sabato 30 agosto 2014

Psicologia transpersonale

Nata intorno agli anni sessanta, focalizza la sua attenzione su quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l'identificazione con la personalità individuale e segue pertanto un approccio psicologico che si occupa dello studio e della cultura della spiritualità nonché delle esperienze spirituali, pure rimanendo sempre in un contesto psicologico.
La Psicologia Transpersonale infatti si caratterizza come il contributo degli ambienti scientifici allo studio ed alla comprensione delle esperienze interiori di ordine trascendente; esperienza che nel corso dei secoli hanno ricevuto, dalle diverse tradizioni, numerose denominazioni quali estasi misticaesperienza cosmicacoscienza cosmica,esperienza oceanicapeak experiencenirvanasatorisamadhiregno dei cieli, ecc.
I principali approcci psicologici tradizionali definivano queste categorie di esperienze come fantasie o patologie; in base agli specifici e differenti orientamenti teorici queste esperienze venivano infatti viste come un tentativo di appagare il desiderio di essere accuditi da un "madre buona" o la conseguenza di anormalità dell'apparato neurale, oppure come il segno di un io fragile ed incapace di distinguere tra immagini interne e realtà esterna.
L'approccio transpersonale parte, invece, dal principio che le esperienze interiori di ordine mistico ed estatico così come l'anelito alla trascendenza dell'io costituiscano un aspetto significativo dell'umana esperienza, degno pertanto di essere oggetto di studio da parte della psicologia.
L'anelito primordiale dell'essere umano volto a comprendere la natura e ad armonizzarsi con essa diede vita alle prime "religioni della natura", fondate sull'esperienza estatica per le quali esiste una "unità fondamentale del creato". Esse si diffusero sull'intero pianeta e per migliaia di anni costituirono il sistema spirituale e terapeutico dominante. Gli studiosi definiscono questo sistema "Sciamanesimo". Secondo questa visone del mondo "originaria", il mondo minerale, vegetale, animale ed umano, il mondo sottile degli spiriti e delle divinità coesistono l'uno dentro l'altro e l'uno per l'altro. Non a caso ai nostri giorni, da un lato le acquisizioni della fisica quantistica, dall'altro l'emergere del nuovo "paradigma olistico" e del movimento transpersonale hanno fornito nuove convalide e nuovo impulso a questa "Tradizione Primaria".
Sfruttando la sua grande capacità di intessere un rapporto con la dimensione spirituale, lo sciamano diventa padrone ditecniche estatiche e divinatorie, capaci di offrirgli metodi per viaggiare tra i vari mondi, ossia tra le varie dimensioni della coscienza. Il tutto non si riduce a una semplice pratica magica, ma risulta un'esperienza rivolta ad acquisire laforza dell'energia universale, il mana, attraverso una continua ricerca della conoscenza, iniziata forse quando la specie umana cercava ancora di definire la propria effettiva collocazione nella vastità del mondo che lo circondava.
Il Processo Transpersonale consiste nell'esplorazione del mondo interiore di sensazioni, emozioni, e percezioni che conducono senza alcun significato apparente verso l'indagine, verso il graduale affrancamento dalla propria storia individuale, verso il passaggio attraverso esperienze di radicale trasformazione ed infine all'accesso alla dimensione transpersonale, luogo delle qualità spirituali e della "vera natura". L'esperienza transpersonale è, in definitiva, quella condizione nella quale il Sé comincia ad aggregarsi intorno ad un centro di coscienza "superiore" ed a superare i conflitti connessi alla mente duale, aprendosi ad una visione unitiva e disidentificata da interessi esclusivamente personali.
Le esperienze psicodinamiche e biografiche richiedono un ulteriore procedere nel viaggio interiore e l'acquisizione di una maggiore sensibilità e di una più attenta consapevolezza di sé; ciò tende a condurre lungo canali percettivi che si aprono su esperienze strettamente connesse con la propria storia personale e con il proprio mondo emotivo. Si possono così contattare i traumi emotivi dell'infanzia, i conflitti legati alla struttura caratteriale successivamente prodottasi, i bisogni affettivi, i desideri, le paure i blocchi ed in definitiva tutti i contenuti rimossi che lo abitano e tendono a dominarlo. Attraverso la consapevolezza, l'osservazione e l'accettazione i ricordi carichi di contenuto emotivo, le esperienze simboliche ed i risentimenti potranno venire ri-conosciuti, ri-vissuti e quindi rielaborati e trasformati giungendo alla liberazione dei nodi conflittuali del nostro passato personale.
Le esperienze di morte-rinascita possono presentarsi quando, con l'intensificarsi dell'esperienza interiore, l'individuo si trova di fronte ad esperienze nelle quali si presenta l'occasione o la necessità di rivivere le fasi della propria nascita biologica e di doversi confrontare profondamente con la morte. La riattualizzazione del processo morte-rinascita consente all'individuo di riviverne nella loro pienezza tutti i sintomi psicofisici. Spesso il processo raggiunge una intensità tale da spingersi fino ai livelli dei tessuti e delle cellule.
I Temi simbolici e mitologici che accompagnano tali esperienze possono derivare dalle culture più diverse; tali esperienze sembrano porsi come avvio verso una dimensione transpersonale o spirituale nella quale verrà richiesta la trascendenza dell'Ego.
Per Jung il  è un archetipo che esiste a priori ed esprime un significato collettivo che trascende gli stretti confini biografici della personalità; egli lo definisce in "Psicologia e religione" il "recipiente della grazia divina" oppure "scintilla dell'essenza stellare" che "la coscienza sperimenta come qualcosa di trascendente e fascinoso". Quindi Jung da al Sé una natura transpersonale in quanto lo fa ascendere a dimensioni che trascendono i limiti spaziotemporali della personalità, partecipando ad una realtà universale.
Assagioli, il padre della Psicosintesi, accentua la dimensione trascendente e del Sé definendolo come una totalità bio-psico-spirituale che trascende anche la psiche in quanto parte di un Sé universale come la goccia è parte del mare; tale concezione si sovrappone a quella delle tradizioni orientali per le quali il Sé o Atman si identifica con lo spirito che trascende ogni aspetto formale dell'individualità.
Il Processo di Individuazione è scandito da dodici archetipi fondamentali, ciascuno dei quali corrisponde ad una tappa evolutiva, che non devono essere viste in modo rigido e sequenziale come momenti cronologici limitati a diversi periodi della vita, bensì come fasi ricorrenti che possono svanire e ripresentarsi a più riprese: il viaggio della vita viene quindi letto come un percorso che attraverso l'irrequietezza e l'instabilità dell'Innocente, e dell'Orfano raggiunge le dimensioni del conflitto, della ricerca, dell'identità, della volontà tipiche del Cercatore e del Guerriero, per approdare poi ai quieti lidi delle saggezza compassionevole e della profondità misteriosa del Mago e del Saggio. Passando attraverso le ulteriori tappe archetipiche dell'Angelo Custode, dell'Amante, del Creatore, del Distruttore, del Sovrano e del Folle.
Quindi il soggetto dell'esperienza, l'individuo, è un sistema psicofisico unitario costituito da sottosistemi interconnessi che stanno ad indicare veri e propri veicoli dell'esperienza interiore e diverse modulazioni vibratorie della coscienza; tali livelli o veicoli rappresentano in definitiva i corpi sottili delle tradizioni induista e teosofica:
  • Il livello o veicolo fisico modula le informazioni inerenti al sistema mediante l'insieme delle funzioni sensoriali: le sensazioni proprio ed esterocettive;
  • Il livello o veicolo energetico modula le informazioni inerenti al sistema mediante l'insieme delle sensazioni proprio ed esterocettive sottili;
  • Il livello o veicolo emotivo modula le informazioni inerenti al sistema mediante l'insieme delle funzioni emotivo-affettive: emozioni, stati d'animo, sentimenti, bisogni, desideri, aspirazioni, motivazioni, ecc.
  • Il livello o veicolo mentale modula le informazioni inerenti al sistema mediante l'insieme delle funzioni cognitive: i pensieri, le rappresentazioni, le immagini, i ricordi, le fantasie, ecc.
  • Il livello o veicolo spirituale è il luogo delle dimensioni superconscie del sé, dimensioni alle quali si accede mediante l'intuizione, l'insight, la meditazione, l'esperienza mistica, la sensitività, gli stati di coscienza non ordinari e così via.
Il neuro-biologo Karl Pribam ipotizza che lo stato del cervello da lui definito "stato olografico", in cui sembra che il cervello funzioni come un tutt'unico, sia lo stato base delle esperienze transpersonali e del livello di coscienza definito intuitivo o mente intuitiva.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La psicologia transpersonale è una branca della psicologia il cui oggetto di studio sono l'insieme di tutta quella fenomenologia di stati di coscienza non ordinari che si presentano nell'uomo da quando l'uomo ha cominciato ad osservarli rilevandone i sintomi esteriori, i contenuti espressi e gli effetti che essi hanno sull'individuo e sulla comunità alla quale appartiene, tra gli altri si possono citare la trance, la possessione, le OOBE (esperienze extracorporee), la meditazione o preghiera profonda, l'estasi; in particolare la psicologia transpersonale ha effettuato vaste sperimentazioni cliniche, come ad esempio Stanislav Grof che, utilizzando sostanze come LSD e mescalina ispirati in parte dal comportamento in seno a popolazioni tribali che usavano indurre gli stati alterati con erbe naturali contenenti alcaloidi ad effetto psicodislettico, riuscirono invariabilmente a indurre nei soggetti profonde espansioni di coscienza con l'emersione di contenuti che si presentavano ricorsivamente, facendo riferimenti ad antichi simboli e concetti (tra tutti si possono citare, fra coloro che pervenivano ad una sorta di "limes" del Sé, la percezione della realtà come emergente da un Vacuus Plenum, una sorta di totale vacuità ricolma di infinite potenzialità di manifestazione, concetto assurdo per la logica, ma meno ad esempio per certi aspetti "stranianti" emersi nell'osservazione della fisica quantistica).
La psicologia transpersonale inizia i primi passi con esperimenti negli anni Cinquanta del Novecento mediante LSD, al tempo considerato potenziale medicina nel novero dei primi approcci farmacologici alla malattia mentale, e con le svariate spedizioni antropologiche che ampliavano sempre più l'osservazione e quindi la conoscenza del rapporto in seno a tutte le comunità umane degli stati alterati di coscienza, con attivazione esogena o endogena e la loro valenza sociale, giunge a sviluppare lo studio di questi aspetti dello psichismo umano, fino ad allora ignorati o liquidati con facili "soluzioni" di stampo marcatamente positivista ed eurocentrico. La psicologia transpersonale si distingue quindi prima di tutto da un'attenzione multidisciplinare, in particolare con l'etno-psichiatria, l'etno-botanica, l'archeologia, lo studio dei simboli e dell'iconografia (quest'ultima nell'ottica junghiana di trarre dalle ricorrenze simboliche il frutto finale e sopito dei moti psichici del tempo, altrimenti irrimediabilmenti conchiusi nel non-detto o pure del vero e proprio inconscio collettivo, consentendo infine, mediante una sorta di ingegneria inversa, di avere la possibilità di carpire, riconoscere l'azione di un particolare complesso come quella di un determinato archetipo).
In sintesi la psicologia transpersonale si propone di studiare gli stati di coscienza alterati, le dinamiche che li inducono, i contenuti che producono e il loro eventuale senso e significato, ne viene quindi il rilevamento e l'analisi che secondo i suoi sostenitori trascenderebbero i limiti dell'io personale e della razionalità convenzionale. Il suo statuto epistemologico è fortemente controverso nell'ambito psicologico più ortodosso.
Una definizione breve del Journal of Transpersonal Psychology suggerisce che la psicologia transpersonale "riguarda lo studio della più alta potenzialità dell'umanità e il riconoscimento, comprensione e realizzazione degli stati di coscienza unitivi, spirituali e trascendenti" Fu Abraham Maslow, uno degli esponenti di spicco della psicologia umanistica, a proporre, nel 1968, un ulteriore ampliamento delle basi filosofiche e del campo di ricerca della psicologia:
« Dovrei pure osservare che, a mio avviso, la psicologia umanistica, la Terza forza della psicologia, è transitoria, è un prologo ad una Quarta psicologia ancor più "elevata", trans-personale, trans-umana, incentrata sul cosmo anziché sui bisogni e sull'interesse umano, oltrepassante la condizione umana, l'identità, l'autorealizzazione e così via. »
(Abraham Maslow)
Dopo la scomparsa dell'autore, la psicologia transpersonale andò arricchendosi ad opera di una serie di studiosi, soprattutto statunitensi; tra i precursori, vi è anche l'italiano Roberto Assagioli, con la sua Psicosintesi. Dagli anni settanta agli anni novanta, il campo fu sviluppato tramite le opere di autori come Stanislav Grof, Ken Wilber, Michael Washburn, Frances Vaughan, Roger Walsh, Stanley Krippner, Michael Murphy, Charles Tart, David Lukoff e Stuart Sovatsky. Anche se Wilber è considerato un autore e teorico importante nel campo, ora si è dissociato dal movimento a favore di quello che lui chiama un pensiero, o un approccio, integrale. In Italia esistono due principali associazioni di psicologia transpersonale, l'Associazione per la Medicina e la Psicologia Transpersonale di MiIano e l'Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale di Roma. A Milano inoltre esiste l'unica scuola di specializzazione in psicologia transpersonale riconosciuta dal MIUR è la Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale diretta dal dott. Pier Luigi Lattuada, autore di numerosi studi, tra cui Oltre la menteL'arte medica della guarigione interiore e BiotransenergeticaL'ipotesi centrale della psicologia transpersonale è che l'uomo non sia semplicemente un'unità bio-psichica, ma un insieme aperto e collegato, nella sua realtà più intima, profonda, a una presunta dimensione "spirituale".
C'è dunque un recupero esplicito dell'aspetto spirituale dell'esistenza, senza che questo implichi l'adesione a un credo o a una tradizione particolari. Si tratta, infatti, di un approccio scientifico, e non fideistico: non prende avvio da rivelazioni o da dogmi, ma da una ricerca attenta e sistematica sugli stati di coscienza non-ordinari, così come si verificano nell'esperienza religiosa e non, di ogni tempo e di ogni cultura. In uno studio di questo tipo, la ricerca psicologica si arricchisce dei portati della mistica comparata, senza assumere in maniera implicita le concezioni filosofiche e culturali che ne stanno alla base. L'uomo acquista così un'identità «transpersonale», cioè un'identità che è in grado di trascendere la struttura della personalità, senza perdere, però, il contatto con la propria individualità. Usando una definizione di Roberto Assagioli, l'individuo si scopre "cittadino di due mondi" e viene invitato a vivere "coi piedi per terra e la testa alta verso il cielo".
La psicologia esistenziale e quella umanistica avevano sottolineato il fatto che l'Io non è semplicemente un meccanismo di argine tra impulsi contrastanti (in un'opera di difficile mediazione tra Es e Super-Io) al fine della conservazione dell'individuo, ma un centro autonomo di coscienza, capace di scelte libere e responsabili, e di dare un significato all'esistenza. Aveva mostrato che la caratteristica intima dell'Io è l'auto-trascendenza, cioè la continua tensione ad andare oltre sé stessi in un processo di autorealizzazione (e non in direzione della semplice ricerca del piacere, o del potere). Se la Terza Forza aveva raggiunto una simile prospettiva, la Quarta Forza fa un ulteriore passo in avanti: afferma che l'Io (o Sé) personale è solo il riflesso di un Sé trascendente, di un centro di coscienza transpersonale, in cui tutte le cose trovano la loro origine e il loro principio costitutivo. Il Sé transpersonale costituirebbe così l'unità sottostante l'apparente molteplicità.

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