viso simile a quello delle rane.
Insettoidi "Cavallette"
Altezza: 1.9/2.30 o più
Pelle: dura (probabile esoscheletro), marroncina o verde, liscia, talvolta costellata di porzioni di pelle in rilievo.
Muscolatura: liscia e filiforme, quasi assente.
Capelli: assenti, talvolta sulla testa si evidenziano protuberanze simili ad antenne
Mani: a volte hanno qualcosa di simile a delle mani con due o tre dita, altre vengono segnalati con delle zampe simili a quelle degli insetti.
Occhi: molto grandi, circondano la testa anche di lato, nella struttura simili a quelle degli insetti.
Abiti: variano: spesso vengono viste senza abiti, altre volte i testimoni sono sconvolti proprio dalla presenza degli abiti. "È assurdo – afferma un addotto – sono cavallette di due metri, ma indossano una tuta argentata!"
Biologia: a quanto sembra le cavallette si sarebbero evolute in maniera abbastanza complessa, si ignora se su questo pianeta o altri. Molti propendono per l’origine extra-dimensionale degli insettoidi, proverrebbero cioè da un altro continuum spazio-tempo piuttosto che da un pianeta lontano. In verità il 90 % della morfologia biologica di questi esseri sembrerebbe riconducibile a quella degli insetti, inclusa la dieta carnivora, mentre il loro sistema riproduttivo non sarebbe compatibile con quello umano, e eventuali ibridazioni vengono condotte solo in vitro. A volte cavallette già ‘ibridate’ – magari con DNA di altre razze, ad esempio i Grigi – sembrano possedere delle capacità riproduttive compatibili con gli umani. A dispetto del loro aspetto terrificante, molti rapiti hanno confessato – dopo un comprensibile lasso di tempo – di essersi abituati alla loro presenza, e dalle loro esperienze hanno avuto l’impressione che fossero molto intelligenti e amabili conversatori, con un profondo interesse per la psicologia umana.
Insettoidi "Mantidi"
Altezza: 1.90/2.40
Pelle: dura (probabile esoscheletro), marroncina, talvolta verde oliva.
Muscolatura: liscia e filiforme, quasi assente.
Capelli: assenti, talvolta sulla testa si evidenziano protuberanze simili ad antenne
Mani: a volte hanno qualcosa di simile a delle mani con due o tre dita, altre vengono segnalati con delle zampe simili a quelle degli insetti. Secondo alcune testimonianze, la presenza delle mani sarebbe una recente ‘mutazione genetica’.
Occhi: molto grandi, circondano la testa anche di lato, nella struttura simili a quelle degli insetti.
Biologia: poche note disponibili – sembrerebbe che nei rapiti si evidenzi il terrore delle mantidi in quanto probabili mangiatrici di carne umana. In verità questo dato è aleatorio, in quanto gli insettoidi, più di qualsiasi altra razza, fa largo uso sui rapiti di sostanze che alterano la percezione della realtà. Gli insettoidi infatti sarebbero incredibilmente interessati alle nostre reazioni psicologiche ed emotive forti, paura e terrore incluse, e non esiterebbero ad instillare in determinati soggetti umani paure incontrollate per scopi ignoti. Secondo Corrado Malanga, docente di fisica all’Università di Pisa, gli insettoidi estrarrebbero le nostre endorfine, e si nutrirebbero della nostra energia mentale di massa, anche in concomitanza di avvenimenti topici come guerre, rivoluzioni e apparizioni mariane, quest’ultime – a detta di Malanga – organizzate a bella posta proprio da mantidi e cavallette. Personalmente ritengo che perlomeno una parte delle cosiddette apparizioni religiose – o definite tali dai testimoni – specie quelle dove appaiano esseri alti e biondi, siano riconducibili ad attività dei Nordici, i quali in genere non sono mai stati visti collaborare con gli insettoidi.
.. da verbali Majectic 12…