sabato 8 gennaio 2022

CHE COSA FA L’ANGELO NELL’ ANIMA DELL’UOMO?

 

Rudolf Steiner

CHE COSA FA L’ANGELO

NELL ’ANIMA DELL’UOMO?

La comprensione scientifico-spirituale del mondo dello spirito non dev’essere semplicemente una concezione teorica, ma un contenuto e una forza di vita. E soltanto se ci mettiamo nella situazione di rafforzare in noi la concezione scientifico-spirituale così da farla vivere davvero dentro di noi, essa potrà realmente compiere la sua missione.

Infatti, miei cari amici, per il fatto di unire le nostre anime alla comprensione scientifico-spirituale dello spirito siamo diventati in un certo senso i guardiani e i custodi di processi evolutivi ben precisi e significativi dell’umanità.

Le persone che di solito tendono all’ una o all ’altra concezione del mondo sono generalmente convinte che i pensieri, le rappresentazioni, non siano nient’altro nel contesto del mondo oltre a ciò che sono nelle loro anime umane. Le persone con queste concezioni credono che i pensieri e le rappresentazioni si inseriscano come ideali nel mondo solo nella misura in cui l’uomo riesce a dar loro valore con le sue azioni visibili.

La concezione scientifico-spirituale presuppone che abbiamo ben chiaro che, per realizzarsi, i nostri pensieri e le nostre rappresentazioni devono trovare vie ancora diverse da quello che succede nel mondo sensibile per mezzo delle nostre azioni percepibili.

Nel riconoscimento di questa necessità vitale è già contenuta l’esortazione per cui lo scienziato dello spirito deve in un certo modo vegliare sui segni dei tempi. Diverse cose stanno accadendo nell’evoluzione mondiale: tocca all’uomo, soprattutto all’uomo della nostra epoca, procurarsi una vera comprensione di ciò che avviene nell’evoluzione mondiale in cui egli stesso è inserito.

Vedete, in riferimento al singolo uomo ciascuno sa che deve tener conto della propria evoluzione interiore, non solo dei fatti esterni che lo circondano. Guardiamo pure le cose in modo rozzo: i fatti esteriori sensibili che accadono ora accompagnano dall’esterno gli esseri umani che hanno cinque, dieci, venti, trenta, cinquanta, settant’anni. Eppure nessun uomo ragionevole pretenderà che il rapporto fra uomo e fatti esterni sia lo stesso per il bambino di cinque anni, per quello di dieci, per il ventenne, per il cinquantenne e per il settantenne! Il modo in cui gli uomini devono mettersi in relazione con il mondo esterno può essere stabilito solo tenendo conto dell’evoluzione interiore dell’uomo stesso. Tutti lo ammetteranno nel caso del singolo individuo.

Ma come il singolo uomo sottostà ad un’evoluzione ben precisa, come per così dire dispone di un altro tipo di forze rispetto al bambino quando si trova a metà della vita o quando è vecchio, così nel corso della sua evoluzione l’umanità intera ha forze di volta in volta diverse, e si è immersi nell’evoluzione del mondo come se si dormisse, se non si nota che nel ventesimo secolo l’umanità è essenzialmente diversa da com’era nel quindicesimo secolo o all’epoca del mistero del Golgota o ancora prima.

Fa parte delle grandi carenze e della confusione del nostro tempo il non voler tener conto di ciò che ho appena detto, di ritenere cioè che si possa parlare in astratto dell’uomo o dell’umanità, senza bisogno di sapere che questa umanità è soggetta ad una continua evoluzione.

A questo punto si pone la domanda: come si arriva ad una visione più precisa di queste cose? Come sapete, abbiamo già parlato diverse volte di una cosa importante rispetto a questa evoluzione: nell’epoca greco-romana, dall’ottavo secolo avanti Cristo al quindicesimo circa dopo Cristo, abbiamo a che fare con la cosiddetta epoca culturale dell’anima razionale o affettiva, e a partire dal quindicesimo secolo con il periodo culturale dell’anima cosciente.

Con ciò abbiamo caratterizzato un elemento essenziale nell’evoluzione dell’umanità, per quanto riguarda la nostra epoca. Veniamo a sapere che la forza principale con cui si ha a che fare nell’evoluzione dell’umanità dal quindicesimo secolo al quarto millennio, fino all’inizio del quarto millennio, è l’anima cosciente.

Ma, miei cari amici, nella scienza dello spirito, nella vera scienza dello spirito, non è concesso fermarsi alle generalizzazioni e alle astrazioni. Bisogna sforzarsi di comprendere sempre i fatti concreti. Le astrazioni servono al massimo quando si è presi da una vaga curiosità. Ma se si vuole che la scienza dello spirito diventi un contenuto di vita, una forza vitale, occorre essere più seri che solo curiosi, non ci si può fermare alle astrazioni di cui ho appena parlato. È vero, ed è anche straordinariamente importante, che viviamo nell’epoca dell’anima cosciente, che abbiamo a che fare principalmente con la formazione dell’anima cosciente. Ma non dobbiamo fermarci a questa generalizzazione.

Se vogliamo giungere ad una visione più precisa delle cose, dobbiamo prima di tutto osservare con più attenzione la natura stessa dell’uomo. In quanto uomini, ci articoliamo in senso scientifico-spirituale andando dall’alto verso il basso: nell’Io, nel corpo astrale, nel corpo eterico – che recentemente ho chiamato anche corpo delle forze formatrici – e nel corpo fisico.

Di questi elementi della natura umana in effetti è solo l’Io quello in cui dapprima viviamo a livello animico-spirituale. L’Io ci viene dato appunto dalla nostra evoluzione terrestre e dagli Spiriti della forma che la dirigono. In definitiva, tutto ciò che entra nella nostra coscienza vi entra attraverso l’Io.

E se l’Io non si esplica in modo da porsi in collegamento col mondo esterno, seppure tramite i tre corpi, restiamo senza coscienza, come avviene nel periodo compreso fra l’addormentarsi e il risvegliarsi. L’Io è ciò che ci collega con il nostro ambiente. Il corpo astrale ci è stato assegnato dall’evoluzione lunare che ha preceduto quella terrestre, il corpo eterico dall’evoluzione solare ancora precedente, il corpo fisico – nella sua prima costituzione – dall’evoluzione saturnina della Terra.

Ma se esaminate la descrizione di questi corpi quale viene fatta nella Scienza occulta vedrete in che modo complesso è sorto quello che oggi è l’uomo nella sua combinazione delle quattro parti descritte.

E nei fatti che ci tramanda la Scienza occulta non vediamo che a questa articolazione dell’uomo in tre involucri hanno contribuito tutte le gerarchie possibili? Non vediamo che ciò che ci avvolge come corpo fisico, corpo eterico e corpo astrale ha una natura estremamente complessa?

Ma queste gerarchie non hanno solo partecipato nel passato alla formazione dei nostri involucri – esse continuano tutt’oggi a lavorarci dentro. E chi crede che l’uomo sia solo una combinazione di ossa, sangue, carne ecc. – come ci raccontano le moderne scienze naturali, la fisiologia o la biologia o l’anatomia – non capisce l’uomo.

Se ci si avvicina alla realtà di questi involucri corporei, se li si vede come veramente sono, allora ci si accorge di come in tutto ciò che vi avviene a nostra insaputa lavorino le entità spirituali delle gerarchie superiori – in modo sistematico e saggio.

Anche dalle linee generali fornite nella mia Scienza occulta sulla sinergia fra i singoli spiriti delle gerarchie Angeliche per creare l’uomo potete desumere quanto complessa sia questa cosa nei dettagli. Ma se si vuole capire l’uomo è necessario afferrare sempre più i particolari di queste cose, e in modo sempre più concreto.

In questo ambito è molto difficile anche solo il formulare una domanda concreta. Sono terribilmente complicate queste domande concrete!

Pensate se uno volesse chiedere: che cosa fa la gerarchia – diciamo – dei Serafini o delle Virtù dentro al corpo eterico nell’attuale ciclo evolutivo dell’umanità, nell’anno 1918? È una domanda che si può porre, proprio come si può chiedere, ad esempio, se adesso a Lugano sta piovendo oppure no.

E non si potrà di certo rispondere a nessuna delle due domande mediante una semplice speculazione, ma soltanto rivolgendosi ai fatti concreti. Come ci si deve informare, tramite un telegramma o una lettera, se a Lugano sta piovendo oppure no, così ci si deve informare penetrando davvero nei fatti anche su una domanda come quella che chiede: qual è attualmente il compito degli Spiriti della saggezza, o dei Troni, nel corpo eterico dell’uomo?

Una domanda come quella che abbiamo appena sollevato è straordinariamente complessa, e possiamo solo per così dire avvicinarci a quegli ambiti in cui sorgono queste domande. In questo campo è stato provveduto a che le ali dell’uomo non prendano troppa confidenza con il cielo, che lui non diventi spavaldo o superbo nel suo anelito verso la vera conoscenza.

In un certo senso sono solo prospettive che ci riguardano direttamente quelle su cui possiamo vederci un po’ più chiaro. E abbiamo anche il dovere di vederci chiaro, se non vogliamo dormire per quanto riguarda il nostro inserimento nell’evoluzione umana!

Perciò vi voglio parlare di una domanda che non è per noi così vaga e indistinta – nonostante sia in se stessa molto concreta –, come la domanda: che cosa fanno le Virtù o i Troni nel nostro corpo eterico? Voglio sottoporvi un’altra domanda, per noi meno vaga e indistinta, ma che deve interessare direttamente l’uomo d’oggi. La domanda è:

Che cosa fanno al giorno d’oggi all’interno dell’anima umana (del corpo astrale)
gli Angeli, cioè la gerarchia Angelica
più vicina all’uomo?

Se guardiamo dentro di noi, il corpo astrale è quello più vicino al nostro Io umano. C’è quindi da sperare che la risposta alla domanda posta qui sopra ci possa riguardare molto da vicino. Gli Angeli sono la gerarchia immediatamente al di sopra dell’uomo. La nostra domanda è allora modesta e vedremo come si può rispondervi. Essa chiede: che cosa stanno facendo oggi, in quest’epoca dell’umanità che vive nel ventesimo secolo, in quest’epoca dell’umanità che ha avuto inizio nel quindicesimo secolo e che durerà fino al quarto millennio, che cosa stanno facendo gli Angeli nel corpo astrale dell’uomo?

Bene, miei cari amici, che cosa si può dire sul modo di rispondere a una simile domanda? Si può solo dire: la ricerca spirituale, se effettuata seriamente, non è un trastullarsi con le idee o con le parole, ma è qualcosa che davvero sa entrare in campi in cui si manifesta il mondo spirituale. E qualcosa di così vicino a noi può davvero essere osservato – ma questa domanda può ricevere una risposta proficua solo nell’epoca dell’anima cosciente.

Forse vi direte: se questa domanda fosse stata sollevata in altre epoche e avesse dovuto ricevere una risposta, una risposta probabilmente ci sarebbe stata anche allora… Eppure né ai tempi della veggenza atavica, né all’epoca della cultura greco-romana era possibile fornire una risposta a questa domanda – per il semplice motivo che le immagini che sorgevano nell’anima al tempo della veggenza istintiva oscuravano la percezione delle azioni degli Angeli nel nostro corpo astrale. Non c’era niente da vedere proprio perché c’erano le immagini fornite dalla veggenza atavica. E nel periodo greco-romano il pensiero non era ancora così sviluppato come oggi… Il pensiero è diventato più forte proprio grazie alle moderne scienze naturali, si è rafforzato al punto che l’epoca dell’anima cosciente è quella che permette di penetrare coscientemente nelle domande come quella appena posta.

In questo deve manifestarsi la fertilità della nostra scienza dello spirito per quanto concerne la vita: si deve vedere che noi non ci accontentiamo solo di teorie, ma che siamo in grado di dire cose di estrema importanza per la vita.

Che cosa fanno gli Angeli nel nostro corpo astrale? Possiamo sincerarci di quel che fanno solo se ci innalziamo ad un certo gradino di osservazione chiaroveggente, così da vedere che cosa avviene all’interno del nostro corpo astrale, cioè nella nostra anima. Occorre salire almeno fino a un certo grado di «conoscenza immaginativa» per poter rispondere alla domanda a cui abbiamo accennato.

Allora appare che queste entità della gerarchia degli Angeli – in un certo modo ogni singolo Angelo che ha un compito in rapporto al singolo uomo, ma anche tutti gli Angeli nel loro insieme – formano immagini nel corpo astrale dell’uomo. Formano queste immagini sotto la guida degli Spiriti della forma.

Se non si accede alla conoscenza immaginativa non si può sapere che nella nostra anima vengono continuamente formate immagini. Sono immagini che sorgono e svaniscono. Se non venissero formate, non ci sarebbe nessuna evoluzione dell’uomo nel futuro che sia conforme alle intenzioni degli Spiriti della forma.

Quello che gli Spiriti della forma vogliono raggiungere con noi fino alla fine dell’evoluzione terrena e oltre, lo devono prima sviluppare sotto forma di immagini, e dalle immagini nascerà poi nella sua realtà l’umanità trasformata. E già oggi gli Spiriti della forma danno origine a queste immagini nel nostro corpo astrale mediante gli Angeli. Gli Angeli formano immagini nel corpo astrale dell’uomo – immagini che è possibile cogliere con un pensiero sviluppato fino alla chiaroveggenza.

E se riusciamo a seguire queste immagini formate dagli Angeli nel nostro corpo astrale, allora miei cari amici vedremo che queste immagini vengono formate in base a impulsi e principi ben precisi. Vengono formate così che nel modo in cui sorgono siano contenute in un certo senso le forze necessarie per la futura evoluzione dell’umanità.

Se – per quanto possa sembrare strano bisogna esprimerlo in questo modo – si osservano gli Angeli all’opera, si vede che essi in questo lavoro perseguono un ben preciso scopo riguardo la struttura futura del sociale nella vita umana sulla Terra. E nel corpo astrale dell’uomo vogliono suscitare immagini tali da provocare determinate condizioni sociali nella convivenza umana futura.

Gli uomini possono rifiutarsi di ammettere che gli Angeli vogliono generare in loro gli ideali del futuro, ma è proprio così. E in questa formazione di immagini da parte degli Angeli agisce un principio ben preciso. Agisce

il principio per cui in futuro

nessun uomo potrà godersi in pace la felicità

se altri accanto a lui sono infelici.

Regna in ciò un certo impulso di assoluta fratellanza – di fratellanza correttamente intesa –, di assoluta unificazione del genere umano in rapporto alle condizioni sociali nella vita fisica. Questo è uno dei punti di vista che vediamo seguire dagli Angeli nel formare immagini nel corpo astrale dell’uomo.

Ma c’è anche un secondo impulso dal cui punto di vista gli Angeli agiscono. Vale a dire: non perseguono solo determinati scopi relativamente alla vita sociale esteriore, ma anche determinati scopi in rapporto all’anima umana, alla vita animica dell’uomo. Riguardo alla vitv a interiore dell’uomo, con le immagini che imprimono al corpo astrale, si prefiggono

lo scopo che in futuro
ogni uomo veda in ogni altro uomo
un essere divino nascosto.

Allora è beninteso, miei cari amici, che secondo l’intenzione contenuta nel lavoro degli Angeli le cose devono cambiare! Deve succedere che smettiamo – sia in teoria che in pratica – di considerare l’uomo come un animale superiore, guardando solo alle sue qualità fisiche, e che cominciamo ad accostarci ad ogni uomo con la piena convinzione che ci dice: nell’uomo si manifesta qualcosa che viene dalle profondità divine del mondo, qualcosa che si esprime all’esterno per mezzo della carne e del sangue.

Ecco che cosa inseriscono gli Angeli nelle immagini: la comprensione dell’uomo come immagine che si manifesta dal mondo spirituale con la maggior serietà possibile, con la maggior forza e intuizione possibile.

E una volta che sarà stato realizzato, questo avrà delle conseguenze ben precise. Tutta la libera religiosità che si svilupperà in futuro nell’umanità si baserà sul fatto che in ogni uomo verrà riconosciuta l’immagine e la somiglianza della divinità, e non solo in teoria, ma direttamente nella vita pratica. Allora non ci potrà essere nessun obbligo religioso, perché l’incontro di ogni uomo con ogni uomo sarà fin dall’inizio un’azione religiosa, un «sacramento» vero e proprio.

E nessuno avrà bisogno di tutelare la vita religiosa per mezzo di una chiesa particolare con istituzioni esteriori sul piano fisico. La chiesa, se intende correttamente la propria funzione, può avere solo l’intenzione di rendersi superflua sul piano fisico, dato che tutta la vita è destinata a diventare un’espressione del sovrasensibile. Questo perlomeno sta alla base degli impulsi del lavoro degli Angeli: effondere sugli uomini la piena libertà della vita religiosa.

E c’è anche una terza cosa a cui mirano: dare all’uomo

la facoltà di giungere
allo spirito attraverso il pensiero,
di oltrepassare l’abisso grazie al pensiero
e fare l’esperienza di ciò che è spirituale.

• Scienza dello spirituale per lo spirito,

• libertà religiosa per l’anima,

• fratellanza per i corpi:

è questo che risuona come una musica universale attraverso il lavorio degli Angeli nelle anime degli uomini! Direi che è sufficiente sollevare la propria coscienza fino ad un certo livello, dopo di che ci si sente del tutto immersi in questa meravigliosa officina degli Angeli dentro il corpo astrale dell’uomo.

Ora noi viviamo nell’epoca dell’anima cosciente, e in quest’epoca gli Angeli compiono nel corpo astrale dell’uomo ciò che vi ho appena raccontato. A poco a poco gli uomini devono portare a coscienza quanto vi ho appena descritto. Ciò fa parte dell’evoluzione umana.

Ma come si giunge ad affermare qualcosa come quello che vi ho appena detto? Dove si trova questo lavoro?

Orbene, oggi come oggi lo si trova solo nell’uomo che dorme. Lo si trova nello stato di sonno dell’uomo, dal momento in cui si addormenta a quello del risveglio e lo si trova non meno laddove l’uomo dorme anche di giorno.

Ho spesso parlato di come gli uomini, pur essendo svegli, dormano a proposito delle questioni più importanti della loro vita. E vi posso assicurare, cosa che non è particolarmente piacevole, che se oggi osserviamo con coscienza desta la vita troviamo molti ma molti uomini addormentati. Lasciano che le cose del mondo accadano senza interessarsene, senza preoccuparsene, senza entrare in relazione con esse.

Gli eventi di portata mondiale spesso passano accanto agli uomini come gli avvenimenti della città passano accanto a una persona addormentata… malgrado la gente sia apparentemente sveglia. Quando gli uomini da svegli non si accorgono di qualcosa di così importante, allora si vede che questo importante lavoro degli Angeli di cui ho parlato si svolge nei loro corpi astrali – indipendentemente dal fatto che se ne interessino o che non ne vogliano sapere.

Queste cose si svolgono sovente in un modo che agli uomini può sembrare proprio enigmatico, davvero paradossale. Per esempio qualcuno si ritiene indegno di entrare in rapporto con il mondo spirituale, ma in verità l’individuo in questione in questa incarnazione non è che un terribile poltrone, uno che dorme riguardo a tutto quello che gli accade intorno. Ma nel suo corpo astrale l’Angelo lavora non meno al futuro dell’umanità in comunione con gli altri Angeli. Il suo corpo astrale viene altrettanto usato e nella sua anima si può osservare questo lavoro.

Ma la cosa importante è che questo lavoro sia portato a coscienza da parte dell’uomo. L’anima cosciente deve innalzarsi al riconoscimento di quanto può essere trovato in questo modo.

In base a queste premesse, miei cari amici, capirete che devo farvi notare che

quest’epoca dell’anima cosciente
tende verso un evento ben preciso,

e che – poiché abbiamo a che fare con l’anima cosciente – il modo in cui questo evento si compirà nell’evoluzione dell’umanità dipende dagli uomini.

Vedete, l’evento può giungere un secolo prima o un secolo dopo, ma comunque deve entrare a far parte dell’evoluzione umana. E lo si può caratterizzare dicendo: tramite la loro anima cosciente, tramite il loro pensiero, gli uomini devono arrivare al punto di osservare come agiscono gli Angeli per preparare il futuro dell’umanità.

Gli insegnamenti della scienza dello spirito in quest’ambito devono diventare saggezza di vita per l’umanità, una saggezza di vita pratica per cui gli uomini siano convinti che si tratti di un patrimonio di saggezza che appartiene loro dal momento in cui riconoscono che gli Angeli vogliono ciò che ho descritto.

Ma ora il genere umano è talmente progredito sulla via della libertà che ormai dipende dall’uomo stesso se lasciarsi sfuggire l’evento in questione o andargli incontro in piena coscienza.

Che cosa comporta andargli incontro in piena coscienza?

Vedete, andargli incontro in piena coscienza significa questo: oggi si può studiare la scienza dello spirito, essa c’è, non occorre davvero far altro che studiarla. E se oltre a ciò si fa anche qualche meditazione, se si tiene conto delle indicazioni contenute in Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori?, allora si pongono delle basi ancora più solide. Ma ciò che è necessario avviene già solo studiando e comprendendo nel modo giusto, consapevole, la scienza dello spirito. Oggi è possibile studiarla senza bisogno di facoltà chiaroveggenti, ogni uomo libero da pregiudizi può farlo.

E se gli uomini studieranno sempre più a fondo la scienza dello spirito, se si approprieranno dei concetti e delle idee in essa contenuti, sperimenteranno un risveglio tale della loro coscienza per cui non ignoreranno determinati avvenimenti, ma li vivranno coscientemente.

E possiamo descrivere ancora più precisamente questi eventi, perché il semplice fatto di sapere ciò che fa l’Angelo è solo un inizio. La cosa principale è che ad un certo punto – come già detto, questo punto arriverà prima o poi o nel peggiore dei casi non arriverà affatto, a seconda del comportamento degli uomini – ma

ciò che deve verificarsi è che
all’umanità verrà mostrata
una triplice realtà dal mondo degli Angeli.

Per prima cosa verrà mostrato come si può davvero capire l’aspetto più profondo della natura umana con il proprio interessamento umano più immediato.

Sì, miei cari amici, arriverà un momento che gli uomini non devono ignorare, in cui essi riceveranno un impulso stimolante dal mondo spirituale per mezzo del loro Angelo, impulso che ci porterà a

provare per ogni essere umano
un interesse molto più profondo
di quello che tendiamo a provare oggi.

Questo aumento dell’interesse nei confronti del nostro prossimo non è previsto che si sviluppi in modo comodamente soggettivo, ma come d’un colpo, dovuto al fatto che all’uomo viene rivelato da parte spirituale un certo segreto … e cioè che cos’è l’altro uomo. Mi sto riferendo a qualcosa di molto concreto, non si tratta di considerazioni teoriche, ma del fatto che gli uomini vengono a conoscenza di qualcosa che li può rendere interessati ad ogni singolo uomo. Questo è il primo punto, che trasformerà soprattutto la vita sociale.

il secondo fatto sarà che dal mondo spirituale l’Angelo mostrerà inconfutabilmente all’uomo che l’impulso cristico oltre a tutto il resto comporta anche

piena libertà religiosa
per gli uomini,

che il vero cristianesimo è solo quello che rende possibile l’assoluta libertà religiosa.

E il terzo aspetto è l’incontestabile

convinzione riguardo alla
natura spirituale del mondo.

Questo triplice evento, come vi ho detto, deve sopraggiungere in modo che l’anima cosciente dell’uomo possa prendere posizione nei suoi confronti. È qualcosa che deve verificarsi nell’evoluzione dell’umanità, poiché è in questa direzione che l’Angelo lavora con le sue immagini nel corpo astrale dell’uomo.

Ora però vi faccio notare che questo evento incombente viene affidato alla libera volontà umana. Gli uomini possono anche omettere tante cose. E oggi molti omettono ancora parecchio di ciò che deve portare all’esperienza vigile del momento a cui ho accennato.

Ma ora, come sapete, nell’evoluzione del mondo vi sono altri esseri interessati a mandare l’uomo fuori strada: le entità arimaniche e quelle luciferiche.

Quanto vi ho appena detto risiede nell’evoluzione divina dell’uomo. In effetti l’uomo, se si affidasse alla sua natura, dovrebbe giungere alla conoscenza consapevole di ciò che l’Angelo sviluppa nel suo corpo astrale. Ma l’evoluzione luciferica tende ad allontanare l’uomo dalla comprensione del lavoro della gerarchia Angelica. E questi esseri luciferici operano nel seguente modo per distogliere l’uomo: cercano di ostacolare il suo libero arbitrio.

Cercano di far sprofondare l’uomo nell’oscurità per quanto riguarda l’esercizio del suo libero arbitrio facendo di lui un essere «buono» – da questo punto di vista Lucifero vuole il bene dell’uomo, lo spirituale, ma lo vuole rendere automatico, senza libero arbitrio… l’uomo deve in un certo senso essere dotato di chiaroveggenza in base a buoni principi… –, ma lo vogliono privare del suo libero arbitrio, della possibilità di compiere il male. Gli esseri luciferici vogliono fare in modo che egli agisca sì a partire dallo spirito, ma come un’immagine spirituale, un riflesso senza libero arbitrio. Gli esseri luciferici vogliono rendere l’uomo automatico.

Questo è in relazione con determinati misteri dell’evoluzione. Gli esseri luciferici, come sapete, sono entità rimaste ferme a precedenti stadi evolutivi che inseriscono nell’evoluzione un elemento estraneo. Queste entità luciferiche hanno un grande interesse a far sì che l’uomo non giunga al libero arbitrio, dato che loro stesse non se lo sono conquistato.

Il libero arbitrio può essere conquistato solo sulla Terra, ma queste entità non vogliono aver niente a che fare con la Terra, vogliono solo l’evoluzione di Saturno, del Sole, della Luna, e fermarsi lì, senza aver nulla a che fare con la Terra. In un certo senso queste entità luciferiche detestano il libero arbitrio dell’uomo. Agiscono ad un alto livello spirituale, ma automaticamente – questo è particolarmente importante. E vogliono innalzare l’uomo alla loro altezza spirituale, vogliono renderlo automatico – spirituale ma automatizzato. In tal modo da un lato si genererebbe il rischio che l’uomo, se diventa troppo presto – cioè prima che la sua anima cosciente si sia pienamente sviluppata – un essere che agisce spiritualmente in modo automatico, finisca per ignorare quella rivelazione che deve compiersi e che ho appena descritto.

Ma anche gli esseri arimanici si oppongono a questa rivelazione. Non aspirano a rendere l’uomo particolarmente spirituale, bensì a uccidere in lui la coscienza della sua spiritualità. Tendono a fargli credere di essere solo un animale pienamente sviluppato. Arimane è in realtà il grande maestro del darwinismo materialistico.

Arimane è anche il grande maestro di tutta l’attività tecnica e pratica all’interno dell’evoluzione terrena che non vuole dar valore ad altro che alla vita umana esteriore, che vuole avere solo una tecnica ramificata al punto che l’uomo possa soddisfare nel modo più raffinato i suoi bisogni di mangiare e bere, e gli altri che anche l’animale soddisfa. Uccidere, oscurare nell’uomo la coscienza di essere un’immagine della divinità – ecco a che cosa anelano per l’anima cosciente, nella nostra epoca, gli spiriti arimanici, scopo che perseguono con ogni genere di raffinati mezzi scientifici.

In epoche precedenti, agli spiriti arimanici non sarebbe servito a niente oscurare la verità all’uomo servendosi in questo modo di teorie. Come mai? Ancora durante l’epoca greco-romana – ma in misura ancor maggiore nel periodo più antico, in cui l’uomo disponeva della veggenza atavica, delle immagini – quel che l’uomo pensava era del tutto indifferente. Allora egli aveva le sue immagini, e attraverso queste poteva penetrare con lo sguardo nel mondo spirituale. Gli insegnamenti che Arimane gli avrebbe trasmesso a proposito del suo rapporto con gli animali non avrebbero avuto nessuna importanza per la sua vita.

È solo nella nostra quinta epoca postatlantidea, a partire dal XV secolo, che il pensiero è diventato potente – si potrebbe dire potente nella sua impotenza! – Solo da allora il pensiero è idoneo a introdurre l’anima cosciente nella sfera spirituale, ma anche ad impedirle di accedere al mondo spirituale.

Solo adesso viviamo l’epoca in cui una teoria e una scienza strappano via all’uomo la sua divinità e le esperienze del divino. Una cosa del genere è possibile solo nell’epoca dell’anima cosciente. Per questo gli spiriti arimanici ambiscono a diffondere fra gli uomini degli insegnamenti che oscurano l’origine divina dell’uomo.

Dalla descrizione di queste correnti che si oppongono alla normale evoluzione divina dell’uomo si può dedurre come regolarsi nella vita per non ignorare quello di cui abbiamo parlato e che deve manifestarsi come nuova rivelazione nell’evoluzione umana.

Altrimenti sorge un grande pericolo. E l’uomo deve fare attenzione a questo pericolo, altrimenti invece dell’evento importante che deve inserirsi con forza nella futura configurazione dell’evoluzione terrena vi entrerà l’altro, che può diventare molto pericoloso per questa evoluzione.

Vedete, certe entità spirituali conseguono la loro evoluzione servendosi dell’uomo, mentre l’uomo evolve con loro. Gli Angeli che sviluppano le loro immagini nel corpo astrale dell’uomo non lo fanno ovviamente per gioco, ma per raggiungere qualcosa.

Ma, dato che ciò che dev’essere conseguito va raggiunto all’interno dell’umanità terrena, tutta la faccenda diventerebbe un puro gioco se gli uomini, dopo aver acquisito l’anima cosciente, omettessero «coscientemente» di prendere in considerazione la cosa. Allora tutto diventerebbe un semplice gioco, gli Angeli non farebbero altro che giocare a vuoto nell’evoluzione del corpo astrale dell’uomo! Solo se diventa una realtà in seno all’umanità smette di essere un gioco per diventare qualcosa di serio.

Ma da questo potrete dedurre che il lavoro degli Angeli deve a tutti i costi restare qualcosa di serio. Pensate a cosa succederebbe dietro le quinte dell’esistenza se gli uomini con la loro sonnolente pigrizia potessero trasformare in gioco fatuo il lavoro degli Angeli!

E se ciò accadesse davvero, se l’umanità terrena persistesse nell’ignorare il grande evento rivelatorio spirituale del futuro, se per esempio ne ignorasse la parte centrale, quella relativa alla libertà religiosa – se ignorasse la ripetizione del mistero del Golgota sul piano eterico di cui ho parlato, la riapparizione del Cristo eterico – o le due altre realtà descritte, allora quello che dev’essere raggiunto con le immagini nel corpo astrale dell’uomo dovrebbe essere perseguito dagli Angeli in un altro modo.

E ciò che gli uomini non lasciano fare nel loro corpo astrale portandolo a coscienza, in questo caso dovrebbe essere ottenuto grazie al fatto che gli Angeli realizzano le loro intenzioni negli involucri corporei dell’uomo mentre dorme.

Quindi ciò che gli uomini ignorerebbero da svegli e gli Angeli non potrebbero raggiungere, verrebbe ottenuto con l’aiuto del corpo fisico e del corpo eterico dell’uomo, coricati a letto durante il sonno. Lì verrebbero cercate le forze per conseguire ciò che non è raggiungibile quando l’uomo è sveglio, quando la sua anima è sveglia dentro al corpo eterico e a quello fisico. Lo si raggiunge con il corpo eterico e quello fisico durante il sonno, se gli uomini che dovrebbero vegliare sono dormienti con il loro Io e il loro corpo astrale.

Questo è il grande pericolo che corre l’epoca dell’anima cosciente! Questo è l’evento che si potrebbe realizzare se gli uomini non si decideranno a rivolgersi alla vita spirituale prima dell’inizio del terzo millennio. E non manca poi molto, il terzo millennio infatti comincia con l’anno 2000.

Potrebbe accadere che quanto dev’essere raggiunto grazie al lavoro degli Angeli con l’uomo in stato di veglia venga invece conseguito con i corpi addormentati degli uomini: e cioè che gli Angeli debbano estrarre tutto il loro lavoro dal corpo astrale dell’uomo per immergerlo nel corpo eterico affinché si realizzi. Ma l’uomo non vi sarebbe dentro!

Se l’uomo non vi partecipa, il lavoro dell’Angelo deve realizzarsi nel corpo eterico, perché se l’uomo fosse presente, da sveglio, ne ostacolerebbe la realizzazione.

Adesso vi ho esposto l’idea generale della cosa, ma

che cosa succederebbe se gli Angeli 

dovessero svolgere un tale lavoro senza la partecipazione cosciente dell’uomo, 

cioè mentre dorme, nel suo corpo eterico e nel suo corpo fisico?

Qualora ciò avvenisse, miei cari amici, si verificherebbe inevitabilmente nell’umanità un triplice fenomeno.

Per prima cosa nei corpi fisico ed eterico dell’uomo addormentato, mentre l’uomo dorme, cioè quando non è presente con il suo Io e il suo corpo astrale, verrebbe prodotto qualcosa che lui poi troverebbe – non per opera della libertà, ma se lo troverebbe la mattina al risveglio – se lo troverebbe sempre di nuovo… Diventa istinto anziché coscienza di libertà, e per questo motivo è dannoso.

E precisamente minacciano di diventare nocive certe conoscenze istintive che devono entrare nella natura umana e che sono collegate con il mistero della nascita e del concepimento, della «conceptio», con tutta la vita sessuale… se dovesse subentrare il pericolo di cui ho parlato, che certi Angeli subiscano un determinato cambiamento, di cui non posso parlare perché fa parte di quei misteri superiori della scienza iniziatica di cui oggi non è ancora lecito parlare.

Ma si può dire quanto segue: ciò che avviene all’interno dell’evoluzione umana consisterebbe nel fatto che, invece che nella coscienza lucida e vigile, e quindi in modo proficuo, certi istinti relativi alla vita sessuale e al sesso si manifesterebbero in modo dannoso e distruttivo. Istinti che non comporterebbero semplicemente dei traviamenti, ma che influirebbero sulla vita sociale, che genererebbero strutture nella vita sociale che indurrebbero gli uomini, per via di ciò che entrerebbe nel sangue a causa della vita sessuale, a non sviluppare la fratellanza sulla Terra, ma a ribellarsi sempre più contro la fratellanza. E ciò avverrebbe per istinto.

Arriva quindi il punto decisivo in cui per così dire si può andare a destra… ma allora bisogna essere svegli; oppure a sinistra… e allora si può dormire. Ma compaiono istinti che si riveleranno terribili!

Che cosa diranno gli scienziati quando si manifesteranno questi istinti? Diranno: «Fa parte del determinismo di natura. Doveva succedere, fa parte dell’evoluzione umana!»

Non si possono far notare queste cose a partire dalle scienze naturali, perché a livello «scientifico-naturale» sarebbe spiegabile la trasformazione degli uomini in Angeli, ma lo sarebbe non meno quella degli uomini in diavoli. Su entrambi i fenomeni le scienze naturali hanno la stessa cosa da dire: «Ciò che viene dopo è effetto di ciò che viene prima»… – è la grande saggezza della spiegazione causale della natura!

Le scienze naturali non si accorgeranno minimamente dell’evento di cui vi ho parlato, poiché ovviamente riterranno una necessità di natura se gli uomini diventano dei mezzi diavoli a causa dei loro istinti sessuali. La cosa quindi non può essere spiegata dal punto di vista scientifico-naturale giacché, comunque avvenga, secondo la scienza tutto è spiegabile! Ma queste cose sono intuibili solo nella conoscenza spirituale, sovrasensibile. E questo è uno dei fenomeni.

Il secondo è che da questo lavoro che provoca dei cambiamenti negli Angeli deriva un’altra cosa per l’umanità: la conoscenza istintiva di determinati medicamenti, ma una conoscenza dannosa di certi medicamenti.

Tutto ciò che ha a che fare con la medicina sperimenterà un enorme incremento in senso materialistico. Si avranno delle intuizioni istintive riguardo alle virtù terapeutiche di certe sostanze, di certi esperimenti e processi, provocando enormi danni. Ma ciò che è dannoso verrà definito utile, e ciò che è malato verrà chiamato sano, miei cari amici, perché si vedrà che si fa l’esperienza di certi processi che a qualcuno piacciono. A qualcuno piacerà ciò che porta gli uomini in una certa direzione fino alla malattia.

La conoscenza delle virtù terapeutiche di determinati processi, di determinati meccanismi, subirà quindi un aumento, ma finirà in cattive acque, poiché tramite certi istinti si verrà a sapere soprattutto quali malattie producono determinate sostanze e determinate azioni. E in base a criteri del tutto egoistici si potrà fare in modo di provocare o meno delle malattie.

Il terzo fenomeno che si verificherà sarà che si conosceranno certe energie che possono far scatenare nel mondo ingenti forze meccaniche servendosi di dispositivi molto semplici – grazie all’armonizzazione di determinate vibrazioni. In questo modo si conseguirà una conoscenza istintiva che permette una certa gestione spirituale di tutto ciò che è meccanizzato, e tutta la tecnica porterà a un’immane devastazione. Ma all’egoismo degli uomini questa desolazione sarà quanto mai gradita e utile.

Questo, miei cari amici, è un elemento di comprensione concreta dell’evoluzione, un pezzo di concezione della vita che in fin dei conti può essere correttamente valutato solo da chi si rende conto di come una concezione non spirituale della vita non può portare chiarezza sulla questione.

Una concezione non spirituale della vita, se mai dovesse instaurarsi, non si renderebbe conto, non vedrebbe il sorgere di

• una terribile perversione degli istinti sessuali,

• una medicina dannosa per l’uomo,

• il terribile ingranaggio di un meccanismo mondiale, nello sfruttamento delle forze della natura da parte dello spirito.

Una concezione non spirituale del mondo non si accorgerebbe di come si allontana dalla giusta via…, proprio come il dormiente finché dorme non vede avvicinarsi il ladro che lo vuole derubare – ma tutto gli passa accanto inosservato, al massimo si accorge dopo, quando si sveglia, di ciò che è successo.

Ma allora quello sarebbe un risveglio ben sgradevole per l’uomo! Altrimenti potrebbe bearsi del proprio ampliamento istintivo nella conoscenza delle virtù terapeutiche di determinati processi e determinate sostanze, proverebbe un tale senso di benessere nel seguire certe depravazioni di istinti sessuali da esaltare questo traviamento come una forma particolarmente elevata di superomismo, di spregiudicatezza, di emancipazione.

In un certo senso il brutto diverrebbe bello e il bello brutto, e l’uomo non se ne accorgerebbe, poiché tutto verrebbe visto come necessità di natura. Ma rappresenterebbe un allontanamento dalla via tracciata alla natura dell’uomo.

Miei cari amici, credo che – se si è acquisito il senso di come la scienza dello spirito diventa un atteggiamento di vita – si possa anche sentire la serietà che meritano verità come quelle a cui abbiamo accennato oggi. E se ne può ricavare ciò che in effetti dovrebbe essere ricavato da tutta la scienza dello spirito: riconoscere in questa scienza dello spirito una certa responsabilità morale, un certo impegno per la vita.

Miei cari amici, ovunque ci troviamo, qualunque cosa abbiamo da fare nel mondo, è importante che possiamo nutrire questo pensiero: le nostre azioni devono essere pervase e illuminate dalla nostra coscienza scientifico-spirituale. Allora contribuiamo in qualche modo al progresso dell’umanità nel verso giusto della sua evoluzione.

L’uomo si sbaglia di grosso se mai crede che la vera scienza dello spirito, seriamente e degnamente compresa, possa distoglierlo dal lavoro pratico e intenso nella vita. La vera scienza dello spirito rende svegli – anche e proprio su cose come quelle che ho citato oggi.

Miei cari amici, si può chiedere: la vita da svegli è mai nociva per il sonno? Se vogliamo prendere il paragone per cui il vedere nel mondo spirituale è un ulteriore risveglio rispetto al normale stato di veglia – come il normale risvegliarsi è un risveglio dal sonno –, allora, per capire il paragone, possiamo anche porre la domanda: la vita da svegli può mai nuocere al sonno?

Sì, se è disordinata. Se uno trascorre la vita da sveglio come si deve, avrà anche un sonno sano, mentre se uno passa il tempo in cui è sveglio sonnecchiando o con pigrizia e comodità, senza lavorare, allora anche il suo sonno non sarà sano. E lo stesso vale per quella vita che acquisiamo come «vita da svegli» grazie alla scienza dello spirito. Se per mezzo della scienza dello spirito creiamo in noi un rapporto corretto con il mondo spirituale, allora – come il sonno procede regolare grazie a un sano stato di veglia – grazie a questo rapporto corretto col mondo spirituale anche il nostro interesse nei confronti della vita esteriore ordinaria viene diretto nei binari giusti.

Chi guarda la vita della nostra epoca deve dormire a occhi aperti se non si accorge di certe cose. Come si sono vantati della loro prassi di vita gli uomini, specialmente negli ultimi decenni! Si è infine riusciti a fare in modo che negli ultimi decenni le posizioni sociali di primo piano siano state dappertutto occupate da coloro che più di tutti disprezzano ciò che è ideale, spirituale.

E si sono potuti tessere gli elogi di questa prassi di vita fintanto che gli uomini non sono stati trascinati nell’abisso. È appena adesso che alcuni cominciano – ma per la maggior parte solo istintivamente – a gracchiare: «Devono venire tempi nuovi, devono sorgere nuovi ideali!» Ma è solo un gracchiare! E se le cose comparissero istintivamente, senza immergersi consapevolmente nella scienza dello spirito, porterebbero piuttosto alla rovina di ciò che dev’essere vissuto nello stato di veglia che a un qualsiasi passo evolutivo proficuo.

Chi oggi declama usando le stesse parole a cui gli uomini sono da tempo abituati trova ancora qualche consenso. Ma gli uomini dovranno degnarsi di ascoltare altre parole, altre espressioni, se dal caos si vuol tornare all’ordine sociale.

Se in una determinata epoca gli uomini che dovrebbero destarsi omettono di farlo e non scoprono che cosa dovrebbe realmente accadere, allora non si verifica niente di reale, e lo spettro dell’epoca precedente si aggira fra gli uomini, come oggi in molte comunità religiose si aggirano semplicemente gli spettri del passato, e come per esempio nella nostra vita giuridica si aggira ancora lo spettro dell’antica Roma.

Proprio sotto questo aspetto, nell’epoca dell’anima cosciente, la scienza dello spirito deve rendere libero l’uomo, deve condurlo davvero all’osservazione di un fatto spirituale:

che cosa fa l’Angelo nel nostro corpo astrale?

Parlare in astratto degli Angeli ecc. può essere al massimo un inizio. Il progresso ulteriore va ottenuto parlando concretamente, vale a dire, in riferimento alla nostra epoca, rispondere a questa domanda che ci riguarda più da vicino. Ci riguarda perché nel nostro corpo astrale l’Angelo tesse delle immagini, perché queste immagini devono costituire la nostra forma nel futuro, e questa formazione dev’essere prodotta dall’anima cosciente.

Se non avessimo l’anima cosciente, non avremmo bisogno di preoccuparci: altri spiriti, altre gerarchie, interverrebbero per trasformare in realtà ciò che l’Angelo tesse.

Naturalmente in epoca egiziana erano all’opera altri Angeli, ma presto sono intervenuti altri spiriti, e per l’uomo l’operare degli Angeli si è oscurato a causa della sua chiaroveggenza atavica. Quindi gli uomini – poiché lo vedevano nella loro chiaroveggenza atavica – hanno steso un velo, un velo scuro sopra le immagini relative agli Angeli.

Ma ora l’uomo le deve svelare. Per questo non deve continuare a dormire riguardo a ciò che viene introdotto nella sua vita cosciente nell’epoca che si concluderà prima del terzo millennio.

Non limitiamoci a prendere tante belle teorie dalla scienza dello spirito a orientamento antroposofico, prendiamo da essa anche propositi di vita – ed essi ci daranno la forza necessaria per essere uomini svegli!

Miei cari amici, possiamo abituarci ad essere uomini svegli, possiamo badare a diverse cose. Possiamo cominciare subito con la vigilanza, possiamo trovare che in effetti non passa giorno nella nostra vita in cui non accada un miracolo. Possiamo anche capovolgere la frase che ho appena pronunciato e dire: se in un giorno qualunque non troviamo nessun miracolo nella nostra vita, è solo perché è sfuggito alla nostra attenzione.

Provate la sera a passare in rassegna la vostra vita. Vi troverete un avvenimento, piccolo o grande o di media grandezza, di cui potrete dire: è entrato in modo davvero strano nella mia vita, si è verificato in maniera davvero singolare. Ci potrete arrivare se penserete in modo abbastanza ampio, se solo prenderete in considerazione con il vostro occhio animico in modo abbastanza vasto i nessi della vita.

Ma nella vita comune non lo si fa affatto se non ci si abitua a chiedersi:

che cosa è stato impedito tramite un certo evento?

Il più delle volte non ci preoccupiamo delle cose che sono state impedite, che, se si fossero verificate, avrebbero cambiato radicalmente la nostra vita. Dietro queste cose, che sono state allontanate in qualche modo dalla nostra vita, si cela molto di ciò che ci educa a diventare uomini svegli.

Che cosa mi sarebbe potuto succedere oggi? Se ogni sera mi pongo questa domanda e poi osservo i singoli avvenimenti che avrebbero potuto provocare questa o quella cosa, a questa domanda si collegano delle considerazioni sulla vita che introducono la vigilanza nell’autoeducazione.

E questo può costituire un inizio, e già da sé porta sempre più avanti, fino al punto che non ci limitiamo ad esaminare che cosa significa nella nostra vita il fatto che per esempio una volta abbiamo voluto uscire alle dieci e mezzo del mattino e che proprio all’ultimo minuto è arrivato qualcuno che ci ha trattenuti… Il suo trattenerci ci ha irritati, ma di solito non ci chiediamo: che cosa sarebbe potuto accadere se fossimo davvero usciti al momento giusto, come avevamo programmato? Che cosa si è modificato?

Ho già parlato anche qui più diffusamente di queste cose. Dall’osservazione del «negativo» nella nostra vita, che però può fornire testimonianza della saggia guida della nostra esistenza, fino all’osservazione degli Angeli che tessono e agiscono nel nostro corpo astrale c’è una via diritta, proprio diritta e sicura, e noi la possiamo percorrere

IL VANGELO DI MARIA MADDALENA

IL VANGELO DI MARIA MADDALENA 

 RESTITUITO DAL LIBRO DEL TEMPO (Archivio Akashico) 

 Foglio 1 1. Quel giorno, i discepoli erano raccolti in cima ad una montagna. 2. Il Maestro stava fra loro in Silenzio. 3. E Myriam Gli era accanto. 4. Andrea disse: 5. «Maestro, ecco che il Tuo Silenzio ci sorprende. 6. Perché ci hai riuniti? Non hai niente da dirci, oggi?». 7. Allora l’Insegnante rispose loro: 8. «E voi, non avete niente da dire a me? 9. Perché mai la fonte dovrebbe andare incontro ai pellegrini? 10. Il pellegrino dimentica a volte di avere gambe per camminare. 11. Dimentica che non è la strada a scorrergli sotto i piedi, ma che è la sua mente a proiettarsi verso l’orizzonte. 12. Chiedete, se avete intenzione di ricevere. 13. Quando la terra ha sete 14. tocca a lei chiamare la pioggia». 2 15. Ed ecco che Simon Pietro si alzò fra tutti e disse: 16. «Maestro, ogni giorno Ti seguiamo e Ti ascoltiamo. 17. Eppure, il nostro cuore conosce ancora l’aridità. 18. Ogni giorno, speriamo nella quiete e nella gioia. 19. Ma esse non vengono a visitarci. 20. Dicci perché. 21. La Forza dell’Eterno non è forse nelle Tue parole? 22. Più seguiamo le Tue orme sulla terra 23. più siamo turbati 24. e l’acqua continua a mancarci». 3 Foglio 2 25. Il Maestro non lo guardò e disse: 26. «Dov’è la debolezza?». 27. Poi, si mise in silenzio. 28. Simon Pietro parlò di nuovo: 29. «La debolezza è estranea all’Eterno. 30. Si è infilata nell’uomo passando dalle sue orecchie». 31. Andrea alzò una mano e disse: 32. «Perché interrogare il Maestro giacché conosci la risposta?». 33. Allora l’Insegnante si alzò e disse: 34. «Anche tu la sai, ma lui incomincia a capire. 35. Colui che vuole comprendere per conoscere, alla fine, 36. si rende conto che non deve seguire le mie orme, 37. bensì lasciare le sue spostandosi all’interno delle mie, 38. perché è dentro che troverà se stesso, 39. perché è dentro che si trova la gioia perduta, 40. perché è sempre dentro che si trova 4 41. la porta verso l’esterno dei mondi, 42. l’esterno che è il vero Interno. 43. Così la gioia non sorride a colui che raccoglie le mie parole, 44. bensì a colui che si sposta all’interno». 5 Foglio 3 45. Uno dei discepoli chiese: 46. «Dicci come fare per spostarci dentro». 47. Allora il Maestro disse: 48. «Cominciate con il porvi in Lui. 49. Non andate nelle spaccature. 50. Perché, in verità, non vi è frontiera. 51. Soltanto gli occhi creano la frontiera 52. perché non vedono il Dentro che sta nel fuori. 53. Solo l’Occhio crea l’unione. 54. È attraverso l’occhio che vi porrete in Lui. 55. L’Occhio crea il Mondo, che fa i mondi. 56. L’Orecchio che intende crea l’Occhio e lo fa crescere. 57. Così, la realtà che si apre all’Occhio ed all’Orecchio 58. apre la strada ad un’altra realtà. 59. L’Uno nutre il molteplice 60. ed il molteplice rimanda sempre all’Uno. 6 61. Vi annuncio: non separate, 62. spostatevi fra le separazioni. 63. È in questo modo che voi vi porrete in voi. 64. Questa è la via della quiete, 65. perché la quiete è il + centro del cambiamento». 7 Foglio 4 66. Simon Pietro parlò con queste parole: 67. «L’Uno si avvicina nella quiete e nella gioia. 68. L’Uno è stabile e solo. 69. Ma dicci come mantenere la stabilità nel cambiamento». 70. L’Insegnate rispose: 71. «Contemplando la realtà del sogno dei mondi, 72. poi immaginando il Sogno dietro a quel sogno». 73. Il discepolo Andrea si stupì davanti a tutti: 74. «Bisogna sognare?». 75. Allora il Maestro gli disse: 76. «Bisogna uscire dal sogno dei mondi 77. perché la gioia nasce nel Sogno 78. che ha concepito il gioco dei sogni e dei mondi. 79. Comprenda chi vuole comprendere. 80. Dorma chi si compiace nel lamento dei sogni. 81. Vi dico questo: 82. L’Uno sta nel risvegliarsi al Sogno ». 8 Foglio 5 83. Il discepolo si espresse ancora: 84. «Insegnaci: il Sogno è forse la cessazione della sofferenza?». 85. Il Maestro parlò a tutti in questi termini: 86. «Il Sogno è oltrepassare il sogno delle frontiere, e 87. le frontiere sono la sofferenza 88. perché la sofferenza è il tu e l’io 89. che si sognano come essendo due». 90. Allora, Simon Pietro chiese: 91. «Ma la Materia e la Non-materia, non sono forse due? 92. Come uscire dalla frontiera?». 93. L’Insegnante li benedisse tutti, poi disse loro: 94. «La Materia e la Non-materia fanno parte del Sogno del mondo. 95. Esse sono Una, sono il gioco 96. attraverso il quale l’Oblio tesse l’opera sua. 97. La separazione è un gioco, 98. come la sofferenza, e 9 99. la sofferenza nasce dall’orgoglio fondamentale che gioca a separare. 100. La Materia, vi dico, è un sorriso dell’Eterno, 101. per farci uscire dai mondi 102. e farci volere la Realtà». 10 Foglio 6 103. Simon Pietro prese di nuovo la parola: 104. «Dicci, ora: cos’è la Realtà?». 105. Il Maestro disse: 106. «La Realtà è Ciò che ha concepito il gioco delle realtà. 107. La Realtà è Ciò che vi farà spostare le vostre orme dentro alle mie. 108. È immaginazione nella fiducia. 109. È ciò che genera la Conoscenza». 110. Il discepolo chiese ancora: 111. «Abbiamo sete. 112. Come raggiungere la Realtà?». 113. L’Insegnante parlò a tutti: 114. «Smontando ciò che non è Uno, 115. Contemplando la materia che inventa la frattura, 116. amando la frattura per i suoi giochi, 117. amandone i giochi per la strada che essa traccia verso il Gioco». 118. Poi disse ancora: 119. «Osando». 11 Foglio 7 120. Uno dei discepoli si alzò allora e chiese: 121. «E dicci, ora: cosa significa la Materia? 122. Dobbiamo credere che si perpetui all’infinito?». 123. Il Maestro insegnò: 124. «Tutto ciò che è stato inventato e che è stato creato, 125. tutti gli elementi che compongono la natura dei mondi 126. sono interdipendenti e sposati fra loro. 127. Ma sarà smontato tutto ciò che è stato montato 128. affinché tutto ritorni alla Radice-Madre. 129. Così, colui che ha orecchie per ascoltare 130. faccia appello all’Orecchio per intendere». 131. Simon Pietro chiese: 132. «Poiché ti dici messaggero e interprete 133. degli elementi e dei fenomeni di questo mondo, 134. dicci dunque: qual’è la natura dell’errore?». 135. Il Maestro alzò la mano e disse: 136. «L’errore non esiste. 137. Perché siete voi soltanto che lo fate esistere. 12 138. Lo fate ogni volta che vi piegate ai riflessi 139. della vostra realtà costruita ed adultera. 140. Ecco come l’errore prende forma. 141. Ecco anche perché il Bene vi ha fatto visita. 142. Il Bene ha partecipato agli elementi delle vostre realtà 143. per sposarle di nuovo alla Radice-Madre». 13 Foglio 8 144. Il Maestro continuò e disse: 145. «Ascoltate la ragione che fa di voi dei malati 146. ed anche dei morenti: 147. guardate i sogni delle vostre azioni, 148. e saprete che cosa vi allontana da voi stessi. 149. Comprenda colui che vuole comprendere. 150. Dall’essere incatenati ai giochi della Materia 151. nasce una passione contro l’Essenza-Madre 152. e nel corpo sorge allora un disturbo. 153. Ecco perché, in verità, vi annuncio: 154. cercate l’armonia insieme all’Essenza. 155. E se accade che siate in rotta con l’ordine di Quest’ultima, 156. traete ispirazione da tutte le immagini naturali che evocano la vostra realtà profonda. 157. Così, colui che ha sviluppato le orecchie 158. impari ad intendere con l’Orecchio» . 159. Dopo queste parole, il Beato accordò loro la Sua benedizione. 14 160. «Che la Pace sia con voi. 161. Che la mia Pace metta radici, si incarni in voi e si moltiplichi. 162. E che nessuno vi smarrisca dicendo: 163. “Guardiamo questo, guardiamo quello” 164. perché in verità, è nel vostro Centro 165. che risiede Colui che si chiama “Figlio dell’Uomo”. 166. Portate a Lui andando a Lui. 167. Perché coloro che hanno la volontà di cercarLo Lo trovano. 168. Levatevi dunque, 169. e fatevi testimoni della Parola del Vostro Regno. 15 Foglio 9 170. Guardatevi bene dall’imporre regole 171. a parte quella di cui porto la fiaccola 172. altrimenti sprofonderete ancora di più nella schiavitù. 173. Io sono Colui che rinverdisce il Ricordo». 174. Dopo aver pronunciato queste parole, il Maestro li lasciò. 175. I Suoi discepoli sentirono la solitudine e la tristezza. 176. Alcuni piansero abbondantemente dicendo: 177. «Bisogna davvero recarsi da coloro che non vogliono credere, 178. e annunciare loro il Regno Essenziale del “Figlio dell’Uomo”? 179. Costoro non L’hanno risparmiato, 180. allora come potranno risparmiare noi?» . 181. Fu per questo che Myriam si alzò, 182. li baciò ed annunciò ai suoi Fratelli: 183. «Perché rimanete nel dubbio e nella sofferenza? 184. Vi dico che la Sua Essenza di Luce non ci abbandona. 185. Vi dico che sarà Lei a proteggerci. 16 186. LodiamoLo, Colui che ci ha rigenerati e preparati, 187. perché ecco che Egli ci chiede di tornare ad essere dei veri Umani». 188. Con queste parole, Myriam orientò il cuore dei discepoli verso il bene, 189. ed essi si aprirono un po’ di più alle parole dell’Insegnante. 17 Foglio 10 190. Simon Pietro si rivolse a Myriam con voce alta: 191. «Tu che sei una Sorella per ciascuno di noi, 192. tutti sanno che il Maestro ti ha amata in modo diverso dalle altre donne. 193. Secondo le parole che Lui ti ha affidato, insegnaci ora. 194. Dicci le parole che la tua memoria privilegia 195. e alle quali non abbiamo potuto avere accesso». 196. Myriam si avvicinò e disse loro: 197. «Ciò che non siete stati capaci di intendere, 198. Io sono incaricata di annunciarvelo; 199. Ho avuto una visione del Maestro 200. ed ecco ciò che Gli ho detto: 201. “Maestro, perché Ti vedo qui, sotto questa forma?” 202. Ed Egli mi rispose dentro di me: 203. “Tu, la Beneamata, non dimentichi il tuo + centro quando Io compaio. 204. Tu non guardi, tu vedi ed impari ad essere. 18 205. Allora ascolta: 206. Là dove è il nous, risiede l’inestimabile gioiello, 207. Ciò che si chiama Porta”. 208. Subito Gli dissi dentro di me: 209. “Maestro e Beneamato, dimmi se chi può contemplare 210. la Tua apparizione in seno al Tempo, 211. vede con gli occhi dell’anima 212. o se respira la Tua presenza con la mente”. 213. Il Maestro mi rispose: 214. “Non mi riceve né con l’anima né con la mente 215. ma mi contempla attraverso la Porta del + nous, 216. la Porta che insegna a vedere ed a lasciar venire il Soffio”. 19 Foglio 11 217. Gli chiesi ancora: 218. “Parlami di questa Porta. 219. Io mi trovo sulla soglia?”. 220. Allora, l’Insegnante depose in me questa risposta: 221. “In verità, è precisamente alla sua soglia 222. Colui che non si preoccupa della Porta ma della Realtà celata da essa. 223. Così, colui che guarda i suoi occhi, 224. non vede il suo Occhio. 225. Il nous + è una morte perché è risveglio. 226. È la morte delle immagini costruite. 227. È l’istante in cui le maschere si disgregano 228. e nel quale la Materia confessa di essere un gioco. 229. La sua Porta è un sorriso 230. fra le realtà e l’Uno. 231. Attraverso il nous, l’Essenza umana contempla l’Uno 232. che genera il Due per amore”. 20 233. Poi, il Maestro mi disse ancora: 234. “La consapevolezza dell’amore è generata dalla Separazione. 235. Così è, bisogna morire di molte morti 236. per conoscere la luce della nascita”. 21 Foglio 12 237. Allora chiesi dentro di me: 238. “Dimmi come raggiungere questa Porta”. 239. La Visione dell’Insegnante si avvicinò 240. e così parlò: 241. “Ti dirò come passare per questa Porta 242. perché il risveglio non conosce mezze misure. 243. In verità, il risveglio nasce dal ricordo dell’Oblio 244. e dalla denuncia dell’Oblio negli atti. 245. Il raggiungimento del nous si ottiene per amore. 246. La manifestazione dell’amore si ottiene con l’esigenza”. 247. Ecco che cosa il Maestro mi confidò, e che voi non avete potuto sentire». 248. Simon Pietro indicò Myriam a tutti e disse: 249. «Chi è questa donna? 250. Che meriti ha per aver ricevuto l’Insegnante? 251. Noi abbiamo ancora sete. 252. Parlaci ancora, Sorella nostra, tu che Lo conosci». 22 253. Myriam si tirò il velo sugli occhi e allora parlò così: 254. «Ecco un’altra cosa che Egli mi insegnò. 255. Ma potranno bere soltanto quelli che hanno già svegliato in sé la Fonte. 23 Foglio 13 256. Accadde che il Maestro mi consegnò queste parole: 257. “L’esigenza è purezza e disciplina. 258. Essa attraversa i mondi con l’essere 259. che cerca il Cuore nascosto nel cuore, 260. perché è anche volontà. 261. Le deboli maschere non possono neppure intravedere la Porta del nous. 262. Non fanno appello all’esigenza 263. ma guardano le altre maschere 264. chiamandole deboli. 265. Le maschere che giocano tra loro 266. simulano la sete, mentre la loro terra è arida. 267. Come vivere nell’aridità e nel rifiuto dell’acqua? 268. È così che nascete alla morte, 269. per debolezza della volontà” ». 270. Andrea parlò più forte degli altri discepoli. 271. Egli disse a Myriam, segnandola a dito: 24 272. «Perché dovremmo crederti? 273. Perché l’Insegnante avrebbe dovuto nutrirti in questo modo, 274. Tu che sei una donna?». 275. Myriam lo guardò e rispose: 276. «Dalle donne vengono le nascite. 277. Per quale ragione la Nascita non dovrebbe venire da una donna?». 25 Foglio 14 278. Il discepolo Simon Pietro si alzò allora 279. e trovò queste parole per tutti: 280. «Sorella nostra, queste parole ci frastornano 281. e ci fanno paura. 282. Tuttavia, parlaci ancora, perché tutti sappiamo 283. che il Maestro ti ha incontrata spesso». 284. Allora Myriam si tirò il velo sul volto e così parlò: 285. «Il Beato mi ha insegnato il viaggio dell’anima 286. che si scopre e si contempla. 287. È il viaggio dalle cortecce verso la linfa. 288. Quello che traccia la chiave della Porta del Nous. 289. Ecco: l’anima visita i mondi della Collera. 290. Essa scopre un primo stato che la trattiene. 291. Esso si chiama Tenebra 292. ed è amore della prigione. 293. Tenebra disse all’anima: 294. “Perché mi hai amata, tu che sei scintilla?”. 26 295. Quando udì questa domanda, l’anima pronunciò all’esterno queste parole: 296. “Ti ho amata perché eri Separazione 297. e la Separazione è il sonno nato dall’orgoglio”. 298. Allora, l’anima andò incontro al secondo stato. 299. Questo si chiamava Bramosia. 300. Vedendosi attraversato, esso le chiese: 27 Foglio 15 301. “Non capisco come tu sia potuta scendere 302. ora che ti vedo ascendere. 303. Dimmi il perché della menzogna 304. che nasce dall’orgoglio e dall’invidia 305. giacché sei parte e nutrimento del mio essere”. 306. L’anima rispose: “Perché io ti ho intuito 307. e tu, non hai saputo riconoscere la mia verità. 308. I tuoi occhi non hanno voluto imparare a distinguermi 309. anche se ero mescolata ed unita a te come ad un abito”. 310. Quando ebbe detto questo, 311. l’anima riprese la sua strada, più nuda e nella gioia 312. finché attraversò il terzo stato, 313. quello che si chiama Ignoranza. 314. Ignoranza interrogò subito l’anima: 315. “In che modo serpeggia il tuo sentiero? 316. Non c’è, in te, una strana malattia? 317. Infatti sei diventata schiava 28 318. perché sprovvista della chiara visione”. 319. L’anima rispose: 320. “Perché giudicarmi, io che in essenza non giudico, 321. Io che ho accettato la dominazione senza aver dominato? 322. Nessuno mi ha riconosciuta 323. mentre io ho visto in me 324. che ogni cosa costruita e non-Una 325. verrà smontata sulle terre e nei cieli”. 29 Foglio 16 326. Una volta uscita dal terzo stato, 327. l’anima continuò la sua ascensione. 328. Ci mise molto a scorgere il quarto stato. 329. Questo stato conteneva, da solo, sette altri mondi. 330. Il primo di essi si chiamava Tenebra, 331. il secondo Bramosia, 332. il terzo Ignoranza, 333. il quarto Veleno-Gelosia, 334. il quinto Prigione Carnale, 335. il sesto Saggezza Ebbra, 336. il settimo Ira di Saggezza. 337. Si attardò alquanto in questo quarto stato. 338. Così, si enumerano i mondi della Collera 339. attraverso i quali l’anima soffoca di interrogativi, 340. perché la Collera è venuta dalla Ribellione 341. e la Ribellione è Tenebra della Separazione. 342. Collera chiese all’anima: 30 343. “Qual è la tua origine, tu che hai imparato ad uccidere? 344. Qual è il tuo scopo, tu che ti sposti solo errando?”. 345. Allora, l’anima rispose: 346.“Tutto ciò che mi soffocava è stato prosciugato 347. e tutto ciò che mi velava l’orizzonte con frontiere 348. è evaporato 349. perché ho voluto guardarlo. 350. Così la mia bramosia se n’è andata 351. così sono uscita dal cerchio dell’ignoranza 352. e così l’orgoglio si è esaurito. 31 Foglio 17 353. Ecco, ho trovato l’uscita dallo scenario 354. penetrando in un altro scenario. 355. Un’immagine si è cancellata 356. Grazie ad un’altra, più Pura e più Una. 357. È adesso che imbocco la via della quiete. 358. La quiete annuncia la Pace là dove il Tempo si immobilizza nell’Eternità. 359. In verità, la mia Via è Una Via di Silenzio”». 360. Dopo avere così parlato, Myriam tacque. 361. Tutti videro allora come il Maestro le avesse insegnato. 362. Poi, fu Andrea a rivolgersi ai suoi Fratelli: 363. «Ditemi il vostro pensiero su ciò che questa donna ha appena detto. 364. Per quanto mi riguarda, non presto fede 365. al fatto che il Maestro abbia potuto esprimersi in tal modo. 366. Queste parole ci separano da ciò che abbiamo potuto avvicinare». 367. Simon Pietro guardò Andrea e si alzò: 32 368. «Acceteremo la possibilità 369. che una donna abbia ricevuto simili parole dalla bocca del Maestro? 370. Che Egli le abbia confidato dei segreti a cui non abbiamo avuto accesso? 371. Dovremo cambiare sguardo e cammino 372. accettando di aprire le orecchie a questa donna? 373. Vi chiedo: è lei che Lui ha scelto, preferendola a noi?». 33 Foglio 18 374. Myriam allora si mise a piangere 375. e disse a Simon Pietro: 376. «Mio Fratello nello spirito, che cosa stai attraversando? 377. Pensi che io abbia inventato questa Visione 378. e che a proposito del Nostro Insegnante dica menzogne?». 379. Levi si alzò fra tutti e disse: 380. «Simon Pietro, ti abbiamo sempre visto focoso. 381. Perché ora ti ribelli contro la Donna 382. come se fosse un nostro avversario? 383. Se il Maestro l’ha resa degna del Suo Cuore, 384. chi sei, tu, per respingerla? 385. In verità, l’Insegnante che la conosceva bene 386. l’ha amata più di noi 387. perché la sua anima ha fatto un grande viaggio. 388. Guardiamo ora la nostra debolezza 389. e sbrighiamoci a diventare Totalmente Umani. 34 390. Lasciamo che l’Umano metta radici dentro di noi 391. e cresca come un albero 392. perché è quello che il Maestro ci ha chiesto. 393. Andiamo, senza più esitare, ad annunciare la Novella. 394. Che nell’anima nostra non vi sia altra regola 395. se non quella di cui Egli è il Testimone». 396. Quando Levi ebbe detto queste parole 397. vi fu silenzio. 398. Poi, i discepoli si alzarono insieme per andare ad offrire la Parola. 

 Così è il Vangelo di Myriam.