Il confronto tra Mitraismo e Cristianesimo è ritenuto molto interessante da alcuni storici, i quali sostengono che ci siano diverse somiglianze tra queste due religioni. Il culto di Mitra ha origini molto antiche, ma si deve distinguere la forma originaria, quella indo-persiana, dalla versione romana, che ne è una rielaborazione originale. Ambedue (come moltissime altre religioni) hanno le seguenti credenze sul mondo, il destino, paradiso ed inferno (il primo abitato dai beati, il secondo popolato da demoni), e l'immortalità dell'anima. Le loro concezioni sulla battaglia tra Bene e Male sono praticamente identiche, inclusa una grande e finale battaglia alla fine dei tempi. Tutte e due aspettano il giudizio finale e la resurrezione. L'immagine di Mitra veniva sepolta in una tomba all'interno di una caverna e questa veniva ritualisticamente rimossa ogni anno e si diceva che tornasse alla vita di nuovo. Il trionfo di Mitra e l'ascensione al Paradiso erano celebrati durante l'equinozio di primavera, quando le ore di luce cominciano a prevalere su quelle di buio. Ambedue le religioni utilizzano il battesimo come purificazione ed unico modo per entrare a far parte della comunità. I due riti però sono completamente diversi: il battesimo romano di Mitra si esprime nel rituale della tauroctonia, consistente nel disporre il fedele in una cavità sotterranea, chiusa in alto da una grata, sulla quale è condotto e sgozzato un toro; il fedele viene così coperto dal sangue ancora caldo dell'animale.Questo rito però era del tutto assente nel culto indo persiano da cui ebbe origine e fu adottato soltanto successivamente nel culto romano Bisogna però aggiungere che, al di là delle testimonianze iconografiche su questo rito, non si hanno altre informazioni sul significato teologico e sull'effettivo svolgimento del rito mitraico. Il battesimo cristiano avviene per immersione in una vasca d'acqua, senza alcun sacrificio animale e senza sangue come diretta derivazione dalle usanze Essene di cui a Qumran si sono ritrovate ampie tracce. A parziale riconoscimento del comune elemento rituale va detto che, seppur il rito del battesimo cristiano usi come simbolo l'acqua, esso rappresenti in effetti il sangue di Cristo che purifica il fedele, ma solo in una successiva rielaborazione. Infatti, il battesimo cristiano viene inaugurato da San Giovanni Battista, che dichiara che verrà uno dopo di lui che battezzerà con il fuoco. Non si hanno invece notizie circa il battesimo mitraico iraniano.
L'iconografia romana rappresenta Mithra, che nasce già fanciullo da una roccia, la petra genetrix (forse un simbolo della materia cosmica primordiale), e affiancato da due personaggi minori interpretati da Franz Cumont come pastori recanti doni. Nel Vangelo secondo Luca, Gesù è un neonato e i pastori non assistono direttamente alla nascita, ma vi si recano in seguito e senza doni.
La presenza dei pastori alla nascita di Mitra è ormai contestata dagli studiosi. Si tratterebbe infatti semplicemente di rappresentazioni di Cautes e Cautopates, i due assistenti mitologici di Mitra. L'abito, considerato "da pastore" è quello tipico della Frigia. In ogni caso le immagini non consentono di dedurre che i cosiddetti doni siano oro, incenso e mirra, i doni recati a Gesù non dai pastori ma dai Re Magi.
In età ellenistica però la sua nascita veniva celebrata nel solstizio d'inverno chiamato in persiano Shab-e Yalda, come si addice ad un dio della luce.
Secondo una leggenda iranica Mitra sarebbe nato da una donna vergine, come Gesù. Il tema della nascita delle divinità da vergini è presente in moltissime religioni antiche.. In alcune culture il calendario cominciava originariamente nella costellazione della Vergine, pertanto il Sole sarebbe "nato da una Vergine". Altri racconti iranici vogliono che il dio sia nato da Arədvī Sura Anahita, che tradotto dalla lingua iranica significa «Arədvī la Maestosa e Immacolata», una divinità elamitica e mesopotamica delle acque, estranea ai culti solstiziali, che avrebbe generato Mitra per partenogenesi.
Conferma la nascita di Mitra da una vergine, nel mazdeismo Iraniano, il tempio Seleucide a Kangavar nell'Iran occidentale (c. 200 a.C.) dedicato ad "Anahita, l'immacolata vergine madre del signore Mithras"
Secondo altri invece Mitra non nacque da una vergine in una grotta, ma secondo il mito nacque da una roccia, presumibilmente lasciando una grotta dietro di sé. La roccia non può certamente essere definita "una vergine", e inoltre Mitra nacque già adulto [MS.173]. Dunque pertanto non può considerarsi valida l'analogia tra la figura di Maria Vergine e quella della roccia, ma può considerarsi valida se confrontata col rito iraniano. Va sempre ricordato che il Mazdeismo così come le altre religioni che successivamente si ispireranno alla bibbia, nasce in Medio Oriente e qui se ne può interpretare la forma originale. Successivamente, passando dal Medio Oriente ad altre regioni, queste ne modificano il contenuto originale adattandolo alle proprie necessità o consuetudini. Si consideri poi che la nascita di Mitra avrebbe avuto luogo quando gli uomini non erano ancora stati creati.
Per quanto riguarda il cristianesimo nel vangelo di Matteo la nascita verginale di Gesù è messa in relazione con un brano del profeta Isaia (tratto dalla Bibbia detta dei Settanta, una versione in lingua greca composta intorno al II secolo a.C. e in seguito la più diffusa in ambiente cristiano). Isaia rivolto alla «casa di Davide» annuncia di una vergine che concepirà un figlio, il quale sarà chiamato Emanuele, ovvero dio è con noi, per la liberazione dal peccato e dal male in cui era caduto Israele. La nascita verginale di Gesù, raccontata da Matteo, è funzionale a dimostrare che la profezia di Isaia si era avverata.
Un'altra analogia è riscontrata nel fatto che Mitra è uno yazata (divinità minore o angelo) che nasce da una vergine per combattere il male, nella lotta finale col bene, per il dominio del mondo, creato originariamente da Ahura Mazda. Sull'origine divina di Gesù poi e l'ordine che gli spetterebbe nella creazione e i rapporti di questo con il Dio Padre le prime chiese cristiane non erano concordi, prima dell'elaborazione teologica nicena, e alcune delle dottrine considerate oggi eretiche presentano maggiori affinità con il mitraismo. Tuttavia se si segue con precisione il mito di Mitra è doveroso precisare che Mitra non sacrificò se stesso, ma piuttosto compì il gesto eroico di uccidere il "grande toro del Sole". Non esiste niente nella letteratura mitraica che giustifichi l'idea che Mitra si sia sacrificato. E non è neanche possibile paragonare la morte di un toro "per la pace del mondo", con Gesù Cristo che venne nel mondo dando la sua vita per salvare gli uomini dal peccato e non per una generica "pace".
Però Mitra era il rappresentante divino di Ahura-Mazda sulla terra ed era incaricato di proteggere i giusti dalle forze demoniache di Angra Mainyu. Era quindi una divinità di verità e legalità e, nel trasferimento al regno fisico, un dio dell'aria e della luce. Come nemico degli spiriti del male e delle tenebre, proteggeva le anime e, comepsicopompo, le accompagnava in paradiso (concetto ed anche parola di origine persiana) e nell'Avesta si mette in luce come "Giudice delle Anime".
Molte chiese furono costruite sopra a mitrei distrutti, come per esempio San Clemente a Roma e tante località dell'anacoretismo cristiano potrebbero essere stati originariamente luoghi di culto mitraico in Romagna, nel Lazio, Campania, in Puglia e Calabria (Regio Urbicaria).
Il tema della grotta compare in chiese cristiane dedicate all'arcangelo Michele, che dopo la legalizzazione del Cristianesimo divenne il santo patrono dei soldati (vedi la grotta santa presso il Santuario di San Michele Arcangelo nel monte Gargano in Puglia, convertita a santuario in onore di Michele nel 493). Bisogna ricordare che il culto di Mitra era presente soprattutto nella classe militare.
Toro e cripta sono legati anche al culto del martire cristiano San Saturnino, di Tolosa in Francia. La connessione, tuttavia, è molto superficiale dato che in questo caso la vittima era Saturnino e non il toro.
Nella letteratura mitraica non esiste alcun riferimento né alla morte né alla sepoltura di Mitra. Lo studioso Gordon dice apertamente che nel culto di Mitra non esiste "nessuna morte di Mitra" [Gor.IV, 96], dunque non si può neppure parlare di resurrezione.
Il mito non dice affatto che Mitra risorse. Dice piuttosto che non Mitra, ma gli dèi, dopo aver cercato gli umani, salirono al cielo, e Mitra attraversò l'Oceano con il suo carro. L'Oceano cercò di inghiottirlo e fallì, e infine egli raggiunse la dimora degli immortali.
In generale chi sostiene l'unicità del Cristianesimo lo confronta con il Mitraismo romano, mentre chi ne sostiene la similitudine lo rapporta al Mitraismo persiano
Per i cristiani di tutto il mondo il 25 dicembre è il giorno in cui è nato Gesù. Ma non tutti sanno che la stessa data riveste la stessa importanza per moltissime altre antiche religioni di tutto il mondo. Il 25 dicembre è la data di nascita di moltissimi dèi, quasi tutti nati da una vergine che hanno avuto una vita terrena di 33 anni con 12 discepoli e poi sono stati traditi ed uccisi e risorti dopo 3 giorni! Può sembrare incredibile ma è proprio così e questo ci fa riflettere sulle vere origini del cristianesimo e il significato simbolico di questi eventi.
Horus, in Egitto 3000 anni prima di Cristo, che nasce il 25 dicembre dalla vergine Isis-meri, la sua nascita è annunciata da una stella proveniente da est, e tre re giunsero a salutare la sua nascita. A 12 anni fu insegnante prodigio A 30’anni viene battezzato da Anup, aveva 12 discepoli che viaggiavano con lui ed eseguiva miracoli come curare i malati, camminare sull’acqua ed era conosciuto come La Luca, Il figlio di Dio, L’agnello di Dio, Buon pastore etc etc, tradito da Typhon fu crocifisso e sepolto per tre gioni, poi resuscitò. In aggiunta, scritte circa 3.500 anni fa, sui muri del Tempio a Luxor ci sono immagini dell’Annunciazione, Immacolata Concezione, Nascita ed Adorazione di Horus, con Thoth che annuncia alla Vergine Iside che lei concepirà Horus; con Kneph, lo “Spirito Santo” che impregna la vergine; e con l’infante e la presenza di tre re, o magi, che portavano doni.
Attis di Frigia 1200 aC, nato dalla vergine Nana il 25 dicembre, crocifisso e morte per 3 giorni e poi resuscitato.
Dionysus, in Grecia 500 aC, nato il 25 dicembre da una vergine, fu insegnante itinerante ,c ompiva miracoli come tramutare l’acqua in vino. Era chiamato Re dei Re , Figlio Unigenito di Dio, L’alpha e L’omega. Dopo la sua morte fu resuscitato.
Ci sono quindi tanti salvatori nati il 25 dicembre, per lo più da una vergine, che hanno effettuato miracoli, sono morti su croci/alberi/oggetti fatti di legno, poi sono risorti, e presentano tra loro delle somiglianze impressionanti. La domanda sorge spontanea: perché queste caratteristiche?
Tammuz in Mesopotamia;
Quetzalcoat e Huitzilopochtli in Messico;
Bacab nello Yucatan;
Alcide, Apollo, Ercole, Zeus in Grecia,
Marduk, Adad in Assiria,
Zulis, Osiride e Iside in Egitto,
Adone in Siria;
Odino, Balder e Frey in Scandinavia,
Bali in Afghanistan,
Baar in Fenicia,
Jao in Nepal,
Xamolxis in Tracia,
Zoar tra i Bonzi,
Beddru in Giappone,
Issione e Quirino a Roma,
Prometeo nel Caucaso,
Indra in Tibet,
Thammuz in Siria,
Atis in Frigia,
Deva Tat in Siam,
Thor in Gallia,
Ischy nel’Isola di Formosa,
Fohi e Tien in Cina.
LA SPIEGAZIONE DEI PROFETI CHE HANNO LA STESSA VITA
La spiegazione per tutto questo può essere descritta in modo duplice ma è unica.
1) La prima spiegazione è che la nostra umanità attuale è l’erede di un’altra civiltà che è vissuta in un era precedente di cui abbiamo ripreso il culto della religione originaria. Il fatto che siano esistite civiltà evolute e poi qualcosa (una guerra o un cataclisma) ha fatto ritornare l’uomo alla preistoria, è molto accreditata ed in effetti ad esempio in India c’è la città di Mohenjo-Daro in cui gli scienziati hanno trovato le stesse condizioni di radioattività e fusione prodotte da un’esplosione nucleare, il tutto risalente ad almeno 7500 anni fa. Questa teoria trova riscontro anche nei numerosi OOPARTS che vengono scoperti sempre di più, ovvero oggetti che risalgono a migliaia di anni fa ma sono troppo evoluti e sofisticati per appartenere alla preistoria.
2) La seconda spiegazione è molto pragmatica e si basa sull’effettivo movimento degli astri ed è quella che gli studiosi ed archeologi chiamano l’antico culto del sole. Il 25 dicembre segna l’effettiva nascita del sole dopo la morte avvenuta con il solstizio del 21. La “stella d’oriente” che da il messaggio della venuta del Dio, non è altro che Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Il 24 dicembre di ogni anno, Sirio – com’era già noto nei tempi antichi – si allinea con le tre stelle più brillanti della cintura di Orione. Queste ultime tre stelle vengono chiamate, oggi come nell’antichità, “I tre Re”. La linea retta descritta idealmente da queste 4 stelle (Sirio più “i tre Re” allineati) indica esattamente il punto dell’orizzonte dove il sole sorgerà il 25 dicembre. Ecco da dove viene l’allegoria della stella che, insieme ai tre re che la “seguono”, indica il punto dove il sole (cioè la divinità del Sole) nascerà. Il sole quindi cresce e raggiunge il suo apice con l’equinozio di primavera e quindi la Pasqua, momento in cui il Sole entra nel segno dell’ariete e del montone, ecco il perché dell’agnello sacrificale presente in tutte le religioni: le ore di luce sconfiggono “per sempre” le tenebre, ed ecco che la rinascita si compie e inizia nuovamente un nuovo “ciclo di vita sulla Terra”. Il 22 dicembre la “morte” del Sole si realizza completamente quando cioè raggiunge il punto più basso nel cielo. La cosa particolare è questa: dal punto di vista visivo, il Sole smette di muoversi verso sud per 3 giorni. Durante questo periodo, il Sole rimane in prossimità della Croce del Sud (la costellazione di Crux), e dopo questo periodo di tre giorni, il Sole ricomincia a muoversi questa volta verso nord facendo presagire giorni più lunghi, più calore e primavera. Il Sole è morto sulla croce, morì per 3 giorni per poi risorgere e nascere di nuovo: da qui l’idea di crocifissione, morte per 3 giorni e resurrezione che è comune a tante divinità del Sole come Gesù. Gli Apostoli sono le 12 costellazioni dello Zodiaco, assieme ai quali Gesù, essendo il Sole, viaggia. La madre vergine del Dio Sole e’ un tema anch’esso popolare in tutte le religioni dell’antichità: secondo il “mito solare”, infatti, il Sole nacque sotto la costellazione della Vergine; dato che gli antichi inspiegabilmente conoscevano a menadito il sistema solare meglio di noi oggi, tutti i profeti solari sono nati da altrettante vergini. L’oro, l’incenso e la mirra, infine, erano i doni che gli antichi facevano al sole poco dopo la sua rinascita, in quanto con la sua nuova “luce” avrebbe promesso grano, raccolti e cibo nuovamente a sufficienza.
Molto probabilmente non sapevi tutto questo, ed è molto affascinante scoprirlo e cercare di dare una spiegazione razionale e logica a tutto. Secondo me una ricerca concreta e fruttuosa su questo può iniziare solo se ti metti nella prospettiva che forse non sappiamo davvero cosa è successo in passato, non sappiamo quanto erano evoluti, quali conoscenze avanzate avessero e quanto profondamente erano in contatto con tutto l’universo.